Caro Direttore, quando ti ho conosciuto, tempo fa ,sul sito di Gianni Vattimo, mi sei apparso immediatamente come "lo scommettitore folle" che puntava sulla rinascita di un paese, il nostro, malato grave di fatalismo, di rassegnazione, di menefreghismo, di clientelismo, di arretratezza. Questa tua scelta, questa tua sfida personale, basata sul rischio del fallimento (che penso tu abbia sempre tenuto conto) l’hai sempre portata avanti con quella necessaria umiltà che ti caratterizza. Il duello era ed è gigantesco, enorme, sconvolgente.
Seguendoti in queste pagine on-line e in altri siti, ho avuto la percezione che il tuo "disegno" stava pian piano non riuscendo, i tuoi "calcoli" non tornavano. Tu infatti intendi e vedi tutto diversamente, tu vuoi esattamente il contario, e invece...
Anche se ora abbandoni la "scena", sarai sempre il palco della nostra mai finita battaglia, dal quale non discenderai mai.
Non era e non è nostro diritto chiederti il dono totale di te stesso per la fedeltà delle tue scelte. Ci basta (e avanza) la tua testimonianza di genuino amore, duarante questi anni, nei confronti del nostro paese e della nostra terra.
Grazie per averci fatto capire meglio, attraverso il tuo impegno costante, il tuo contaminante entusiasmo, il dono infinito della libertà e la bellezza della vita come rischio e combattimento e conquista.
Per sempre riconoscente, tuo Biagio Allevato