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Globalizzazione. Canti di ’ndrangheta....

"MAMMASANTISSIMA" CALABRESE. LA CALABRIA SOTTO PRESSIONE DALL’INTERNO ... E DALL’ESTERO!!! Un’intervista a FRANCESCA VISCONE, sul significato e la portata del "successo" dei "canti di ’ndrangheta".

venerdì 22 dicembre 2006 di Federico La Sala
[...] Probabilmente noi in Calabria non ci saremmo mai resi conto della pubblicazione di questi cd all’estero se le grandi testate straniere - dal Times al New York Times, da Der Spiegel a Le Monde - non avessero dato grande risalto a tale avvenimento. Anche le televisioni straniere, ad esempio in Germania e in Olanda, hanno dato ampio spazio all’uscita dei cd. In un certo senso, quindi, lo abbiamo scoperto prima tramite la stampa straniera e poi attraverso alcuni giornali italiani che (...)

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> "MAMMASANTISSIMA" CALABRESE. --- ’NDRANGHETA: IL RUOLO DELLE DONNE (di Ezio De Domenico)

sabato 10 maggio 2008

Ansa» 2008-05-09 18:03

’NDRANGHETA: IL RUOLO DELLE DONNE

(di Ezio De Domenico)

REGGIO CALABRIA - Un ruolo fondamentale sotto l’aspetto logistico ed organizzativo: sono le donne le protagoniste delle vicende di ’ndrangheta. I loro consigli agli uomini delle cosche, mariti, fidanzati o fratelli, vengono sempre tenuti in grande considerazione. In piu’ garantiscono la copertura ai latitanti, assicurando loro assistenza.

La funzione delle donne nella moderna organizzazione di ’ndrangheta emerge anche dall’operazione ’Zaleuco’, condotta dai carabinieri del Gruppo di Locri, che ha portato all’arresto di nove affiliati alle cosche Pelle-Vottari e Nirta-Strangio contrapposte da anni nella faida di San Luca. Una lunga scia di sangue che ha avuto il suo culmine il giorno di Ferragosto dello scorso anno con la strage di Duisburg, in Germania, con l’uccisione di sei affiliati alla cosca Pelle-Vottari davanti al ristorante ’da Bruno’.

Le donne, dunque, sempre più protagoniste e sempre più importanti. Nell’operazione coordinata dalla Dda di Reggio Calabria ne sono state arrestate tre, Maria Pelle ed Antonella Vottari, rispettivamente moglie e sorella del boss Francesco Vottari, già arrestato nell’ottobre scorso. Sarebbe stato grazie a loro che Francesco Vottari è riuscito a sfuggire a lungo alla cattura. La terza donna arrestata è Giulia Liana Benas, bloccata dai carabinieri al casello autostradale di Udine Sud. A lei la Dda contestato il ruolo di favoreggiatrice.

Ma il ruolo delle donne è importante anche per consentire le comunicazioni con i latitanti. Sono loro, infatti, ad incontrarli per fornire loro ciò di cui hanno bisogno ed a fare recapitare i loro messaggi ai capi delle cosche. Delle donne i capi delle cosche possono fidarsi perché il loro senso dell’onore e dell’appartenenza al gruppo criminale è più forte di quello degli uomini.

Oltre alle tre donne, sono stati arrestati Francesco Barbaro, già detenuto e capo dell’omonima cosca; Gianfranco Cocilovo, imprenditore di Bologna; Giovanni Marrapodi, odontotecnico, di San Luca; Domenico Mammoliti, di Benestare; Giuseppe Pelle, di San Luca, sorvegliato speciale con obbligo di dimora, ed Antonio Romano, anch’egli di San Luca.

Con l’operazione Zaleuco la Dda di Reggio ritiene di avere messo un punto fermo nelle indagini sulla faida di San Luca, chiudendo il cerchio che si era aperto con il fermo, il 30 agosto dello scorso anno, di 29 persone. Significativo, ha rilevato il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, è anche il fatto che è stata contestata agli arrestati l’aggravante dei reati di mafia commessi all’estero, a dimostrazione del carattere transnazionale dell’attività delle cosche di San Luca.


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