Ritorno a Palermo, 20 anni dopo
di Luigi Cancrini *
Ho lavorato per anni con Leoluca Orlando a Palermo. L’idea fu allora quella di un progetto comunale, di cui mi volle affidare la direzione, per la prevenzione delle tossicodipendenze. Centrato sull’idea per cui la prevenzione che conta è quella che si fa sui bisogni, sulle sofferenze, sulle privazioni dei minori in genere e dei bambini in particolare, il progetto permise l’apertura di dieci sportelli sociali nei quartieri poveri della città, dallo Zen a Brancaccio, destinati a diventare, in seguito, i servizi di base che Palermo non aveva mai avuto. Di formare operatori validi. Di incontrare gli ultimi, quella fascia di popolazione che, a Palermo come in altre città, a Palermo più che in altre città, costituisce la povertà assoluta, quella quota di cittadini i cui redditi sono paurosamente vicini allo zero, la cui vita è sospesa, dal giorno che nascono a quello in cui muoiono, fra la devianza dell’illegalità e quella della deriva sociale o psichiatrica. La donna che era stata ritrovata svenuta di botte in un cassonetto e il bambino malato di reni che inondava della sua pipì la scuola e le strade di una città che non gli riconosceva il diritto ad essere curato restarono nei nostri cuori come il simbolo di una esperienza straordinaria su cui mi sembra importante riflettere ora, a distanza di venti e più anni, nel momento in cui Leoluca Orlando si candida di nuovo alla guida della sua città. Per dare conto di quello che abbiamo capito allora sulle difficoltà con cui si scontra questa candidatura e sugli obiettivi che si dovrebbero e potrebbero raggiungere se il voto dei palermitani andrà nella direzione giusta.
Siamo abituati a pensare alla mafia come ad una associazione spettacolare di uomini senza scrupoli che si occupano, nel mondo, di traffici di droga, di armi o di esseri umani e, in loco, di grandi appalti miliardari mantenendo rapporti importanti con i potentati della finanza e della politica. A livello nazionale e sopranazionale questa mafia è stata resa a volte perfino interessante da grandi opere di cinema e di letteratura anche nel momento in cui contro di lei lottavano i magistrati e i politici più coraggiosi. Quella che agisce in una città come Palermo, tuttavia, è una mafia diversa, piovra minuta e insieme forte di cui un paio di anni fa ci dava testimonianza il bel film di Salvatores su Don Puglisi, il parroco di Brancaccio. Interpretato in modo magistrale da Zingaretti, quel prete dava fastidio infatti soprattutto ai poteri locali, a quelli che controllavano le licenze comunali e i banchetti dove si vendono le sigarette, i piccoli spacciatori e le graduatorie per le case popolari, l’accessi ai sussidii e le possibilità di lavoro. Una rete fitta di delinquenti abituali e di persone spaventate, di prepotenti e di professionisti collusi con loro in vario modo, capace di usurpare, in buona sostanza, quelli che dovrebbero essere i poteri dell’ente locale: più forte di lui e dei suoi rappresentanti soprattutto perché tollerata e aiutata in silenzio, spesso, dai politici, dai funzionarii e dai preti meno coraggiosi. Capace fra l’altro di assicurare nel momento in cui non incontra opposizioni che rendono necessarie le manieri forti, una qualche apparenza di quiete sociale a chi non si trova in condizioni di bisogno estremo.
Molti sono i voti, ovviamente, direttamente controllati da questo insieme organico di poteri che sono insieme sfuggenti e consolidati.
Ma molti sono anche i cittadini che, nel momento del voto, pensano con paura ad uno Stato che non si è dimostrato ancora abbastanza forte per proporre un’alternativa vincente. Che hanno paura delle inquietudini e degli scontri che si mettono in moto quando le speranze dei più deboli vengono sollecitate da una promessa di riscatto e di cambiamento non sostenuta dall’entrata in campo di un potere reale. Sta qui, credo, la difficoltà maggiore di Leoluca Orlando oggi che ha bisogno del sostegno convinto di tutti quelli che credono nella possibilità di riportare ad una democrazia piena luoghi sociali dominati, ancora oggi dalla prepotenza e dalla paura. Ma che ha ed avrà bisogno, soprattutto, di una alleanza forte con tutti i rappresentanti delle istituzioni e di un’attenzione speciale, anche di ordine economico, da parte del Governo di Roma. Quello che va smascherato fino in fondo, infatti, è il gioco di una mafia costretta, per soggiogarli, a mantenere gli abitanti più deboli di Palermo in una condizione di precarietà e di povertà. Morale ed economica. Privandoli, con la capacità che ha avuto finora di influire sul governo della città, di quel diritto ai servizi su cui si fonda, nello Stato moderno, l’essenza reale della democrazia.
