Politica

San Giovanni in Fiore: il consigliere comunale di Vattimo, Marco Militerno, replica al sindaco della città, il quale non ha respinto uno solo degli addebiti argomentati del responsabile del movimento civico

venerdì 12 gennaio 2007.
 

Caro sindaco,

è con toni pacati che voglio rivolgermi a Lei, senza rinnegare la durezza dell’articolo da me sottoscritto e che aveva esclusivamente il fine di informare la cittadinanza sulle tante cose che non vanno nella città e che un consigliere dell’opposizione ha il dovere morale, ancor prima che politico, di denunciare nella sua nuda e cruda realtà!

Mi spiace, in tutta sincerità, che la sua replica sia stata così risibile e inconsistente.

Un comunicato, così forte e argomentato, meritava forse ben altra replica che non cadesse sul terreno viscido della retorica becera: “nessuna lezione da chi abita a mille chilometri dalla città”.

Sindaco, come gliela spiega questa invettiva alle migliaia di emigrati sangiovannesi sparsi per il mondo e che nella nascente consulta dedicata a loro, incautamente imbottita di politici, sperano di contribuire, al di là della intercontinentale distanza, alla crescita sociale e civile della nostra città?

Bollare, peraltro, come “bugie gratuite e anche maligne” delle osservazioni, ancorché dure ma veritiere, senza provare a smontarne neanche una è il sintomo latente di una confusione nevrotica che impera nella coalizione che legittimamente rappresenta.

Si, legittimamente! Nelle “dubbie e notorie operazioni nei seggi elettorali sulle quali non vi fu controllo, nonostante le segnalazioni del nostro movimento,” lei non può leggere, strumentalmente, l’allusione a dei brogli elettorali, piuttosto che la semplice constatazione che, in seguito a quelle segnalazioni, non vi furono dei controlli da parte delle autorità interessate.

Come ribattere poi all’amara piaga delle librette, che limitano da data immemorabile ormai la libera espressione di voto nella nostra città?

Le ricordo sindaco, per mero dovere di cronaca, che chi scrive non può essere annoverato tra i perdenti delle ultime elezioni.

Riuscire a spuntarla, nonostante la distanza di cui lei stesso mi accusa, non me la può qualificare come una sconfitta: ovvero millesettecento voti raccolti dalla lista in meno di due mesi possono forse definirsi come una disfatta?

La verità è che, ancora una volta a San Giovanni in Fiore, si sta perdendo un’ennesima occasione per rilanciare un’immagine diversa della città, in cui la proposta civica della società si traduca in azione vera e determinata della politica. Il declassamento, la mancata nomina di un assessorato vitale, l’autosospensione di un assessore alla vigilia di un importante avvicendamento nell’organigramma amministrativo del comune, la dicono lunga sulla “sana dialettica” che lei si sforza di far aleggiare nella coalizione che vorrebbe intendere sostenerla.

Mi aspetterei, da parte sua e per il bene di tutta la collettività sangiovannese, che lei mi rispondesse punto per punto alle problematiche evidenziate nel mio comunicato, evitando di ricorrere a basse insinuazioni in cui la distanza, nell’era di internet, viene squallidamente additata come un ostacolo insormontabile nel condividere e capire i problemi di una data realtà.

Mi aspetterei che la sua autorità, di capo di una coalizione, riportasse un po’ d’ordine fra tanti personaggi che minacciano crisi e fuoriuscite strambe, in nome di non meglio precisate nobili cause che possano interessare o meno la collettività.

Mi aspetterei, peraltro, che nei fatti venisse incontro alla società civile di San Giovanni, magari abbracciando anche quella “balzana idea” di istituire il Difensore Civico nella nostra città, proprio come nella vicina e caramente socialista Cosenza, dove in questi giorni con determinazione ed entusiasmo se ne sta sancendo la sua definitiva istituzione e messa in opera.

Quanto alla tv locale, che mi ha censurato l’articolo sulla base di supposte scurrilità e notizie diffamatorie penalmente rilevanti e che nessuna redazione giornalistica ha esitato a pubblicare, ritengo doveroso rivederne l’opportunità, in sede istituzionale, del suo foraggiamento pubblico,

Il congruo contributo previsto dal bilancio comunale per l’espletamento di un servizio pubblico e non strumentale, al servizio di questo o quel partito di maggioranza, merita senz’altro un più corretto e trasparente servizio a tutela del diritto di informazione della cittadinanza e dei diritti delle minoranze.

Senza livore.

Marco Militerno


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