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Lezione shakespeareana ...

LA "DANIMARCA" EUROPEA E IL "POLONIO" 210 !!! Se il passaggio di potere è così esplosivo, non solo in Russia ma anche da noi, vuol dire che c’è qualcosa nella democrazia italiana che funziona male!!! L’analisi di BARBARA SPINELLI.

domenica 3 dicembre 2006 di Federico La Sala
[...] È difficile penetrare i segreti russi. Perché Putin è capace di misfatti smisurati ­ lo ha dimostrato in Cecenia, nei rapporti con l’informazione, nel potere dato all’ex Kgb ­ ma ora che sta per cedere il comando potrebbe anche esser vittima dei poteri canaglia da lui stesso insediati. A che gli serve infatti l’uccisione spettacolare di Litvinenko, che accusa il Cremlino d’averlo ammazzato?
Che utile trarne, alla vigilia di un difficile negoziato con l’Europa e quando l’Occidente (...)

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> LA "DANIMARCA" EUROPEA E IL "POLONIO" 210 !!! --- “Arafat fu avvelenato dal polonio”. Verdetto medico su Lancet. Confermata la tesi dell’avvelenamento

domenica 13 ottobre 2013

La rivista «Lancet»

“Arafat morto avvelenato. Trovate tracce di Polonio 210” *

LONDRA Si riapre il mistero sulla morte di Yasser Arafat. L’ombra del polonio 210 torna ad allungarsi sul decesso, nel 2004, del leader storico dei palestinesi. Uno dei più prestigiosi giornali di medicina, il britannico «The Lancet», rilancia, secondo indiscrezione raccolte dalla tv araba Al Jazeera, la possibilità che il fondatore dell’Olp non sia deceduto per cause naturali ma in quanto avvelenato con la micidiale sostanza radioattiva. Già nel 2012, una squadra di esperti dell’Università di Losanna, in Svizzera, aveva avanzato l’ipotesi dell’avvelenamento sulla base di analisi e dati raccolti sui vestiti e oggetti di Arafat, costringendo le autorità palestinesi a riesumare la salma alla fine del 2012.

Quel rapporto è stato ora scrutinato dai maggiori luminari internazionali del settore. E la conclusione è identica: «le ricerche avvalorano la possibilità che Arafat sia stato avvelenato con il polonio 210», sentenzia la rivista che nei prossimi giorni fornirà ulteriori dettagli. In sostanza il «Lancet» conferma il lavoro svolto dalla squadra svizzera che trovò «alti livelli di un elemento estremamente radioattivo nelle macchie di sangue, urina e saliva analizzati sui vestiti e sullo spazzolino da denti del leader palestinese».

Arafat è morto il 4 novembre 2004, a 75 anni, per «una malattia non identificata», all’ospedale di Percy, a pochi chilometri da Parigi. «Presentava scrive la rivista una storia medica cominciata il 12 ottobre 2004 a Ramallah, con nausea, vomito, dolori addominali e diarrea». Il trasferimento a Parigi e le cure dei medici francesi non avevano portato miglioramenti. Anzi, Arafat era entrato in un coma neurologico fino a morire in seguito ad un’emorragia celebrale.

Al Jazeera, con il sostegno della vedova Suha Arafat, aveva però cominciato una propria indagine, inviando a un gruppo di medici di Parigi e svizzeri alcuni effetti personali del capo dell’Olp. Ora la conferma del Lancet riapre scenari inquietanti.