La mafia, voglio dire, deve essere combattuta soprattutto qui. Nel quotidiano delle coscienze e dei bisogni di sopravvivenza che tanta importanza può avere nel determinarsi e nel mantenersi di una cultura gonfia di sospettosità e di paura. È per questo motivo, credo, che la candidatura di un sindaco risolutamente orientato contro tutte le mafie desta tanta resistenza. La stessa che si nascondeva un tempo dietro la Democrazia niente affatto Cristiana di Ciancimino o di Lima e che si nasconde oggi dietro la Forza Italia di Dell’Utri. Quello che si propone da destra è, oggi come allora, il rifiuto tenace di un cambiamento necessario. Quella che Leoluca Orlando può portare diventando sindaco è un’occasione di cambiamento reale.
* l’Unità, Pubblicato il: 10.05.07, Modificato il: 10.05.07 alle ore 11.59
Diretta /
Orlando vince con il 70 per cento a Trapani eletto Damiano, Zambuto ad Agrigento Leoluca Orlando
19,00 - Adamo sindaco di Marsala. Giulia Adamo e’ il nuovo sindaco di Marsala (Tp). Il candidato sostenuta da Udc, Pd, Mps e tre liste civiche, ha ottenuto 21.275 voti, pari al 65,86%. Salvatore Ombra, appoggiato da Pdl, Grande Sud e 4 liste civiche, ha ottenuto 11.027 voti, che corrisponde al 34,14%.
18,55 - Mangano sindaco di Paternò. Mauro Mangano e’ il nuovo sindaco di Paterno’, in provincia di Catania. Appoggiato da 3 liste (Pd e 2 civiche) ha ottenuto 14.873 voti, pari al 55,94%. L’avversario Antonino Naso, sostenuto da 4 liste (Mpa e 3 civiche) si e’ fermato a 11.713 voti consensi pari al 44,06%.
18,52: Orlando: "Sia ragionevole il Pd". "Bersani mi chiede una collaborazione ragionevole? Allora il Pd sia ragionevole e per ora non lo è ancora stato". Botta e risposta a distanza tra Leoluca Orlando e Pier Luigi Bersani. Il leader del Pd parlando del nuovo sindaco di Palermo ha detto che è "possibile una collaborazione ragionevole con Orlando, ma è immediatamente arrivata la replica del primo cittadino che parla di una "collaborazione ragionevole da parte di tutti i partiti".
18,52 - Bersani: collaborazione con Orlando. "Ho sempre detto che le primarie si rispettano, noi abbiamo fatto così se no sfregiamo le primarie". Pier Luigi Bersani fa un passo indietro ricordando la genesi della candidatura di Leoluca Orlando la Comune commentando la vittoria del neo sindaco. "Le primarie non sono sempre rose e fiori ma tenere fermo quel principio è una regola che merita di essere tenuta perchè nell’insieme ci ha portato solo bene", ha spiegato il segretario del Pd sottolineando che "c’è la possibilità di avere una collaborazione ragionevole a Palermo".
18,15 - Orlando: “Ferrandelli? Ho altro a cui pensare”. "Ferrandelli? Non l’ho nominato in campagna elettorale e non lo nominerò oggi. Ho altro cui pensare, ai palermitani". Lo dice il nuovo sindaco di Palermo, Leoluca Orlando parlando con la stampa.
18,10 - Orlando: “Chiederò incontro a Monti”. "Chiedero’ un incontro con Monti per chiedergli - ha aggiunto Orlando - se vuole essere ancora un tecnico senza anima o se invece vuole liberarsi dall’ ’abbraccio’ della Merkel".
17,59 - Orlando: “Qui nasce la Terza Repubblica”. "A Palermo questo risultato fa nascere la Terza Repubblica, se mai c’è stata la Seconda. I partiti devono capire che hanno fallito". Lo dice il nuovo sindaco di Palermo, Leoluca Orlando parlando con la stampa.
17,40 - Orlando: “Bersani si dia una regolata”. "Consiglio a Bersani di darsi una regolata, perchè Palermo ha dimostrato di non sopportare l’alleanza con Raffaele Lombardo". Lo ha detto il neo sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
17,35 - Zambuto trionfa ad Agrigento. Marco Zambuto (Udc) è stato riconfermato sindaco di Agrigento con un trionfo: ha ottenuto il 74,7 per cento dei voti nel ballottaggio contro il collega Salvatore Pennica sostenuto al primo turno dal Pdl e da Grande Sud e nel secondo turno anche da Mpa e Fli che si è fermato al 25,3 per cento. Una vittoria mai in discussione e che si stava profilando già dopo le prime schede scrutinate dove in tutte e 55 le sezioni di Agrigento era chiaro e netto il consenso al sindaco uscente.
17,29 - Scoma, il Pdl non ha votato. "Il Pdl al ballottaggio non è andato a votare. Io non ci sono andato, ma abbiamo lasciato liberi gli elettori". Lo ha detto il segretario provinciale di Palermo del Pdl, Francesco Scoma, commentando la vittoria di Leoluca Orlando alle amministrative di Palermo. "Se il centrodestra non si fosse spaccato - ha aggiunto - avremmo raggiunto un risultato importante. Abbiamo sbagliato la scelta del candidato, ma non si può vincere sempre. Ora occorre pensare ai nuovi appuntamenti elettorali".
