San Giovanni in Fiore

Due tir per campagna elettorale di una fazione politica entrano in un comizio dell’opposta fazione con il lasciapassare dei vigili urbani

Grave pericolo per l’ordine pubblico
sabato 3 aprile 2010.
 

Una scena che richiama alla mente i film di Don Camillo e Peppone o una certa filmografia sugli anni ‘70 quella che ha avuto luogo martedì scorso sulla strada principale di San Giovanni in Fiore durante un comizio elettorale del Pdl per le elezioni comunali del 28 e 29 marzo 2010.

Gli organizzatori - il candidato sindaco, Antonio Barile e i candidati consiglieri comunali - avrebbero dovuto incontrare la cittadinanza nei pressi della statua dell’Angelo dalle ore 17,30. Richiedono le autorizzazioni previste per l’occupazione di spazio pubblico, chiedendo che il traffico venga deviato altrove. La richiesta viene recapitata ai carabinieri del posto per motivi di ordine pubblico. Così il tratto di strada interessato viene chiuso al traffico dai vigili urbani mediante segnaletica temporanea e lo spazio stradale riempito da numerose persone sopraggiunte per assistere alla manifestazione.

Alle ore 19,00 circa si verifica il fatto tragicomico. I vigili urbani che si trovano in prossimità del segnale di divieto d’accesso e che sono preposti a deviare il traffico, e all’occorrenza far passare i mezzi di soccorso, tutelare l’ordine pubblico e salvaguardare la pubblica incolumità, al sopraggiungere di due tir, non ne impediscono l’accesso, anzi consentono loro il passaggio, pur sapendo che la strada è occupata da sedie e persone. La situazione da lì a poco precipiterà. I due autotreni non sono semplici mezzi, bensì autotreni per campagna elettorale dell’opposta fazione del centro-sinistra, con manifesti elettorali giganti affissi sulle fiancate.

Le persone lì presenti, compresi i candidati, vivendo tale gesto come una provocazione, causa anche il lasciapassare dei vigili, si oppongono, rimanendo fermi, al passaggio dei mezzi, i quali sono costretti ad arrestare la loro marcia. I conducenti insistono nel passare e, a causa del parapiglia, il candidato Tiano Luigi Giovanni cade a terra, riportando un trauma al fianco e, trasportato dall’ambulanza, viene ricoverato presso il locale ospedale.

I fatti descritti non sono isolati, ma si inseriscono in un clima di tensione e in un contesto di atteggiamento discutibile della polizia municipale. Infatti, un episodio simile ha riguardato una manifestazione organizzata dalla Voce di Fiore in occasione delle scorse elezioni europee: mentre il direttore Emiliano Morrone denunciava un fatto che riguardava un determinato personaggio politico i vigili urbani liberavano il traffico e consentivano che le auto gli passassero di fianco. Anche allora ci fu una discussione molto accesa.

L’episodio desta allarme per l’ordine pubblico, la salute delle persone e lo stato di diritto. Molto criticato anche il comportamento successivo dei vigili. Dopo essersi avvicinati per pochi minuti, si sarebbero allontanati dal luogo del fatto, senza adoperarsi per ripristinare l’ordine violato.

Fortunatamente la vicenda si conclude, con limitazione di eventi più gravi, con l’intervento del candidato sindaco, di suo fratello Giovanni e dei candidati della lista i quali, sostituendosi alle forze dell’ordine, sedano la folla e aprono un varco, lasciando passare i grossi automezzi. L’indomani il candidato sindaco e i candidati consiglieri del Pdl presentano un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica e al Prefetto di Cosenza, affinché siano perseguiti eventuali responsabili dell’accaduto e sia garantita la sicurezza nella campagna elettorale.

Nella capitale della Sila il confine tra il legale e l’illegale nei periodi elettorali è molto labile. Così come esposto a minacce è l’ordine pubblico. Che il fatto accaduto sia di campanello d’allarme per i cittadini e le istituzioni. Nella vita reale non sempre c’è il lieto fine come nei film di Don Camillo e Peppone.

25 marzo 2010

Vincenzo Tiano


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