LA COSTITUZIONE, LE REGOLE DEL GIOCO, E IL GIOCO SPORCO DEI MENTITORI ISTITUZIONALI....

ELEZIONI EUROPEE: LEGGE ELETTORALE. La "maggioranza antidemocratica" (D’Alema) prepara una "porcata bis" (Parisi) - a cura di pfls

lunedì 27 ottobre 2008.
 


-  Muro contro muro tra maggioranza e opposizione

-  D’Alema: ’’Maggioranza antidemocratica’’.
-  Scontro tra i poli sulle europee

-  La riforma approdata nell’aula della Camera. Parisi: ’’No a porcata bis’’. Franco (Pd): ’’Garantire il 50% in lista alle donne senza l’alternanza è una presa in giro inaccettabile’’. Mura: (Idv): ’’Prestigiacomo spieghi a Carfagna a cosa serve una ministra delle pari opportunità’’

Roma, 27 ott. (Adnkronos/Ign) - Sulla legge elettorale per le europee la maggioranza ha manifestato un atteggiamento "gravemente antidemocratico". E’ il duro giudizio di Massimo D’Alema sulla riforma approdata nell’aula della Camera. "La pretesa di imporre a maggioranza una legge elettorale che stravolge - spiega l’ex ministro degli Esteri - il sistema elettorale europeo, piegata a interessi di parte, da parte di una maggioranza che non rappresenta la maggioranza degli italiani, che legittimamente governa ma non dispone delle regole che dovrebbero invece essere condivise, è un atteggiamento gravemente antidemocratico. Così si rende difficile il normale rapporto tra maggioranza e opposizione".

In sintonia anche Arturo Parisi che, intervenuto in aula, ha definito una “porcata bis” la legge elettorale della maggioranza sulle europee. “Ci sono momenti eccezionali, nei quali la discussione e la decisione toccano i fondamenti stessi della democrazia. Sono passaggi cruciali nella storia di un Paese. Di fronte a questa legge, oggi, colleghi, noi ci troviamo a vivere uno di questi momenti”, ha detto il parlamentare ulivista. “La legge che ci viene proposta - ha spiegato Parisi- non nasconde in alcun modo l’intenzione di consolidare, e direi accentuare i difetti della sciagurata riforma elettorale per il Parlamento nazionale approvata alla fine del 2005. Non fummo noi a definire quella legge una ’porcata’. Ebbene se quella legge fu definita ’una porcata’, la legge a noi oggi proposta può essere definita a pieno titolo una ’porcata bis’. Una porcata contro la democrazia. Come quella legge, anche questa si propone infatti l’obiettivo di restringere ulteriormente gli spazi di decisione dei cittadini”.

Pur ammettendo che le preferenze sono “un pessimo sistema per l’elezione dei rappresentanti”, Parisi non ha difficoltà a riconoscere che “essendo la lista bloccata di gran lunga peggiore, esse possono costituire il male minore: non un passo per tornare indietro ma uno stop per invertire la marcia. Per allontanarci dal rischio di quella nuova forma di democrazia che è stata denominata ’videocrazia’’’.

Parlano di un “vero e proprio attacco alle donne” le parlamentari di Pd e Idv. “Garantire il 50% in lista alle donne senza l’alternanza è una presa in giro inaccettabile”. E “che fa il ministro Carfagna, sta al balcone a guardare?", si chiedono all’unisono, puntando il dito contro il silenzio del ministro delle pari opportunità.

“E’ chiaro - spiega la senatrice Vittoria Franco, ministro ombra delle Pari Opportunità del Pd - che si avranno liste elettorali in cui le candidate saranno relegate in fondo e alla fine pochissime elette nel Parlamento europeo, molte meno di adesso”. Dopo aver ricordato come l’art. 51 della Costituzione garantisca il diritto alla rappresentanza femminile in parlamento, la Franco promette le “barricate per ottenere almeno l’alternanza di genere nelle liste”. Non tralasciando poi la battaglia sulle preferenze.

Sulla stessa linea l’Italia dei Valori che con la deputata Silvana Mura parla semplicemente di “truffa”. La rappresentanza al 50% di entrambi i generi all’interno della lista “non serve a nulla senza una norma che imponga l’alternanza nell’ordine delle candidature”. Davanti a questo “schiaffo in faccia alle donne”, visto che “il ministro Carfagna continua a dormire tranquillamente tra due guanciali”, la Mura si appella all’attuale ministro dell’Ambiente. “Ci appelliamo alla Prestigiacomo, che all’epoca del porcellum ebbe un atteggiamento molto meno remissivo, affinché spieghi alla sua evanescente collega a cosa serve una ministra delle pari opportunità”.


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