17,25 - A Trapani eletto Damiano. Vito Damiano, generale dei carabinieri in pensione, sostenuto da Pdl e Lista Fazio, è il nuovo sindaco di Trapani. Ha ottenuto circa il 54% dei voti. Il suo avversario, l’imprenditore Giuseppe "Peppone" Maurici (pure lui di centrodestra) si è fermato al 46%. "Ho sempre creduto nella possibilità concreta di raggiungere questo risultato - ha detto il neo sindaco - Il nostro è un programma fattibile ed attuabile". Damiano dice che il risultato è pure frutto "del contributo di alcuni settori della politica che al primo turno erano in campo come competitori; evidentemente hanno creduto nel programma ma anche nella mia persona".
17,22 - Bonanno vince a Caltagirone. A Caltagirone (Ct), il turno di ballottaggio ha decretato la vittoria di Nicola Bonanno, sostenuto da tre liste civiche, con 13.507 e il 69,03%. Ha superato Alessandra Foti, candidata del Pd e di 3 liste civiche, che ha ottenuto 6.059 voti, il 30,97%.
17,16 - Ferrandelli: "Rispetto per risultati". "Rispetto con lealtà il risultato del ballottaggio perchè penso che i risultati vanno rispettati sempre. Aver guadagnato il secondo turno è già una grande vittoria. Tanti giovani delle nostre liste sono stati eletti vincendo un tabu: quello che vuole che i giovani stiano solo a guardare". A dirlo è Fabrizio Ferrandelli, candidato a sindaco di Palermo, battuto da Leoluca Orlando, commentando a caldo il risultato del voto delle amminstrative.
17,11 - Faraone: "Dirigenti Pd si dimettano". "Il gruppo dirigente del Pd palermitano ha fatto l’en plein. Sono riusciti a perderle proprio tutte: le primarie, il primo e il secondo turno. In piu’ sono riusciti a spaccare il centro sinistra e a ridurre il Pd a poco piu’ del 7%, passando dai dieci consiglieri del 2007 ai tre attuali". A dirlo in merito all’esito del ballottaggio per il sindaco di Palermo, e’ il deputato regionale del Pd Davide Faraone, che aggiunge: "Credo che peggio di cosi’ non si potesse fare. Mi aspetto che coloro che hanno causato questo disastro rimettano immediatamente il mandato per consentire la convocazione di un congresso straordinario che segni una nuova via per il Partito Democratico e il centro sinistra palermitano".
16,55 - Ferrandelli: "Nulla da rimproverarmi". "Non ho nulla da rimproverarmi: quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto con senso di responsabilita’. Siamo contenti di avere guadagnato il sostegno e la fiducia di migliaia di palermitani. Come prima cosa mi dedicherò, e subito, alla nascita di mia figlia". Sono le prime parole del candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli, sconfitto da Leoluca Orlando a Palermo. "E’ andata benissimo. Abbiamo entusiasmato tante persone, che ci hanno sostenuto lealmente. Abbiamo avuto il sostegno - ha aggiunto - di 60 mila palermitani e abbiamo guadagnato tre presidenze di circoscrizione".
Ore 16,21 - Trapani, Damiano in testa. Vito Damiano (appoggiato da Pdl e Per una cittàpiù bella e più grande) è in testa nel ballottaggio per il sindaco di Trapani. Quando sono state scrutinate 35 sezioni su 70, ottiene 5.631 pari al 53,28% mentre al suo avversario Giuseppe Maurici (sostenuto da Liberali, cattolici, Socialisti per la grande città, Grande Sud, Fli, Grande Trapani, Mpa, Mps e Udc) vanno 4.938 preferenze pari al 46,72%.
Ore 16,20 - Affluenza al 47,4. Alla chiusura definitiva delle urne, alle ore 15, nei 18 comuni siciliani coinvolti nel turno di ballottaggio per l’elezione dei sindaci, hanno votato 531.631 elettori, pari al 47,46% degli aventi diritto. Alla stessa ora, negli stessi comuni, al primo turno si erano recati alle urne, invece, in 756.880, pari al 67,57%, con un calo complessivo, quindi, del 20,11%. Nei tre comuni capoluoghi di provincia interessati hanno votato: a Palermo il 39,73% (-23,46% rispetto al primo turno), a Trapani il 39,84% (-24,80%) ad Agrigento il 52,79% (-19,54%). I dati sono diffusi dal servizio elettorale regionale al quale affluiscono dai Comuni.
Ore 16,16 - Agrigento, Zambuto al 75. Quando sono state scrutinate 28 sezioni su 55, ad Agrigento il candidato a sindaco dell’Udc, Marco Zambuto, e’ al 75.5%, il candidato di Pdl e Grande Sud, Salvatore Pennica, al 24.5%.
