Caro sindaco,
è con toni pacati che voglio rivolgermi a Lei, senza rinnegare la durezza dell’articolo da me sottoscritto e che aveva esclusivamente il fine di informare la cittadinanza sulle tante cose che non vanno nella città e che un consigliere dell’opposizione ha il dovere morale, ancor prima che politico, di denunciare nella sua nuda e cruda realtà!
Mi spiace, in tutta sincerità, che la sua replica sia stata così risibile e inconsistente.
Un comunicato, così forte e argomentato, meritava forse ben altra replica che non cadesse sul terreno viscido della retorica becera: “nessuna lezione da chi abita a mille chilometri dalla città”.
Sindaco, come gliela spiega questa invettiva alle migliaia di emigrati sangiovannesi sparsi per il mondo e che nella nascente consulta dedicata a loro, incautamente imbottita di politici, sperano di contribuire, al di là della intercontinentale distanza, alla crescita sociale e civile della nostra città?
Bollare, peraltro, come “bugie gratuite e anche maligne” delle osservazioni, ancorché dure ma veritiere, senza provare a smontarne neanche una è il sintomo latente di una confusione nevrotica che impera nella coalizione che legittimamente rappresenta.
Si, legittimamente! Nelle “dubbie e notorie operazioni nei seggi elettorali sulle quali non vi fu controllo, nonostante le segnalazioni del nostro movimento,” lei non può leggere, strumentalmente, l’allusione a dei brogli elettorali, piuttosto che la semplice constatazione che, in seguito a quelle segnalazioni, non vi furono dei controlli da parte delle autorità interessate.
Come ribattere poi all’amara piaga delle librette, che limitano da data immemorabile ormai la libera espressione di voto nella nostra città?
Le ricordo sindaco, per mero dovere di cronaca, che chi scrive non può essere annoverato tra i perdenti delle ultime elezioni.
Riuscire a spuntarla, nonostante la distanza di cui lei stesso mi accusa, non me la può qualificare come una sconfitta: ovvero millesettecento voti raccolti dalla lista in meno di due mesi possono forse definirsi come una disfatta?
La verità è che, ancora una volta a San Giovanni in Fiore, si sta perdendo un’ennesima occasione per rilanciare un’immagine diversa della città, in cui la proposta civica della società si traduca in azione vera e determinata della politica. Il declassamento, la mancata nomina di un assessorato vitale, l’autosospensione di un assessore alla vigilia di un importante avvicendamento nell’organigramma amministrativo del comune, la dicono lunga sulla “sana dialettica” che lei si sforza di far aleggiare nella coalizione che vorrebbe intendere sostenerla.
Mi aspetterei, da parte sua e per il bene di tutta la collettività sangiovannese, che lei mi rispondesse punto per punto alle problematiche evidenziate nel mio comunicato, evitando di ricorrere a basse insinuazioni in cui la distanza, nell’era di internet, viene squallidamente additata come un ostacolo insormontabile nel condividere e capire i problemi di una data realtà.
Mi aspetterei che la sua autorità, di capo di una coalizione, riportasse un po’ d’ordine fra tanti personaggi che minacciano crisi e fuoriuscite strambe, in nome di non meglio precisate nobili cause che possano interessare o meno la collettività.
Mi aspetterei, peraltro, che nei fatti venisse incontro alla società civile di San Giovanni, magari abbracciando anche quella “balzana idea” di istituire il Difensore Civico nella nostra città, proprio come nella vicina e caramente socialista Cosenza, dove in questi giorni con determinazione ed entusiasmo se ne sta sancendo la sua definitiva istituzione e messa in opera.
Quanto alla tv locale, che mi ha censurato l’articolo sulla base di supposte scurrilità e notizie diffamatorie penalmente rilevanti e che nessuna redazione giornalistica ha esitato a pubblicare, ritengo doveroso rivederne l’opportunità, in sede istituzionale, del suo foraggiamento pubblico,
Il congruo contributo previsto dal bilancio comunale per l’espletamento di un servizio pubblico e non strumentale, al servizio di questo o quel partito di maggioranza, merita senz’altro un più corretto e trasparente servizio a tutela del diritto di informazione della cittadinanza e dei diritti delle minoranze.
Senza livore.
