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SCUOLA: IL 4 giugno SCIOPERO GENERALE. STATALI, IL 1° GIUGNO. TUTTI PER IL CONTRATTO DI LAVORO. ACCORDO FATTO. SCIOPERO REVOCATO - a cura di pfls

E’ stata firmata nella notte l’intesa a Palazzo Chigi tra il governo e i tre leader sindacali di CGIL, CISL ed UIL
martedì 29 maggio 2007.
 
[...] Il malessere della scuola che culmina con lo sciopero viene da lontano. In questi ultimi mesi insegnanti, dirigenti scolastici, alunni e genitori hanno dovuto fronteggiare emergenze di ogni tipo. Dal taglio ai finanziamenti a quello degli organici, dall’impossibilità di nominare e pagare i supplenti per mancanza di fondi alla carenza degli spessi per i commissari della maturità, solo per citare quelle che hanno messo maggiormente in difficoltà gli operatori della scuola. "Le scuole vivono una situazione dura e difficile in ordine ad una serie di problemi che la mobilitazione vuole portare alla luce per farne oggetto di denuncia e di rivendicazione", dichiara Enrico Panini, leader della Flc Cgil [...]

Roma | 29 maggio 2007

Accordo fatto per gli statali. 101 euro da febbraio. Scioperi revocati

Il leader della UIL è uno dei protagonisti dell’accordo sugli statali. E’ stata firmata nella notte l’intesa a Palazzo Chigi tra il governo e i tre leader sindacali di CGIL, CISL ed UIL Epifani, Bonanni e Angeletti per sul rinnovo del contratto dei lavoratori statali. Punti principali: l’aumento di 101 euro lordi mensili a partire dal primo febbraio 2007 e la durata del contratto estesa, in via sperimentale, a tre anni per il periodo 2008-2010.

Il ministro Nicolais ha riassunto così la firma del contratto: "Ci sono 101 euro di aumento e contemporaneamente, in via sperimentale, il contratto triennale che ci permettera’ di applicare al meglio l’intesa siglata qualche mese fa". Per riuscirci, ha detto il ministro"e’ stato messo qualche soldo in piu’ da parte del governo, circa 600 milioni di euro". Come avete convinto Padoa-Schioppa? "Non c’e’ stato bisogno, si e’ convinto da solo... Ha visto la necessita’ di mettere fondi in piu’, e poi tutto e’ andato bene". Ora "dobbiamo avviare la sperimentazione: per poter passare a tre anni dobbiamo cambiare gli accordi del ’93, e per farlo dobbiamo rimettere intorno al tavolo tutti gli attori che firmarono quegli accordi". Quanto alle tappe piu’ immediate, questa "mattina c’e’ la convocazione all’Aran e contestualmente ci sara’ la revoca dello sciopero. E cominciamo a lavorare per applicare intesa", ha concluso Nicolais, visibilmente soddisfatto.

Un’intesa "positiva", arrivata dopo che all’inizio del vertice "ho temuto si potesse rompere, quando il governo e’ tornato a proporci meno di 101 euro. Se fosse rimasta quella cifra avremmo rotto, ma per fortuna siamo riusciti a chiudere". Cosi’ il segretario della Uil Luigi Angeletti commenta l’accordo sul contratto degli statali raggiunto a palazzo Chigi. Sulla sperimentazione per il contratto triennale, Angeletti spiega: "Se riusciremo a trovare l’accordo, sara’ un miglioramento: avremo finalmente rinnovi per tre anni pagati per tre anni, e non rinnovi per tre anni pagati per due, come succedeva adesso". Quanto alla maggiore produttivita’ della Pubblica Amministrazione, Angeletti sottolinea che "l’efficienza dipende da chi dirige, non da chi lavora. La vera sfida e’ avere piu’ efficienza per avere piu’salari. Il governo si e’ trastullato per mesi per provare a risparmiare un po’ di soldi, ora che si sono rassegnati vedremo se saranno capaci di riorganizzare la P.A." ha concluso il segretario della UIL.