Ore 16,05 - Spoglio, Orlando al 73%. Il progredire dello spoglio conferma il successo di Leoluca Orlando a Palermo. Quando sono state scrutinate 400 sezioni su 600, secono dati della prefettura, l’esponente di Idv è al 73,25% mentre il candidato del Pd, Fabrizio Ferrandelli, si ferma al 26,75%.
Ore 16,04 - A Trapani Damiano in vantaggio. Quando sono state scrutinate 21 sezioni su 70, a Trapani Vito Damiano (Pdl e Lista Fazio) e’ in testa con il 57.02% dei voti, Giuseppe Maurici (Udc, Grande Sud, Fli, Mpa, Mps, Riformisti) al 42.8%.
Ore 15,37 - Scrutini, Orlando al 73%. Secondo i primi risultati reali, con 23 sezioni scrutinate su 600 a Palermo, è in vantaggio Leoluca Orlando col 73,52%. Fabrizio Ferrandelli è al 26,48%.
Ore 15,30 - Proiezioni, Orlando al 70%. Secondo la prima proiezione dell’Istituto Piepoli per la Rai, riguardante il voto per il Sindaco di Palermo, il candidato dell’Idv Leoluca Orlando è al 70,1%, mentre Fabrizio Ferrandelli del centrosinistra è al 29,9%. Il dato si riferisce ad un campione dell’8%.
Ore 15,20 - Seggi chiusi. Hanno chiuso alle 15 i seggi nei diciotto comuni siciliani dove domenica e lunedi’ si e’ votato per il ballottaggio. Tre i capoluoghi di provincia: Palermo, Trapani e Agrigento. Le urne sono state aperte ieri dalle 8 alle 22 e oggi a partire dalle 7. Subito dopo la chiusura dei seggi e’ iniziato lo spoglio delle schede.
L’esultanza di Leoluca Orlando
"Palermo è libera, sono già sindaco"
Il portavoce nazionale di Idv si sente già primo cittadino: "La malapolitica qui è morta". Attacca Bersani e Vendola e annuncia: "Mi dimetterò da deputato"
di SARA SCARAFIA *
Entra nel suo quartier generale di via Libertà con il piglio di chi si sente già primo cittadino, tra applausi e dita alzate in segno di vittoria: "Lo avete capito o no che sono sindaco? Palermo è libera", urla Leoluca Orlando. Abbondantemente in vantaggio su Fabrizio Ferrandelli sostenuto dal Pd e su Massimo Costa del Pdl, l’ex sindaco della Primavera è certo del suo ritorno a Palazzo delle Aquile. "A Palermo è morta la malapolitica, la città ha reagito e ha dimostrato di essere stanca di vivere con il collare di personaggi attenti alla contabilità della casta e non al bene della città", dice Orlando, ormai vicino a riprendersi la poltrona di sindaco dopo dieci anni di interregno del berlusconiano Diego Cammarata.
Senza collari. "Io non ho un collare al collo, attendo i risultati definitivi ma già possiamo dire che i palermitani hanno mandato nella discarica di Bellolampo la cattiva politica - dice Orlando - Palermo finalmente è libera. Non intendo avere rapporti con i partiti che in questi anni hanno avuto rapporti e hanno sostenuto la giunta Cammarata al Comune e il governo Lombardo alla Regione siciliana, al ballottaggio non mi apparenterò con nessuno".
Spazio a un "giovane". "Aveva ragione Pablo Picasso - aggiunge - che diceva che per divenire veramente giovani occorre tempo e io credo che il tempo l’ho passato e forse sono un giovane sindaco di questa città che può dare una risposta di futuro a Palermo e la può dare con un vantaggio enorme: non c’è nessun collare al mio collo. Giù le mani da Palermo. Questa è una battaglia di libertà".
Attacco a Bersani e Vendola. Orlando è un fiume in piena e attacca i leader nazionali che hanno sostenuto Ferrandelli: "È una vergogna che Vendola e il Pd tengano il cordone a Lombardo", dice riferendosi al fatto che un pezzo di Pd sostiene Lombardo alla Regione, ma l’Mpa aveva un altro candidato a Palermo, Alessandro Aricò. "La metà degli elettori del Pd ha votato per me: su questo Bersani dovrebbe riflettere. Io mi devo occupare di Palermo e non di quelli che sono nelle mani di Lombardo e Cammarata".
Via da Montecitorio. Poi annuncia che si dimetterà da deputato di Idv: "Ho tolto la spilla d’Italia dei valori, e tra qualche giorno sarò un ex deputato d’Idv, perché il sindaco non deve essere legato a nessun partito. In questo momento comunque la persona più felice d’Italia è Antonio Di Pietro. Anzi, è la seconda perché il primo sono io".
Ansa» 2008-10-08 11:12
BROGLI ELETTORALI A PALERMO, 4 ARRESTI
PALERMO - La Polizia di Stato ha arrestato a Palermo quattro persone accusate di brogli elettorali, commessi in occasione delle scorse elezioni amministrative del maggio 2007. Tra gli arrestati vi è un consigliere circoscrizionale e due candidati al Consiglio comunale di Palermo e a un Consiglio di circoscrizione. I provvedimenti sono stati emessi dal gip Antonella Consiglio.
