Inviare un messaggio

In risposta a:
In principio era il Logos (non il "Logo")!!!

IL LOGO DI MUSSOLINI. Le radici dell’Europa e il "fascismo" (di tutte le ispirazioni). Il "gioco" di ogni progetto e "duce" autoritario è stato sempre questo: "AF-FASCInARE" E "AG-GIOGARE" IL POPOLO. NELLO AJELLO ed EMILIO GENTILE fanno il punto.

giovedì 7 dicembre 2006 di Federico La Sala
[...] I fascisti ebbero sempre una passione per i
simboli e i riti: il saluto romano, la camicia nera,
il manganello, il giuramento, il culto dei caduti,
le parate di massa. Da Gustave Le Bon, precursore
della psicologia della folla, Mussolini aveva
appreso che «una credenza religiosa o politica
si fonda sulla fede, ma senza i riti e i simboli la
fede non potrebbe durare». La massa, sentenziava
il Duce, è «un gregge di pecore finché non
è organizzata», ma per soggiogarla e guidarla (...)

In risposta a:

> "FASCInARE" IL POPOLO!!! IL "gioco" di ogni progetto autoritario. IL "fascio littorio". Il "LOGO" DI MUSSOLINI. Riflessioni e note di NELLO AJELLO e di EMILIO GENTILE.

giovedì 7 dicembre 2006

Comunicato stampa

Il 14, 15, 16, 17 dicembre presso il Cinema d’essai Gnomo [MILANO, fls]

il Sindacato Critici Cinematografici in collaborazione con l’Associazione Studium Cartello-Il Lavoro Psicoanalitico

presenta una rassegna di quattro film che trattano di un tema che è lo stesso di cui tratta un testo fondamentale di Freud: Psicologia delle masse e analisi dell’io.

E’ sembrato il modo migliore di rendere omaggio a Freud lo smarcarsi dai consunti luoghi comuni che fanno di Freud lo studioso di oscuri moti a sfondo istintuale, per farne invece un pensatore politico.

Titolo della rassegna è

Omaggio a Freud nel centocinquantesimo della nascita

Masse innamoramento amore

Psicologia delle masse e analisi dell’io è un testo pubblicato nel 1921, anno in cui, in un’Europa non ancora uscita dagli sconvolgimenti della prima guerra mondiale, già si preparano le convulsioni che sfoceranno nella soluzione totalitaria dapprima, e poi in una seconda guerra, altrettanto mondiale e devastante.

Con questo testo Freud acquista tutta la statura di un pensatore politico, sensibile alle tendenze che stanno affermandosi nella società, indagante le ragioni della disponibilità degli uomini a scegliere le forme del regime totalitario, a farsi cioè massa di individui che scelgono di rinunciare a pensare con la propria testa per affidare a un capo, ma anche a un’organizzazione, a un partito, ritenuti onnipotenti e onniscienti, la conduzione della propria vita.

Ma in un punto Freud si smarca dagli altri pensatori politici: ciò che dispone al totalitarismo è una teoria dell’amore, con conseguenze devastanti di odio e vendicatività. La prima massa, una “massa a due”, è, secondo lui, quella dell’innamoramento, in cui appunto si ”perde la testa”, in cui ci si dispone a sacrificare, per cederli a un altro in nome dell’amore, pensiero, giudizio, interessi. Questa tesi freudiana è sicuramente una delle ragioni dell’opposizione a Freud: la letteratura, il cinema, la cultura in genere, propagandano l’idea che l’innamoramento sia amore.

I film scelti da questa rassegna sono tutti, tranne uno, successivi alla seconda guerra mondiale. Solo quello che sarà proiettato per secondo, Il trionfo della volontà, di Leni Riefenstahl, è del 1935. Non si sono ancora viste, a questa data, le conseguenze devastanti della forma politica totalitaria. Ciò che viene rappresentato in questo film, per il godimento delle opinioni pubbliche tedesche, ma certo anche mondiali, è l’ordine e la precisione geometrica con cui si muovono le moltitudini che obbediscono agli ordini dei capi, l’apparente amorosa armonia tra gli individui che ne fanno parte.

Gli altri film sono invece successivi e debitori dell’esperienza della catastrofe su cui sfocia il totalitarismo. Il primo film della rassegna è il Moby Dick di John Huston, del 1956. Vediamo qui una massa di uomini che si sono imbarcati su una baleniera per il proprio interesse anzitutto economico e che poi, strada facendo, scambiando per amore l’innamoramento nei confronti del capitano Achab, si trasformano negli esecutori del suo odio e della sua vendicatività, della sua rivolta nei confronti della balena bianca che incarna la potenza che, a sua volta, lo ha azzoppato. Sarà una strage: moriranno tutti tranne uno. Orwell 1984, di Michael Radford, del 1984, ci parla invece del sadismo dispiegato dal partito che considera psicocrimine qualunque emergenza di un pensiero individuale, giudicandolo una minaccia per una teoria dell’amore, ossia del rapporto sociale, inteso come perfetta obbedienza.