L’accordo sugli statali mette fine a "una storia durata fin troppo tempo". Lo ha affermato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi. Il leader sindacale ha aggiunto: "Siamo stati impegnati molte ore, alla fine ha prevalso il senso di responsabilita’ del Governo e del sindacato". Bonanni ha osservato che le cifre chieste dal sindacato "sono mantenute", mentre "nel prosieguo discuteremo di rivedere un modello contrattuale, se lo concorderemo tutti insieme".

Il numero uno della Cisl ha sottolineato che sulla triennalita’ "nessuno e’ preoccupato, anzi. E’ piu’ agevole per la finanza pubblica e noi avremo la possibilita’ di confrontare inflazione reale e salario. E avere piu’ produttivita’ per avere piu’ salari". Il sindacato cosa ha dato in cambio? "Nulla di piu’ di quello che si puo’ dare. La proposta non era esosa. C’e’ stato senso di responsabilita’, poi anche il Governo si e’ deciso". Secondo Bonanni, ora il Governo "deve rilanciare la proposta per il pubblico impiego. Penso ai tanti temi che sono ancora aperti per un lavoro pubblico di qualita’: uno per tutti la formazione. Il sindacato - ha concluso - presentera’ dei dati certi sulle esternalizzazioni che non hanno prodotto sempre buoni risultati. In alcuni casi sono stati pessimi".

* RAINEWS24


Il 1 giugno statali in sciopero per il contratto di lavoro

ROMA - I lavoratori del pubblico impiego, ministeri, enti locali e sanità sciopereranno il 1 giugno. E’ quanto hanno deciso le organizzazioni sindacali a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto del pubblico impiego.

Per la scuola lo sciopero si terrà il 4 giugno. "Nonostante gli accordi sottoscritti con il governo - dice il segretario generale della Uil-pa, Salvatore Bosco - non siamo stati convocati per avere le conferme sull’avvio di contrattazione con l’Aran. Anche la richiesta di incontro con il presidente del Consiglio, Romano Prodi, inviata dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil non ha avuto risposta. Il ministro Nicolais aveva confermato che oggi ci sarebbe stato un incontro ma non c’è stato, né è pervenuta una convocazione per altre date".

la Repubblica, 2007-05-09 11:07:55)


Salta l’incontro tra governo e sindacati che annunciano lo stop. Polemiche per il mancato rinnovo del contratto scaduto da ben 17 mesi: "Ormai rischiamo la paralisi totale"

-  "Retribuzioni troppo basse"
-  La scuola si ferma il 4 giugno

di SALVO INTRAVAIA *

La scuola si ferma il 4 giugno. L’incontro fra i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil con il presidente del Consiglio Romano Prodi, previsto per ieri, è saltato e i sindacati hanno indetto una giornata di mobilitazione generale. La motivazione principale che ha spinto insegnanti, personale di segreteria e bidelli a scendere in piazza è il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto da 17 mesi. In un anno e mezzo, secondo i rappresentanti di categoria, il potere d’acquisto delle retribuzioni più basse di tutto il pubblico impiego è ulteriormente calato "a livelli non più sostenibili".

La giornata di sciopero coincide con quella di tutti i lavoratori pubblici e segue la mobilitazione indetta lo scorso 16 aprile poi rinviata perché il governo aveva mostrato "qualche apertura". Insomma, per evitare che la scuola si fermasse a ridosso di appuntamenti importanti, come le ultime interrogazioni e i compiti in classe in vista degli scrutini finali e degli esami di stato, i rappresentanti di categoria hanno dato tempo al governo

Ma le richieste non si limitano al rinnovo del contratto, che a questo punto rappresenta il tassello più importante della protesta. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al governo "un confronto su quello che viene ormai chiamato Memorandum" per rilanciare il ruolo centrale della scuola pubblica per lo sviluppo e la coesione del Paese’. Una sorta di programma sulle priorità che occorre affrontare per rilanciare il ruolo della scuola statale che può, e forse deve, diventare come l’Europa ci chiede dal 2000, il traino di tutta l’economia del Paese. Ma non solo Flc Cgil, Cisl e Uil scuola chiedono l’immediata ’apertura del tavolo contrattualè e ’risorse certe finalizzate alla valorizzazione del personale docente e Ata’.