Gli arrestati sono Gaspare Corso, 43 anni, candidato al Consiglio Comunale con la lista di centrodestra "Azzurri per Palermo", Silvana Lo Franco, 32 anni, Vito Potenzano, 58 anni, candidato a un Consiglio circoscrizionale e un consigliere della sesta circoscrizione comunale, Francesco Paolo Teresi, 58 anni, anche lui candidato nella lista "Azzurri per Palermo". Tutti sono ai domiciliari. I provvedimenti cautelari seguono quelli dello scorso marzo, eseguiti dalla Digos, in cui vennero arrestati due presidenti di seggi elettorali, sempre per le amministrative di Palermo del maggio 2007. Secondo l’accusa, i due presidenti sarebbero stati responsabili della falsificazione di schede a favore degli arrestati di oggi.
L’indagine dela Polizia di Stato è partita il 14 maggio 2007 in seguito ad alcuni episodi registrati in due sezioni elettorali. Agenti della Digos avevano acquisito elementi che portavano a ritenere che vi fossero stati brogli elettorali durante il voto. Tra i casi segnalati dagli investigatori alla Procura, le anomalie registrate durante lo spoglio delle schede nelle sezioni numero 19 e 460. La Digos ha accertato che in entrambe erano state falsificate 450 schede, con contraffazione della parte relativa al voto di preferenza. Inoltre, è stato rilevato la contraffazione del voto di preferenza in favore di uno dei candidati al Consiglio comunale e di due consiglieri circoscrizionali, entrambi inseriti nella stessa lista del primo, "Azzurri per Palermo". L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Maria Forti.
In manette per i fatti accaduti durante le elezioni comunali
Falsificarono oltre 500 schede per favorire una lista di Cammarata
Palermo, arrestati presidenti di seggi
Brogli nelle amministrative 2007
Il candidato del centrosinistra, Orlando parlò di "257 urne manomesse"
PALERMO - Arrestati stamani due presidenti di seggio palermitani accusati di brogli elettorali. I provvedimenti, disposti dal gip Maria Pino, su richiesta del pm Maria Forti, sono stati eseguiti dalla Polizia di Stato che ha condotto l’indagine. Gli arrestati sono i palermitani Gaetano Giorgianni, 51 anni, e Giovanni Maria Profeta, 63 anni. Entrambi rivestivano le funzioni di presidente di seggio in occasione delle consultazioni amministrative per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale di Palermo del maggio 2007.
In quell’occasione, il candidato del centrosinistra Leoluca Orlando, sconfitto nella corsa alla poltrona di sindaco, aveva denunciato brogli parlando di "257 urne manomesse". I due arrestati avrebbero favorito, con la falsificazione di 580 schede, una lista che appoggiava il sindaco Diego Cammarata. In particolare, secondo l’accusa, sarebbero state falsificate schede per favorire un consigliere comunale uscente e un candidato per la circoscrizione. Il consigliere comunale alla fine non è stato eletto, mentre il candidato della circoscrizione è riuscito a farcela.
Le due sezioni in cui la polizia, coordinata al pm Maria Forti, ha riscontrato i brogli elettorali sono la numero 470 e la 19. In entrambi i seggi sono risultate più di 200 schede oltre i votanti iscritti e secondo l’analisi degli investigatori le preferenze espresse per l’ex consigliere comunale sarebbero tutte fatte dalla stessa persona. Il dato emerge dalla perizia calligrafica.
* la Repubblica, 28 marzo 2008
La Procura ha aperto un fascicolo su presunte irregolarità nel voto e nello spoglio
nel quartiere periferico di Cruillas: 140 schede votate con pennarelli e non a matita
Palermo, inchiesta sui presunti brogli
dopo la denuncia di Leoluca Orlando *
PALERMO - La Procura del capoluogo siciliano ha aperto un’indagine su presunti brogli elettorali, in una sezione del popolare quartiere periferico di Cruillas. Il fascicolo è stato iscritto - per adesso come "altre notizie" - dal procuratore aggiunto Paolo Giudici. Gli accertamenti sono stati affidati alla Digos. L’indagine fa seguito all’esposto presentato da Leoluca Orlando: secondo il rappresentante di lista, 140 schede nella sezione 460 sarebbero state votate con pennarelli e non con la regolamentare matita che viene fornita alle singole sezioni.
E non basta. Oltre alla denuncia del candidato dell’Unione, infatti, gli agenti ne hanno acquisite altre, presentate da candidati e singoli cittadini che avrebbero ravvisato anomalie ed irregolarità durante alcune operazioni di voto.
Nel frattempo, uno staff di legali chiamati da Orlando ha raccolto tutte le segnalazioni per realizzare un dossier da inviare alle autorità competenti, mentre lo stesso esponente politico ha annunciato che chiederà la costituzione di una Commissione d’inchiesta nazionale sulla regolarità del voto.