* La Stampa 13.10.2013


-   “Arafat fu avvelenato dal polonio”. Verdetto medico su Lancet
-  Confermata la tesi dell’avvelenamento. L’Anp: caccia ai killer

-  di Fabio Scuto (la Repubblica, 13.10.2013)

RAMALLAH - I sostenitori della uccisione di Yasser Arafat hanno trovato un inatteso alleato inThe Lancet, uno dei più autorevoli giornali medici del mondo, che ha avvalorato la possibilità che il presidente palestinese sia stato avvelenato con il polonio 210, una sostanza radioattiva già usata per uccidere ex spie russe in Inghilterra. Le rivelazioni diLancet aggiungono un altro tassello a uno dei grandi misteri del Medio Oriente: chi avvelenò il vecchio e già malato Arafat? Come arrivò il veleno fino al vassoio della sua cena la sera del 12 ottobre 2004? I servizi segreti israeliani - il Mossad, l’Aman e lo Shin Bet - hanno sempre negato ogni coinvolgimento, invocando anche una promessa fatta dall’allora premier Ariel Sharon a Bill Clinton di «non attentare all’incolumità di Arafat». E il fondatore dell’Olp aveva molti nemici,anche fra i “fratelli arabi”.

La ricerca degli esperti di Lancet, otto clinici di fama mondiale, conferma che sono stati trovati alti livelli di polonio nelle macchie di sangue, urina e saliva sui vestiti e sullo spazzolino da denti di Arafat, a livelli tali da poter essere indicato come causa del decesso e i sintomi della “malattia” compatibili con l’avvelenamento radioattivo. Secondo i medici stranieri che accorrevano al suo capezzale dalla Tunisia, dall’Egitto e dalla Giordania l’anziano raìs soffriva invece solo di una forte influenza.

Ma quando le tv inquadrarono quell’uomo dal volto scavato, debole, magrissimo che saliva su un elicottero giordano per andare a farsi curare in Francia, fu chiaro a tutti che non era un malanno di stagione. Morì l’11 novembre 2004 a 75 anni, di una malattia a cui i 50 medici francesi che hanno avuto in cura il paziente Etienne Louvet - con questo nome Arafat entrò nell’ospedale militare di Percy - non hanno saputo dare una rispostachiara. Nelle 100 pagine di relazione medica però fra i molti test a cui fu sottoposto Arafat a Parigi non compare quello per il polonio. Il leader dei palestinesi fu poi seppellito nel Mausoleo di Ramallah senza che venisse eseguita l’autopsia (eventualità rara tra i fedeli islamici).

Poi nel luglio scorso da Al Jazeerale prime rivelazioni sul polonio ritrovato sugli effetti personali di Arafat, dopo delle analisi eseguite da un blasonato Istituto svizzero (la cui veridicità nelle ricerche è oggi confermata da Lancet). E per far luce sulle cause che hanno portato al suo decesso, su richie-sta della moglie Suha, la salma dell’ex presidente palestinese è stata riesumata il 27 novembre dell’anno scorso da parte di esperti forensi svizzeri, francesi e russi. I risultati di questa indagine sui campioni prelevati della salma sono attesi a breve.

Arafat mangiava pochissimo e non consumava il cibo della mensa nella Muqata. Una volta al giorno i suoi bodyguard andavano in un popolare ristorante di Ramallah a prendere il solo pasto che consumava durante la giornata. Molti leader arabi, anche adesso, hanno nella loro cerchia di sicurezza “l’assaggiatore” per cibi e bevande, ma non Arafat. Il polonio-210 era probabilmente contenuto - dice una fonte dell’intelligence palestinese aRepubblica- nel kebab o nella frutta che Arafat mangiò la sera del 12 ottobre 2004.

I servizi segreti palestinesi hanno sempre sposato la tesi dell’avvelenamento attraverso gli alimenti o l’acqua. Il generale Tawfik Tirawi - ex capo dei servizi segreti a capo del team che indaga - ne è «sempre stato certo». Adesso partirà un’inchiesta interna “senza guanti” che è un po’ come il giorno della resa dei conti per Fatah.

«Qui a Ramallah la gente ha sempre pensato che sono stati gli israeliani a uccidere Arafat, e se non con il polonio con qualcos’altro», spiega ancora lo 007 palestinese, «c’è però un problema più profondo racchiuso in questo mistero. Gli israeliani non potevano raggiungere Arafat direttamente dentro la Muqata dove era assediato; qualcuno dall’interno deve averli aiutati, lo abbiamo sempre saputo. Adesso la caccia ai quei traditori è ufficialmente aperta».


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