Arrestato. L’esponente dell’Udeur TRIPODI
Mafia, in manette assessore regionale
Bufera in Calabria. L’inchiesta su un presunto sodalizio tra un clan camorristico e una cosca della ’ndrangheta *
REGGIO CALABRIA - Traffico di stupefacenti, riciclaggio di denaro proveniente dai traffici illeciti in attività imprenditoriali nel campo dell’edilizia ed del mercato immobiliare, traffico di auto rubate, riciclaggio di assegni falsi e rubati, estorsioni, appalti pubblici ed altro.
MAXI-RETATA - Sono questi, tra gli altri, i capi di imputazione che hanno colpito le oltre 60 persone, arrestate nell’ambito dell’operazione «Naos» condotta dai magistrati della direzione distrettuale antimafia di Perugia, ed eseguita da centinaia di carabinieri che hanno arrestato anche esponenti della politica comunale e regionale della Calabria.
ASSESSORE IN MANETTE - Tra gli arrestati, infatti, figura anche un assessore regionale, Pasquale Tripodi dell’Udeur, con delega al turismo ed alle attività produttive della Regione Calabria. Ma nei guai sono finiti anche il sindaco di Staiti, il vice sindaco di Brancaleone ed un tecnico comunale dello stesso comune, tutti in provincia di Reggio Calabria.
LA SCHEDA - Tripodi, nato a Montebello Ionico il 10 maggio 1957, è residente a Reggio Calabria, sposato, ha due figlie. Svolge la professione di medico, specialista di otorinolaringoiatria nell’ospedale di Melito Porto Salvo. È stato segretario della sezione della Democrazia cristiana di Bova Marina e membro del comitato provinciale giovanile dello stesso partito. Quindi per diversi anni si è allontanato dalla politica militante. Fin quando nel 1998 s’è iscritto allo Sdi. L’anno prima però, come espressione della società civile e capeggiando una lista civica era stato eletto sindaco di Bova Marina, incarico che ha espletato fino ad aprile del 2000. Nelle elezioni regionali del 2005, ottiene 11.806 voti nella lista dei Popolari-Udeur nella provincia di Reggio Calabria. Accresce in modo significativo il successo del 2000, quando, con le liste dello Sdi, era stato eletto con 3694 voti. Assessore ai Trasporti nella prima Giunta regionale guidata da Agazio Loiero. Nella seconda Giunta-Loiero, Tripodi ricopre la delega alle Attività Produttive e al Personale. Incarico riconfermatogli nella terza Giunta Loiero.
«LISTE ELETTORALI RIGOROSE» - Complimentandosi con magistratura e forze dell’ordine per la maxi-operazione, Giuliano Amato, ministro del dimissionario governo Prodi, e il suo vice Marco Minniti, invitano i partiti a dare un segnale forte in vista delle imminenti elezioni politiche, formando liste con «rigorosi criteri».
* Corriere della Sera, 13 febbraio 2008
Ansa» 2008-02-13 12:24
MAFIA, ’NDRANGHETA E GRANDI PROGETTI, ARRESTI
PERUGIA - Ha portato alla luce quello che per gli inquirenti e’ l’ennesimo salto di qualità della ’ndrangheta, in grado di gestire direttamente ambiziosi progetti infrastrutturali attraverso proprie imprese, l’operazione Naos dei carabinieri del Ros di Perugia, coordinati dalla Dda del capoluogo umbro. Cinquantasette le ordinanze di custodia cautelare disposte. Una ha riguardato l’ex assessore regionale al turismo della Regione Calabria, Pasquale Tripodi, dell’Udeur. I provvedimenti, quasi tutti eseguiti, hanno raggiunto amministratori pubblici, il direttore di un istituto di credito perugino, professionisti e presunti appartenenti alla criminalità organizzata.
L’indagine ha riguardato infatti la presenza in Umbria di un presunto sodalizio mafioso legato al clan camorristico campano dei ’Casalesi’ e alla cosca della ’ndrangheta Morabito-Palamara-Bruzzaniti. Una compartecipazione che poi ha pero’ visto la supremazia dei gruppi calabresi, ha spiegato il comandante del Ros, generale Giampaolo Ganzer. Un tentativo di colonizzazione criminale di altre regioni, Umbria compresa, attraverso l’infiltrazione nell’economia locale, secondo gli inquirenti. Al centro dell’inchiesta, tra l’altro, l’appalto per l’ammodernamento della centrale idroelettrica della Vallata dello Stilaro (vicenda per la quale è stato inquisito Tripodi) ma anche la costruzione di un villaggio turistico e un centro commerciale a Brancaleone, entrambi centri in provincia di Reggio Calabria, e l’acquisto di lotti di terreno in Sardegna per la realizzazione di strutture turistiche e residenziali.
