GRAN BRETAGNA
Amarsi a Londra al tempo delle caste
una coppia indiana sfida la tradizione
Lei è una bramina, la classe dei più ricchi. Lui un paria, la categoria degli impuri. La religione vieta il matrimonio, gli amici li abbandonano ma loro, due avvocati, non si arrendono: "Basta alle discriminazioni". E ottengono una clausola nella legge inglese
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI *
LONDRA - Giulietta e Romeo, al tempo delle caste. Solo che il tempo è oggi, e il luogo è Londra. Due ragazzi inglesi, ma di origine indiana. Lui un "intoccabile", la categoria degli impuri e dei miserabili; lei una bramina, la classe più alta, quella dei custodi della fede e del sapere. Due giovani innamorati, divisi da un’antica tradizione che vieta le unioni tra membri di caste differenti, ufficialmente messa al bando quando l’India acquisì l’indipendenza, in realtà ancora osservata da molti. Umiliati, offesi, spinti da colleghi, parenti e amici a separarsi, questi due moderni Giulietta e Romeo - diversamente dai predecessori shakesperiani - sono rimasti insieme, si sono sposati, hanno avuto un figlio. E un giorno hanno raccontato la loro storia alla camera dei Lord, affinché l’arcaico sistema delle caste sia vietato dalla legge britannica e perseguito come forma di discriminazione.
I nomi dei protagonisti non sono noti. Il Times di Londra, che rivela la vicenda, concede loro l’anonimato per proteggerli da ulteriori vessazioni. Chiamiamoli perciò come i due personaggi creati dalla fantasia di Shakespeare. Premessa: la costituzione indiana del 1949 abolì le caste, riservando specificatamente una quota di posti di lavoro nel pubblico impiego a coloro che provenivano dalle caste più basse, o dalla sottocasta dei "dalit", gli impuri, i paria, gli intoccabili, ai quali nell’India del passato venivano assegnati i mestieri più infami, come raccogliere feci nelle strade. Ma un’ampia parte della società indiana ha continuato a rispettare le caste: con i bramini sulla sommità della piramide sociale, seguiti dalla casta dei guerrieri e dei governanti, quindi da quella di agricoltori e commercianti, poi da quella dei servi. E quando milioni di emigranti indiani sono sbarcati nel Regno Unito, molti hanno portato con sé l’antica legge che proibiva i matrimoni tra appartenenti a caste diverse. Giulietta, figlia di bramini, non è religiosa. Si laurea in legge, inizia a lavorare come praticante in un importante studio legale, in una città delle Midlands, cuore dell’Inghilterra. Lì un giorno i suoi occhi incontrano quelli di un altro giovane di estrazione indiana: Romeo, praticante nel suo stesso studio. E’ amore al primo sguardo. E, per un po’, va tutto bene. Ma quando colleghi, amici e familiari scoprono che lui proviene da una famiglia di "intoccabili", la loro relazione diventa uno scandalo. Anche i senior partner dello studio sono indiani. Cominciano a fare pressioni su Giulietta perché lasci il fidanzato. Maltrattano lui, cercano di allontanarlo. Due brillanti carriere si arenano per una chiara forma di discriminazione.
I due giovani si rivolgono a un avvocato specialista di queste cause. Senonché l’Equality Act, la legge che punisce discriminazioni sulla base del sesso, della religione, della razza, non ne prevede sulla base delle caste. E’ ovvio: siamo in Gran Bretagna, nel ventunesimo secolo, dove può esistere il razzismo ma non certo la discriminazione tra bramini e intoccabili, no? E invece sì, esiste anche quella. Giulietta e Romeo non demordono. Si sposano. Hanno un figlio. Non ricevono cartoline d’auguri e doni da parenti ed amici: sono diventati, a tutti gli effetti, due intoccabili. Ma non si arrendono nemmeno davanti a questo. Ottengono un’udienza a porte chiuse davanti a una commissione della camera dei Lord. Raccontano la loro storia. E i Lord, impressionati, aggiungono - due mesi fa - una piccola clausola all’Equality Act, includendovi la discriminazione sulla base delle caste. In autunno il parlamento deciderà se vietarla espressamente per legge.
Il pregiudizio di casta provoca abusi e violenze, anche oggi, anche tra gli indiani d’Inghilterra. Gli intoccabili sono sottoposti a prese in giro e bullismo. Uno confessa che a scuola i compagni lo costringevano a pulire i gabinetti. Altri parlano di rapporti d’affari interrotti, di amori vietati. Nel 2005, una giovane londinese di 25 anni fu massacrata dal padre, dal fratello e dai cugini, perché aveva confessato di amare un uomo di una casta inferiore. Ma le organizzazioni induiste non ammettono volentieri il problema, temendo che riconoscere l’esistenza del sistema delle caste serva a colorare con uno stereotipo razzista tutta la loro comunità, facendola passare per retrograda. "Invece di occuparsi delle caste dell’India", dice in proposito Bharti Tailor, segretario generale dell’Hindu Forum of Britain, "perché gli inglesi non si preoccupano delle loro insuperabili differenze di classe? Non è forse una casta anche la famiglia reale?". Come che sia, Giulietta e Romeo sperano che la loro storia abbia un lieto fine. Anche gli amori difficili possono essere felici.
* la Repubblica, 06 luglio 2010