Il candidato sconfitto ha sotttolineato che "non solo abbiamo assistito all’utilizzo illecito di risorse pubbliche durante la campagna elettorale, in aperta violazione delle norme, all’erogazione di somme di denaro, ad assunzioni di parenti e conoscenti del sindaco e della sua coalizione prima del voto, ma anche a intimidazioni fisiche e verbali ai rappresentanti di lista, tanto da costringerci a chiamare polizia per difenderli".
E, ancora, "centinaia di schede sono state invalidate dai presidenti di seggio in assenza degli scrutatori, senza che nessuno potesse valutare nulla; centinaia di schede sono state votate e inserite in blocco con la stessa grafia e con una matita diversa da quella copiativa fornita ai seggi, e sono state annullate sistematicamente centinaia di voti espressi senza validi motivi".
Secca la replica di Cammarata: "Orlando accetti la sconfitta con dignità, i numeri sono argomenti testardi e io sono avanti di 30 mila voti. Comunque lui è libero di fare quello che vuole". Toni analoghi dal governatore della Sicilia, Totò Cuffaro: "La sua è una sceneggiata senza fine".
Al di là della fondatezza (o infondatezza) delle accuse del candidato sconfitto, che spetta alla magistratura accertare, c’è da registrare che in alcuni seggi di Palermo e dell’hinterland episodi sospetti erano venuti alla luce già durante le operazioni di voto. In particolare, diverse persone sono state sorprese a fotografare la propria scheda elettorale, subito dopo aver votato: comportamento che fa pensare a un meccanismo di voto di scambio.
* la Repubblica, 16 maggio 2007
ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Elezioni: Palermo alla Cdl,
Agrigento al ballottaggio
Ma a Palermo lo sfidante sconfitto, Leoluca Orlando, non ci sta e denuncia: «Ogni ora continuano ad arrivare notizie di irregolarità» *
ROMA. Il risultato è di quelli che non lasciano dubbi, il primo round delle elezioni amministrative è andato alla Casa delle Libertà, soprattutto grazie alla netta vittoria di Diego Cammarata di Forza Italia, riconfermato secondo tutte le proiezioni sindaco di Palermo a scapito di Leoluca Orlando che però denuncia brogli e intimidazioni.
Silvio Berlusconi ammonisce: se le elezioni amministrative nel resto d’Italia avranno gli stessi «straordinari risultati» ottenuti dalla Cdl in Sicilia, questo sarà «un messaggio inequivoco, una intimazione di fine al governo Prodi». Da Praga, la replica del premier tende a minimizzare: «Le elezioni amministrative in Sicilia sono una consultazione elettorale locale, e non un test nazionale. Direi comunque sia meglio aspettare i risultati definitivi».
La polemica, e un annuncio della tensione che nei prossimi giorni rischia di salire nell’Unione, viene però da sinistra. Il capogruppo del Prc alla Camera Gennaro Migliore accolla la sconfitta al ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa: «È Padoa-Schioppa il problema», accusa. «La maggioranza è stata eletta per fare politiche di equità sociali. Le parole di Padoa Schioppa hanno quindi pesato sulla sconfitta del Centrosinistra a Palermo». Stesso tono nelle parole di Manuela Palermi, capogruppo Pdci-Verdi al Senato: «Sono rimasta incredula. Sono fuori dalla grazia di Dio le esternazioni di Padoa-Schioppa sulle pensioni a pochi giorni dal voto in Sicilia».
A Palermo lo sfidante sconfitto, Leoluca Orlando, non ci sta e denuncia: «Ogni ora continuano ad arrivare notizie di irregolarità». Orlando parla di «centinaia e centinaia di schede invalidate da presidenti di seggio senza la presenza degli scrutatori e di voti annullati con minacce ai nostri rappresentanti di lista». Secondo Orlando, «la Cdl ha messo in atto un piano organizzato e una sequela di intimidazioni». Orlando ribadisce di aver già informato il ministro dell’Interno, Giuliano Amato.
INFOGRAFICA I risultati delle amministrative a Palermo
* La Stampa, 15/5/2007 (7:22)
PALERMO: ORLANDO CHIEDE ANNULLAMENTO COMUNALI
PALERMO - "Leoluca Orlando sta chiamando il ministro dell’Interno per chiedere l’annullamento delle elezioni comunali a Palermo per brogli". Lo ha annunciato il capo ufficio stampa del comitato elettorale, Pietro Galluccio. Il comitato elettorale di Leoluca Orlando in particolare contesta alcune schede che, secondo i rappresentanti di lista del centrosinistra, sarebbero state ingiustamente attribuite al candidato della Cdl, Diego Cammarata. "In una stessa sezione del quartiere Cruillas - dice il senatore dell’Idv, Fabio Giambrone - abbiamo rilevato 200 schede assegnate a un unico candidato di una lista del centrodestra, siglate con matite differenti rispetto a quelle distribuite nei seggi dai presidenti e dagli scrutatori. Altre schede che dovrebbero essere annullate, in quanto risultano preferenze a liste diverse, sono state attribuite a Diego Cammarata".
