Illustre signor Anonimo,
tu hai scritto, anonimamente, delle cose illustremente corrette, illustrate, pubblicate, come vedi, rispettabili. Io so chi sei. D’altra parte, diversamente non potrei essere un ex illustre penna (elettronica) di inchiesta. Mi fa comunque piacere che tu sia uscito allo scoperto, sia pure mantenendo un illustre anonimato. Per tale ragione, eviterò, coerentemente con uno spirito democratico e liberale che mi riconosco, ogni illustre iter relativo all’illustre giustizia ordinaria. Ringraziandoti per il lustro che mi hai dato, mi corre l’obbligo di illustrarti alcune cose. Io ho lasciato la politica. Difatti, sono trornato al mio disonorevole mestiere di giornalista. Avessi proseguito dall’altra parte, avrei dovuto mollare di qua. Credo ancora nelle incompatibilità. Come sai, sulla Voce on line hanno spazio tutti: le posizioni di La Sala, che non sono troppo distanti dalle tue, sono diametrali rispetto a quelle di Salvatore Viglia. Il bello della Voce è proprio, per usare un termine di un amico comune, una tale "apertura". A me non dispiace che tu legga e segua la Voce. Mi dispiace che non ci scrivi. Riguardo al mio ragionamento sulle tue offese a Marco Militerno, permettimi, lo confermo integralmente. Se vuoi contestare l’operato politico di qualcuno, fallo col tuo nome e in modo rispettoso. Toccare la sfera personale d’un avversario politico, chiunque sia, non serve a nulla e, in primo luogo, non è lecito. Io ti metto a disposizione questo spazio, senza alcun problema. A condizione che queste regole elementari vengano osservate. Circa l’inchiesta, per chiudere, ti anticipo una grande sorpresa. Spero che ti ricrederai, quando vedrai, leggi leggerai, alcune imminenti uscite nazionali sulla nostra città. Per inciso, non condivido certe forme del tuo dissenso politico generale, che mi sembrano in contraddizione col tuo spirito. Ma su questo attendo qualche tua nota. Ti saluto con sincero affetto.
Emiliano Morrone