Calabria, arrestato assessore dell’Udeur*
Pasquale Tripodi, assessore regionale al Turismo e alle Attività culturali nella quarta giunta Loiero, è stato arrestato nell’ambito delle indagini condotte dalla procura distrettuale antimafia di Perugia, che ha sgominato un’organizzazione criminale, dedita tra l’altro all’associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di stupefacenti, ed interessi negli appalti pubblici.
L’assessore al Turismo della Regione Calabria, Pasquale Tripodi è stato arrestato in relazione all’approvazione del progetto per la centrale idroelettrica della Vallata dello Stilaro.
Tripodi, nato a Montebello Ionico il 10 maggio 1957, è residente a Reggio Calabria, sposato, ha due figlie. Svolge la professione di medico, specialista di otorinolaringoiatria nell’ospedale di Melito Porto Salvo.
È stato segretario della sezione della Democrazia cristiana di Bova Marina e membro del comitato provinciale giovanile dello stesso partito.
Quindi per diversi anni si è allontanato dalla politica militante. Fin quando nel 1998 s’è iscritto allo Sdi. L’anno prima però, come espressione della società civile e capeggiando una lista civica era stato eletto sindaco di Bova Marina, incarico che ha espletato fino ad aprile del 2000.
Nelle elezioni regionali del 2005, ottiene 11.806 voti nella lista dei Popolari-Udeur nella provincia di Reggio Calabria.
Accresce in modo significativo il successo del 2000, quando, con le liste dello Sdi, era stato eletto con 3694 voti.
Assessore ai Trasporti nella prima Giunta regionale guidata da Agazio Loiero.
Nella seconda Giunta-Loiero, Tripodi ricopre la delega alle Attività Produttive e al Personale. Incarico riconfermatogli nella terza Giunta Loiero.
Traffico di stupefacenti, riciclaggio di denaro proveniente dai traffici illeciti in attività imprenditoriali nel campo dell’edilizia ed del mercato immobiliare, traffico di auto rubate, riciclaggio di assegni falsi e rubati, estorsioni, appalti pubblici ed altro.
Sono questi, tra gli altri, i capi di imputazione che hanno colpito le oltre 60 persone, arrestate nell’ambito dell’operazione «Naos» condotta dai magistrati della direzione distrettuale antimafia di Perugia, ed eseguita da centinaia di carabinieri che hanno arrestato anche esponenti della politica comunale e regionale della Calabria.
Oltre a Tripodi, nei guai sono finiti anche il sindaco di Staiti, il vice sindaco di Brancaleone ed un tecnico comunale dello stesso comune, tutti in provincia di Reggio Calabria.
«Sul piano formale, da ieri Tripodi non faceva parte né del governo regionale né della maggioranza di centrosinistra avendo fatto una scelta diversa seguendo Mastella nel centrodestra». Lo specifica il presidente della giunta calabra Agazio Loiero. «In questo momento gli auguro e mi auguro che sia in grado di dimostrare la sua estraneità alle accuse che gli vengono contestate», ha detto in una nota del portavoce, riferendosi a Tripodi. «Proprio sabato scorso - ha proseguito il presidente Loiero - avevo discusso con lui della sua posizione politica e gli avevo anche chiesto informazioni su alcune voci insistenti negli ultimi giorni di un suo coinvolgimento in una delicata inchiesta giudiziari. Gli avevo, quindi, esplicitamente chiesto di dimettersi, anche perché la sua presenza ad Arpaise, alla convention di Mastella, era in contrasto con la sua permanenza in giunta. Mi aveva assicurato che entro lunedì avrebbe rassegnato le dimissioni, come qualche giornale calabrese ha pure scritto. Non lo ha fatto e ieri ho provveduto a firmare il decreto di revoca, regolarmente protocollato».
* l’Unità, Pubblicato il: 13.02.08, Modificato il: 13.02.08 alle ore 9.46