STAFF ORLANDO: ABBIAMO SCOPERTO BROGLI
"Abbiamo scoperto in una sola sezione 200 schede votate dalla stessa mano: una sola grafia e una matita copiativa non fornita dal seggio". L’ha sostenuto l’ufficio stampa di Leoluca Orlando, durante un collegamento con Rainews 24. Un collaboratore di Orlando ha anche annunciato un esposto al ministro degli Interni. L’Ufficio stampa ha anche detto che, "considerata la quantità di brogli che si stanno verificando, non commenteremo i dati elettorali".
CAMMARATA: GODIAMOCI QUESTO MOMENTO
"Sto molto bene, confortato da questi primi dati parziali anche se non definitivi. Per ora ci godiamo questo momento di entusiasmo". E’ il primo commento del sindaco di Palermo Diego Cammarata, intervistato dal Tg4 sulle proiezioni che sembrano riconfermarlo nella carica. Riferendosi al suo avversario, Leoluca Orlando, l’esponente di Forza Italia ha detto: "Forse si aspettava di prendere qualcosina in più...". Sul successo tributato dalla Sicilia alla Cdl, Cammarata ha aggiunto: "I siciliani sono stanchi di un governo che ha pensato a tutto, tranne che alla Sicilia e alla sua capitale; stanchi di tutto quello che la sinistra ha fatto nei confronti di Berlusconi e del centrodestra".
PALERMO: EXIT POLL TRM, CAMMARATA 52% ORLANDO 46%
Secondo i dati dall’emittente televisiva regionale Trm, sulla base di un exit poll realizzato da un docente universitario Gioacchino Lavanco, il sindaco uscente di Palermo Diego Cammarata sarebbe al 52%, mentre Leoluca Orlando al 46%.
ANSA» 2007-05-14 19:14
Sicilia, due milioni al voto. A Palermo la sfida di Orlando*
Sono oltre 2 milioni e 200mila i siciliani che oggi e domani potranno recarsi alle urne per eleggere i sindaci di 156 Comuni e rinnovarne i consigli. Si vota anche per la provincia di Ragusa. Gli elettori potranno esprimere il proprio voto dalle ore 8 alle ore 22 di oggi e dalle ore 7 alle ore 15 di lunedì. Subito dopo inizierà lo spoglio. Le sfide principali tra Cdl e Unione si svolgeranno per eleggere i sindaci di Palermo, Trapani e Agrigento e il presidente della provincia di Ragusa. A Palermo sono cinque i candidati a sindaco ma l’attenzione è tutta rivolta sul «duello» tra l’uscente Diego Cammarata (Cdl), che potrà contare sull’apporto di 12 liste al consiglio comunale, e l’ex sindaco Leoluca Orlando (Unione) che invece è sostenuto da 14 liste. Gli altri tre candidati in corsa sono Andrea Piraino (Italia di Mezzo), Massimo Costa (L’Altra Sicilia-Antudo) e Giovanni Battista Zampardi (Forza Nuova).
A Trapani i candidati sono sette. Anche qui l’attenzione è tutta rivolta tra l’uscente Domenico Fazio (Cdl) e Mario Buscaino (Unione). Gli altri 5 candidati sono Giuseppe Ortisi (A sinistra, Uniti per Trapani), Natale Salvo (Partito umanista), Carlo Foderà (Autonomia e libertà), Vito Mannina (I moderati-Italiani nel mondo) e Giuseppe Vultaggio (lista civica). Ad Agrigento vi sono sei candidati a sindaco, con l’Unione che si presenta divisa. La Cdl, compatta, è in corsa con Enzo Camilleri, esponente del Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo. L’Unione presenta invece 4 candidati a sindaco: Marco Zambuto, ex segretario provinciale dell’Udc, che può contare sull’appoggio di Udeur e Ds; la Margherita-Dl ha puntato su Nello Hamel; i Verdi e l’Italia dei Valori presentano Lillo Miccichè; Sdi, Prc e Pdci invece presentano Rosalda Passarello sostenuta da una lista denominata L’Unionei.
Per il presidente della provincia di Ragusa vi sono 6 candidati. Anche qui l’Unione si presenta divisa e schiera 4 candidati: Giuseppe Barone (Ds, Dl, L’altra Provincia), Giuseppe Di Natale (Idv-Verdi, Pdci-Socialismo e libertà, Prc), Pasquale Ferrara (Sdi, I socialisti), e Giuseppe Caldarera (Udeur) che tenteranno di ostacolare la rielezione di Franco Antoci della Cdl.