Marco Militerno
Vari messaggi ingiuriosi contro il dottor Marco Militerno, consigliere del movimento politico "Vattimo per la città", sono pervenuti da un mittente anonimo avente il seguente Ip: 87.7.36.241. Come responsabile in tribunale della testata "la Voce di Fiore" comunico che domani andrò dai Carabinieri a denunciare il fatto, non potendosi accettare reiterate e gratuite offese nei confronti di chicchessia, lontane dal confronto democratico cui il giornale si informa. Se c’è qualcuno che intende approfittare dell’apparente anonimato di Internet per sfogare la sua invidia verso il dottor Militerno, ha trovato lo spazio sbagliato. E le persone meno indicate. Abbia, il signorino che scrive dall’indirizzo sopra menzionato, il coraggio di esporsi e sostenere le sue opinioni con nome e cognome. Dica del proprio impegno, ove ci fosse, e si misuri sul terreno dei fatti. Dimenticavo, con lettera a parte, poiché più d’un suo messaggio conteneva riferimenti al governatore della Calabria, minacciato peraltro in questi giorni, interesserò la Digos di Cosenza e informerò lo stesso presidente della Regione. Con tanti auguri al valente polemista anonimo, che si troverà in un bel guaio, abituato, come sta dimostrando, a non rispettare le regole.
Emiliano Morrone
Illustre signor direttore non era mia intenzione offendere il dott Militerno da cui dissento politicamente, ne tanto meno era mia intenzione offendere lei o utilizzare in maniera inappropriata il suo sito di libera informazione. Ho forse interpretato male e me ne scuso, lo spirito libertario e la carattesistica di libero spazio per le libere idee del suo "la voce di fiore". Tra le altre cose, proprio la dicitura in cui cii informa che il forum era moderato a priori e che i contributi apparivvano solo dopo l’approvazione di un amministratore del sito, mi sembrava garantissero una sorta di filtro. Comunque mi dispiace per gli incresciosi equivoci. Continuerò a visitare di volta in volta il suo sito ( spero non le dispiaccia ) in cui continuo a trovare molto materiale interessante e alcune cose che disapprovo. Avrà capito che disapprovo alcune sue posizioni politiche. farò a meno di intromettermi con i miei commenti a quanto pare fuori luogo ma continuero a seguire in parte la sua attività. Spero non le dispiaccia.
P.S. se proprio devo essere sincero preferivo più il Morrone giornalista d’inchiesta ma sembra che abbia abbandonato quel tipo di penna! Mi scusi ancora e buon lavoro.
Anonimo
Illustre signor Anonimo,
tu hai scritto, anonimamente, delle cose illustremente corrette, illustrate, pubblicate, come vedi, rispettabili. Io so chi sei. D’altra parte, diversamente non potrei essere un ex illustre penna (elettronica) di inchiesta. Mi fa comunque piacere che tu sia uscito allo scoperto, sia pure mantenendo un illustre anonimato. Per tale ragione, eviterò, coerentemente con uno spirito democratico e liberale che mi riconosco, ogni illustre iter relativo all’illustre giustizia ordinaria. Ringraziandoti per il lustro che mi hai dato, mi corre l’obbligo di illustrarti alcune cose. Io ho lasciato la politica. Difatti, sono trornato al mio disonorevole mestiere di giornalista. Avessi proseguito dall’altra parte, avrei dovuto mollare di qua. Credo ancora nelle incompatibilità. Come sai, sulla Voce on line hanno spazio tutti: le posizioni di La Sala, che non sono troppo distanti dalle tue, sono diametrali rispetto a quelle di Salvatore Viglia. Il bello della Voce è proprio, per usare un termine di un amico comune, una tale "apertura". A me non dispiace che tu legga e segua la Voce. Mi dispiace che non ci scrivi. Riguardo al mio ragionamento sulle tue offese a Marco Militerno, permettimi, lo confermo integralmente. Se vuoi contestare l’operato politico di qualcuno, fallo col tuo nome e in modo rispettoso. Toccare la sfera personale d’un avversario politico, chiunque sia, non serve a nulla e, in primo luogo, non è lecito. Io ti metto a disposizione questo spazio, senza alcun problema. A condizione che queste regole elementari vengano osservate. Circa l’inchiesta, per chiudere, ti anticipo una grande sorpresa. Spero che ti ricrederai, quando vedrai, leggi leggerai, alcune imminenti uscite nazionali sulla nostra città. Per inciso, non condivido certe forme del tuo dissenso politico generale, che mi sembrano in contraddizione col tuo spirito. Ma su questo attendo qualche tua nota. Ti saluto con sincero affetto.
Emiliano Morrone