Il malessere della scuola che culmina con lo sciopero viene da lontano. In questi ultimi mesi insegnanti, dirigenti scolastici, alunni e genitori hanno dovuto fronteggiare emergenze di ogni tipo. Dal taglio ai finanziamenti a quello degli organici, dall’impossibilità di nominare e pagare i supplenti per mancanza di fondi alla carenza degli spessi per i commissari della maturità, solo per citare quelle che hanno messo maggiormente in difficoltà gli operatori della scuola. "Le scuole vivono una situazione dura e difficile in ordine ad una serie di problemi che la mobilitazione vuole portare alla luce per farne oggetto di denuncia e di rivendicazione", dichiara Enrico Panini, leader della Flc Cgil. "Dal taglio drammatico agli organici del personale - spiega Panini - destinato a peggiorare la qualità dell’offerta formativa e le condizioni di ordinario esercizio della professionalità docente e Ata, all’indebitamento delle scuole che ha ormai raggiunto livelli da paralisi".

Ma quella dei sindacati confederali non sarà l’unica giornata in cui la scuola si fermerà. Accadrà altre due volte. Dopodomani, venerdì 11 maggio con manifestazione proprio davanti la sede del ministero della Pubblica istruzione in viale Trastevere, si asterranno dal lavoro gli aderenti ai Cobas, che manifestano "per bloccare questo immiserimento della scuola pubblica", spiega Piero Bernocchi. E a giugno per la giornata di mobilitazione durante gli scrutini di fine anno indetta dalla Gilda degli insegnanti. E sul tema delle retribuzioni si sofferma Massimo Di Menna (Uil): "Gli stipendi sono fermi al 2005, meno di 1300 euro al mese. Abbiamo spiegato in tutte le sedi le difficoltà dei lavoratori ma il governo si è mostrato assente. Senza ulteriori riscontri faremo sentire la voce di oltre un milione di lavoratori della scuola"

* la Repubblica, 9 maggio 2007


Comunicato stampa di Enrico Panini, Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil

SCUOLA: IL 16 APRILE SCIOPERO GENERALE

Dopo un infruttuoso tentativo di conciliazione, svoltosi nella mattinata di oggi al Ministero della Pubblica Istruzione, abbiamo unitariamente proclamato lo sciopero generale per l’intera giornata di lunedì 16 aprile. Per lo stesso giorno una manifestazione nazionale a Roma darà voce alle tante ragioni della scuola statale.

Scioperiamo perché il contratto è scaduto da oltre 15 mesi e, nonostante le ripetute sollecitazioni, il Governo non ha ancora predisposto gli atti utili per avviare le trattative. Questo significa far slittare il rinnovo contrattuale all’autunno e noi non siamo d’accordo.

Scioperiamo perché, pur essendo state previste risorse specifiche per il rinnovo contrattuale di docenti ed ATA, il Ministero del Tesoro non ha ancora reso disponibili queste somme e frappone mille ostacoli. Noi siamo un Paese nel quale si investe troppo poco in scuola e in personale, ma le risorse - come ci dicono in questi giorni autorevoli esponenti di Governo quando fanno il punto sullo stato della nostra economia - ci sarebbero.

Scioperiamo perché il Governo si era impegnato ad aprire un tavolo di confronto con noi per definire politiche condivise ed obiettivi comuni sulla conoscenza e, a distanza di mesi, non è accaduto nulla.

Intanto

si tagliano gli organici, nonostante che aumentino le iscrizioni a scuola; non si pagano i supplenti perché non sono arrivate le risorse dal Ministero e molte scuole ormai, dopo essersi indebitate con le banche, non chiamano più i supplenti; sul precariato non c’è un seguito alla richiesta del Ministro Fioroni per 80.000 nomine per settembre 2007.

Siamo di fronte ad una situazione insostenibile per i lavoratori, una negazione concreta dell’impegno per la scuola che il Governo ha messo al II° punto del suo nuovo programma.

Roma, 12 aprile 2007


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