Oltre a Palermo, Trapani e Agrigento si voterà col sistema proporzionale in altri 32 Comuni che hanno una popolazione superiore ai diecimila abitanti. In provincia di Agrigento sono Aragona, Favara, Racalmuto, Raffadali e Ravanusa; in quella di Caltanissetta sono Gela, Mussomeli, Niscemi e San Cataldo; Belpasso, Caltagirone, Misterbianco, Paternò e Sant’Agata Li Battiati sono i comuni della provincia di Catania; mentre nell’ennese si vota a Barrafranca e Nicosia; Barcellona Pozzo di Gotto e Lipari in provincia di Messina; nel palermitano si recheranno alle urne gli elettori di Belmonte Mezzagno, Cefalù, Corleone, Terrasini e Villabate; Modica e Pozzallo in provinciadi Ragusa; nel siracusano Avola, Floridia e Melilli; e Alcamo, Castelvetrano, Erice e Marsala in provincia di Trapani.
* l’Unità, Pubblicato il: 13.05.07, Modificato il: 13.05.07 alle ore 9.28
Al voto in 156 Comuni e per la provincia di Ragusa
Chiamati alle urne circa 2 milioni e 200.000 elettori, la metà del corpo elettorale siciliano
Domani le amministrative in Sicilia
A Palermo sfida tra Cammarata e Orlando
Nel centro storico del capoluogo oggi è stata trovata una scheda. Presentata denuncia alla Digos *
PALERMO - Tre comuni capoluogo, Palermo, Agrigento e Trapani, la Provincia di Ragusa, altre 153 Comuni e sedici consigli circoscrizionali del capoluogo regionale. Domani dalle 8 alle alle 22, e lunedì dalle 7 alle 15 in Sicilia si terranno le elezioni amministrative, che porteranno alle urne circa 2 milioni e 200 mila elettori, la metà del corpo elettorale siciliano. Subito dopo inizierà lo spoglio delle schede.
A Palermo, Agrigento e Trapani e in altri 32 centri con popolazione superiore ai diecimila abitanti si voterà con il sistema proporzionale. Proprio su questi comuni più grandi si concentra maggiormente l’attenzione dei partiti per il significato più ampio e politico delle votazioni.
E’ seguita con particolare attenzione da centrodestra e centrosinistra la sfida a Palermo tra il sindaco uscente Diego Cammarata, di Forza Italia, e il principale dei quattro sfidanti, Leoluca Orlando (Italia dei Valori), anch’egli ex sindaco del capoluogo siciliano, dal ’93 al 2000. Gli altri tre candidati sindaco sono Andrea Piraino (Italia di Mezzo), Massimo Costa (L’Altra Sicilia), Giovanni Battista Zampardi (Forza Nuova).
E proprio a Palermo nel pomeriggio, nel cuore del centro storico, è stata trovata per strada, accanto ad u cassonetto dell’immondizia, una scheda elettorale. A denunciare il rinvenimento della scheda, una di quelle che verranno distribuite domani nei seggi, è stato Giuseppe Aronica, un candidato per una circoscrizione del Comune di Palermo, Aronica (Cdl) e il senatore Carlo Vizzini hanno presentato una denuncia alla Digos della polizia di Palermo.
Gli altri comuni superiori a 10.000 abitanti nei quali domani e dopodomani si vota sono Aragona, Favara, Racalmuto, Raffadali e Ravanusa in provincia di Agrigento; Gela, Mussomeli, Niscemi e San Cataldo in provincia di Caltanissetta; Belpasso, Caltagirone, Misterbianco, Paternò e Sant’Agata Li Battiati in provincia di Catania; Barrafranca e Nicosia in provincia di Enna; Barcellona Pozzo di Gotto e Lipari in provincia di Messina; Belmonte Mezzagno, Cefalù, Corleone, Terrasini e Villabate in provincia di Palermo; Modica e Pozzallo, in provincia di Ragusa; Avola, Floridia e Melilli in provincia di Siracusa; Alcamo, Castelvetrano, Erice e Marsala in provincia di Trapani.
Complessivamente si andrà alle urne in 16 Comuni della provincia di Agrigento compreso il capoluogo, in 12 della provincia di Caltanissetta, in 18 della provincia di Catania, in 7 della provincia di Enna, in 48 della provincia di Messina, in 34 della provincia di Palermo compreso il capoluogo, in 6 della provincia di Ragusa, in 8 della provincia di Siracusa, in 7 della provincia di Trapani compreso il capoluogo. Un esercito di candidati si contenderanno dunque, oltre alle 156 poltrone di sindaco e a quella di presidente della Provincia di Ragusa, anche 2.567 seggi di consigliere comunale, 25 di consigliere provinciale, e 174 di consigliere circoscrizionale.
* la Repubblica, 12 maggio 2007
Nome: Antonio Melita Email: palermo28aprile@tiscali.it
Messaggio: Cara Redazione,
vogliamo segnalarvi l’incontro con Giorgio Cremaschi - portavoce nazionale della R28A - che si terrà lunedì 21 maggio alle ore 12 nella sede della Slc/CGIL di viale Lazio, 1 (Palermo).
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