Apparentemente eccentrico, rispetto agli altri è il film Cyrano di Bergerac di Jean-Paul Rappeneau, del 1990, in cui, in nome dell’amore, lo sciocco Cristiano smette di pensare il suo rapporto con una donna con la propria testa, per rivolgersi a lei, in uno pseudo rapporto, con le parole e i pensieri di un altro.

Secondo Freud, ecco la radice della disponibilità all’assoggettamento e al totalitarismo.


COMUNICATO STAMPA

MASSE INNAMORAMENTO AMORE OMAGGIO A FREUD nel centocinquantesimo dalla nascita

dal 14 al 17 dicembre cinema Gnomo

A centocinquant’anni dalla nascita di Freud abbiamo scelto quattro film, quattro classici, il cui tema è quello su cui Freud medita nel suo testo fondamentale Psicologia delle masse e analisi dell’io del 1921: esistono forme di legame sociale il cui costo è l’autosacrificio del pensiero e dell’interesse individuale. Se l’individuo vi si adatta, in virtù del bisogno irrinunciabile di amore, d’ora in poi non potrà che dibattersi, angosciosamente, tra una indissolubile fedeltà e un’avversione implacabile. Di questo vive la “massa”, anche quella “massa a due” che è l’innamoramento.

Giovedì 14 dicembre Ore 18.00 20.30 22.00

Moby Dick, la balena bianca (USA 1956, 116’) di John Huston, con Gregory Peck, Richard Basehart, Orson Welles. Gli uomini dell’equipaggio di una baleniera, ingaggiatisi in vista di un guadagno e di un profitto individuale, un po’ per volta si fanno catturare dalla logica del capitano Achab, se ne “innamorano”: è la logica dell’odio per la “forza oltraggiosa”, la “malizia muta”, incarnata nella balena bianca, cui Achab deve “un’anima devastata e un corpo devastato”. Ore 20.00 introduzione al film a cura della Dott.ssa Giulia Contri , psicoanalista

Venerdì 15 dicembre Ore 18.00 20.30 22.00

Il trionfo della volontà (Germania 1935, 120’) di Leni Riefenstahl. L’odio generato da un ordine imposto dall’esterno, con autosacrificio del pensiero e dell’interesse individuale è, in questo film, totalmente rimosso. Resta in primo piano il godimento, non solo tedesco, ma certo anche dell’opinione pubblica mondiale, alla vista di moltitudini che si muovono con ordine, precisione e uniformità geometrica. Ore 20.00 introduzione al film a cura della Dott.ssa Giulia Contri , psicoanalista

Sabato 16 dicembre Ore 16.00 18.00 20.30 22.00

Orwell 1984 (GB 1984, 115’) di Michael Radford, con John Hurt, Richard Burton, Suzanna Hamilton. Il film, ricavato dal romanzo di G. Orwell del 1948, è debitore dell’esperienza delle tragiche e sanguinose conseguenze di un totalitarismo che mira a dissolvere il pensiero individuale in una istanza sovrandividuale. L’ordine che ci viene descritto in 1984 è retto da una “psicopolizia” che persegue sadicamente come “psicocrimine” il pensare e giudicare con la propria testa. Ore 20.00 introduzione al film a cura della Dott.ssa Giulia Contri , psicoanalista

Domenica 17 dicembre Ore 16.00 Tavola rotonda con la presenza dei Dottori psicoanalisti: Giacomo Contri e Glauco Genga; dei critici: dott. Morando Morandini e dott. Mattia Nicoletti; modera lo scrittore dott. Giampiero Neri. Ore 18.00 20.00 22.00

Cyrano de Bergerac (Francia 1990, 135’) di Jean-Paul Rappeneau, con Gérard Depardieu, Anne Brochet, Vincent Perez. La “forza oltraggiosa”, la “malizia muta”, la violenza è anzitutto quella esercitata sul pensiero dal discorso idealizzante di un altro. Il pensiero è a sua volta disponibile a farsi delegittimare nel proprio giudizio: é’ quel che fa lo sciocco Cristiano nei confronti dell’abile rimatore Cyrano. Ecco l’innamoramento. ore 20.00 introduzione al film della Dott.ssa Giulia Contri, psicoanalista

La rassegna è organizzata da Studium Cartello - Il Lavoro Psicoanalitico, dal Sindacato Critici Cinematografici Italiani - Delegazione Lombarda in collaborazione con il Comune di Milano - Milano Cinema.

Per informazioni:

Dott. Giancarlo Zappoli tel. 02. 36511793

Milano Cinema Tel. 02 88462452 - 51 - 60 fax 02 88462315 email: culturas.cinema@comune.milano.it www.comune.milano.it

Cinema Gnomo Via Lanzone, 30/A (Vicolo Sant’Agostino) 20123 MILANO - Tel. 02. 804125 Mezzi pubblici MM1, MM2, 94, 50, 58, 14, 2

Ingresso valido per tutte le proiezioni della giornata € 4,10 - ridotto € 2,60 Tessera annuale obbligatoria € 2,60

I possessori della tessera Milano Cinema hanno diritto: sconto 50% sull’acquisto dei biglietti al Teatro Franco Parenti sconto 15% sui corsi annuali e del 5% sui seminari di Studio Laboratorio dell’Attore www.studiolaboratoriodellattore.it


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: