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AFGHANISTAN: APPELLO PER IL RITIRO DEI SOLDATI ITALIANI. GUERRA, SEMPRE ASSURDA!!!

venerdì 16 febbraio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Né la guerra al terrorismo, né la condizione dei diritti delle donne Afgane, né la lotta al narco-traffico, hanno prodotto dei risultati apprezzabili, anzi assistiamo oggi sotto il governo dell’Alleanza del Nord, sostenuto dagli Usa, ad un forte peggioramento sia della sicurezza del paese, in mano ormai ai terribili signori della guerra, sia delle condizioni delle donne Afgane, prive di libertà come al tempo del regime Talebano, sia all’ aumento dei traffici illeciti di droga. (...)

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> AFGHANISTAN: APPELLO PER IL RITIRO DEI SOLDATI ITALIANI.

domenica 7 gennaio 2007

Afghanistan: L’area in cui i diritti umani hanno subito il massacro più cruento*

Cinque anni fa, l’America e i suoi alleati attaccarono l’Afghanistan con la pretesa di portare i "Diritti Umani", la "Democrazia" e la "Libertà" nel nostro paese, dilaniato dalla guerra. Il regime talebano cadde e il governo fantoccio di Hamid Karzai, compresi i già noti criminali dell’Alleanza del Nord o " le gang di banditi", come il ministro plenipotenziario dell’ONU Mahmoud Mestri li ha definiti, prese il controllo in nome di una democrazia fasulla. Ad oggi, tuttavia, le disoneste linee politiche del Sign. Karzai e dei suoi tutori occidentali hanno creato, in Afghanistan, una situazione particolarmente critica, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere in qualsiasi momento nel disastro finale.

Negli ultimi cinque anni, parole come "democrazia" e "libertà" hanno nascosto inganni e tradimenti. E il risultato di tutti i sotterfugi del governo guidato dai signori della guerra, è la situazione disastrosa dei diritti umani in Afghanistan. I criminali dell’Alleanza del Nord, spalleggiati dagli Stati Uniti, hanno intanto costituito i propri governi, decentrati e barbari .

Il solo aumento del numero di donne che si tolgono la vita dandosi fuoco, dovrebbe bastare a dimostrare la condizione pessima dei diritti umani in Afghanistan. Secondo i dati dell’UNICEF, il 65% delle 50.000 vedove di Kabul, considerano il suicidio la loro unica via d’uscita. I criminali dell’Alleanza del Nord hanno violentato una bambina di 13 anni per poi barattarla con un cane. A Badakhshan, una gang composta da 13 jehadis ha violentato una giovane donna sotto gli occhi dei suoi bambini, poi uno di loro ha urinato nella loro bocca perché non la smettevano di piangere. A Paghman, un sobborgo di Kabul, il leader criminale Rasol Sayyaf, mentore e padrino di Khalid Sheikh Mohammad, la mente degli attacchi dell’11 settembre, depreda i territori della nostra gente e tortura i suoi avversari in prigioni private. Ma nessuno ascolta la voce disperata dello sfortunato popolo di Paghman, nonostante le numerose manifestazioni di protesta davanti al Palazzo del Parlamento. Anzi, le forze di polizia, capeggiate da alcuni dei signori della guerra più infami e criminali, come Zahir Aghbar e Amanullah Guzar, hanno attaccato i manifestanti uccidendone due.

Questi sono solo alcune delle migliaia di crimini che continuano ad essere commessi dai fondamentalisti dell’Alleanza del Nord. Questi uomini spregevoli rivestono cariche importanti all’interno del ramo esecutivo, legislativo e giudiziario del governo imposto dagli Stati Uniti e da alcuni intellettuali amorali che stanno al loro gioco. La costituzione di istituzioni statali come la Commissione Indipendente sui Diritti Umani e il Ministero sulla tratta delle donne, sono solo una messinscena, per gettare polvere negli occhi del resto del mondo e per occultare la situazione catastrofica dei diritti umani. Istituzioni simboliche queste che apparentemente destinano parecchio denaro alla risoluzione di problemi importanti, ma che non si sono mai realmente interessate delle questioni centrali relative ai diritti umani in Afghanistan, vale a dire le atrocità commesse dai criminali dell’Alleanza del Nord. Pensiamo al caso di Zofanoon Natiq, la presidente della sede del Ministero sulla tratta delle donne nella provincia di Badakhshan, che nel corso di un’intervista con l’agenzia di notizie afgana Pajhwok, ha assolutamente negato la violenza commessa dai jehadis affermando che " nessun incidente del genere si è verificato a Badakhshan". Nel frattempo il capo della polizia della stessa provincia la contraddiceva sostenendo che, a commettere il crimine, era stato uno dei signori appartenenti al gruppo fondamentalista Jamiat-e-Islami, di nome Mutjtaba.

Un’altra donna, Fatima Kakar, presidente della sede del Ministero sulla tratta delle donne di Kunduz, non volendo suscitare il disappunto dei signori della guerra, ha dichiarato: "non è decoroso decapitare una signora; secondo quelli che sono i miei principi e secondo quello che dice l’Islam, è male uccidere qualcuno", questo in riferimento al caso di una donna ritrovata morta, con le mani legate dietro la schiena e decapitata. Tutte le donne che rivestono cariche ufficiali vengono selezionate dal quel gruppetto di "donne modello" che scendono a compromessi con i fondamentalisti e tacciono davanti ai loro crimini.

La disdegnosa sconfitta e l’imbarazzante situazione della guerra in Iraq non hanno lasciato scelta agli Stati Uniti, se non quella di dipingere l’Afghanistan come un successo, senza riguardo per il dolore e le sofferenze inflitte al popolo afgano. Il disaccordo che dilaga tra alcuni membri della NATO per quelle che sono le misure adottate dagli Stati Uniti, ha reso la situazione ancora più difficile per la Casa Bianca. Di conseguenza, l’America tenta di mantenere una fragile e temporanea stabilità in Afghanistan per promuovere in tutto il mondo un finto senso di conseguimento, derivante dalla costituzione di un Afghanistan "democratico", "una democrazia al rombo dei B52", a discapito della maggioranza del popolo afgano. Al momento si stanno facendo carte false per far rientrare il potere del Partito Islamico di Gulbuiddin e dei talebani negli schemi delle assemblee tribali jirgas. Le jirbas tribali ingannano il nostro povero popolo proprio come la Loya Jirgas e il parlamento afgano.

All’inizio gli Stati Uniti distinguevano i criminali talebani in fazioni "moderate" e "integraliste". Al primo posto i leader criminali talebani come Mullah Rocketi, Arsela Rahmani, Mullah Khaskar, Wakil Ahmad Motawakil, Qalamaddin, ecc., dichiarati " talebani moderati" e ammessi in Parlamento. Ora, due leader delle gang criminali, Gulbuddin e Mullah Omer, sono stati invitati ad unirsi al governo. Al-Quaeda sarà invitata ad unirsi al governo corrotto dell’Afghanistan? Ci mancherebbe solo questo! Nonostante il partito di Gulbuddin e i talebani abbiano non pochi rappresentanti nei vari rami del governo e in Parlamento, il compromesso tra questi leader criminali e i leader sanguinari dimostra che l’America non ha mai lavorato per la stabilità e la pace del nostro paese.

Il governo statunitense ha sacrificato la nostra gente per i suoi interessi politici ed economici costituendo un governo pieno di traditori, criminali e trafficanti di droga. Non importa chi governa Kabul, gli Stati Uniti vogliono semplicemente un regime fantoccio. Il nostro popolo non trae beneficio dalla presenza militare americana in Afghanistan. Inoltre, migliaia di civili hanno perso la vita a causa delle cluster (bombe a grappolo), delle bombe radioattive e del "fuoco amico". Un’autentica disgrazia per coloro che difendono strenuamente la presenza militare americana in Afghanistan. E’ da quando i criminali dell’Alleanza del Nord sono saliti al potere, che RAIWA sostiene che è impossibile stabilire la pace con un gruppo di criminali al governo. Oggi, gli stessi media occidentali parlano dei signori della guerra jehadi come della causa principale della destabilizzazione dell’Afghanistan, il che conferma le analisi di RAWA.

Tuttavia, il governo fondamentalista di Karzai rintraccia nell’interferenza del Pakistan e nel sostegno ai talebani, il problema più grave dell’Afghanistan, ma solo per insabbiare la propria responsabilità, corruzione, debolezze, dichiarando il falso quando sostiene che se questa interferenza verrà bloccata, l’Afghanistan diverrà un paradiso sulla terra. Il governo di Karzai ha sollevato un polverone in seguito alla dichiarazione dei pachistani sul bisogno di un "governo di coalizione", ma tutti sanno che un governo di coalizione guidato da criminali come i talebani, i jehadis, Gullbudin ed altri è già in carica. Assassini del calibro di Sayyaf, Rabbani, Qanooni, Fahim, Mujadadi, Massoud, Dostom, Mahaqiq, Khalili, Ismail e altri, un tempo fedeli rappresentanti e servitori del Pakistan, stanno tentando di ingannare la nostra gente agendo come se fossero antipachistani. Inoltre, il Pakistan e l’Iraq dovrebbero scusarsi con il nostro popolo oppresso, per il ruolo avuto nel sostenere e rafforzare le bande criminali dei fondamentalisti afgani.

Nonostante sia evidente l’appoggio che i talebani ricevono dalle radici pachistane, così come l’Iran supporta le sue spie Khalili, Mohaqiq, Kazimi, Bahwi, Ismael Khan e gli altri, l’interferenza del Pakistan in Afghanistan non rappresenta il problema fondamentale. Il maggior fattore di destabilizzazione va rintracciato all’interno dello stesso Afghanistan. E finché non sarà eliminato, le questioni esterne conteranno poco. Uno dei più grandi punti di forza dei talebani è l’odio e il disgusto che il popolo afgano prova per la mafia jehadi nel sistema. Quando la gente vive nell’incertezza e si trova ogni giorno a fare i conti con la criminalità, con la malversazione di milioni di dollari di fondi stanziati dalle agenzie d’aiuto internazionale ad esempio, non c’è da stupirsi che si mostri indifferente all’ascesa al potere dei talebani. Haji Nek Mohammad, un uomo che ha perso tutta la sua famiglia durante un attacco aereo della NATO, ha dichiarato: "preferisco unirmi alle milizie talebane perché i talebani fino ad ora hanno ucciso soltanto due persone nel mio villaggio, mentre le forze di coalizione hanno ucciso 63 persone in un solo giorno".

La nostra gente sa che tra i signori della guerra, siano essi talebani o jehadi, non c’è differenza. Sono entrambi gruppi fondamentalisti medievali, creati dagli stranieri, che potrebbero unirsi ad altri gruppi, contro il nostro popolo, in qualsiasi momento. Il leader dell’ N.A. Rabbani lo ha confermato in una recente intervista in cui ha dichiarato che non combatterà mai i talebani. Esistono poi alcuni gruppi sia di destra sia di sinistra, al di fuori dell’Afghanistan, che considerano le milizie dei talebani "anti-imperialiste" e ne prendono la difesa. Comico, non trovate? Satireggiano sulla situazione afgana, il ché dimostra la loro ignoranza sulla reale natura dei talebani. Se solo si trovassero a vivere un solo giorno di umiliazione sotto il regime talebano, non si divertirebbero tanto nel deridere, in maniera tanto offensiva, la nostra gente.

L’Associazione Rivoluzionaria delle Donne dell’Afghanistan (RAWA) supporta il movimento pacifista sempre più in espansione nel mondo e si oppone vigorosamente alle linee politiche degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Anche se siamo al primo posto sulla lista nera dei fondamentalisti, vorremmo rassicurare il nostro popolo sul fatto che RAWA non si arrenderà mai nella sua lotta contro i gli assassini jehadi, i talebani, Khalqi, e Parchami e continuerà la sua inflessibile lotta per rompere la maschera della demagogia fondamentalista.

Vogliamo dire a tutti i sostenitori della libertà, a tutti coloro che provano sdegno davanti agli invasori e ai gruppi fondamentalisti che, finché non formeremo un movimento unito contro di loro e contro i loro maestri stranieri, non saremo in grado di spezzare la catena di oppressione e tirannia. Dal primo giorno dell’invasione americana, abbiamo dichiarato che non c’è un solo esempio nella storia di un esercito straniero che abbia portato la libertà in un’altra nazione. Gli afgani sono i soli a poter conquistare questi valori. Sono passati 14 anni da quel triste 28 Aprile 1992, eppure la nostra nazione è ogni giorno di più schiava di coloro che hanno portato dolore, lutto e distruzione nella nostra terra. Il sign. Karzai e i suoi protettori stranieri, che hanno investito sui fondamentalisti per molti anni, hanno assegnato cariche di rilievo, nel ramo esecutivo, giudiziario e legislativo del governo, agli elementi più infami e sanguinari dell’Alleanza del Nord e ad altre bande di selvaggi. E con il passare del tempo, i traditori stanno aumentando di numero.

Gli uomini spregevoli responsabili della tragedia dell’aprile 1992 non sono stati processati, al contrario hanno così tanta autorità nel paese da proporla come giornata di festa nazionale. In questo modo ridicolizzano la gente, la maggior parte della quale, secondo un sondaggio delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani, nazionali ed internazionali, vuole che i traditori della nazione vengano processati e puniti. Se non si metterà fine al regime fondamentalista, l’osservanza dei diritti umani resterà soltanto un sogno! Unitevi alla lotta per la libertà, la democrazia e la giustizia sociale! Potete unirvi alla gente contro il fondamentalismo, o al fondamentalismo contro la gente; non c’è una terza possibilità!

*

RAWA (Associazione Rivoluzionaria delle Donne dell’Afghanistan)

-  Fonte: www.zmag.org, 10 dicembre 2006
-  Tradotto da Maria Teresa Masci per www.peacelink.it


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