Politica

S. Giovanni in F., Aldo Orlando è vicesindaco: bis in idem e «passeggiare recidivo nella penombra d’un balcone»

E la città deve accontentarsi. Intanto, la Migliarese Caputi è presidente del consiglio
giovedì 19 maggio 2005.
 

Non sono bastati gli spot dei ragazzi di Vattimo, che hanno mostrato errori e abusi d’una maggioranza sempiterna in comune. Non sono valsi gli appelli e le dimostrazioni puntuali attraverso i media. Non è passata l’idea d’un nuovo modo di porsi, in politica. Tutti i volponi, o quasi, del vecchio sistema sono stati pienamente confermati. Se si trattasse solo d’acute volpi signore, saremmo tranquilli e andremmo a nanna senza incubi, poi. Purtroppo, l’affare giunta e consiglio è in relazione, come detto altre volte, ancora oggi, con la necessità di spartire posti e stipendi tra funzionanti di partito, che, solo per i voti incassati a promettere cosucce, si ritrovano incollati ai loro schermi, colle manopoline (della Play station) fra le mani. Bella storia: Orlando è nuovamente vicesindaco: la carica spettava alla Margherita e il partito, caro e amabile onorevole Pirillo, ha scelto il meglio al miglior prezzo. E noi, sciocchi e minuti soggetti politicamente disinteressati, non possiamo che accettare. «Così è», «se vi pare», Pirandello. Questo è il grande spettacolo della politica, lo show, che, costi quel che costi, deve continuare, procedere e illudere. «The Show Must Go on». La macchina va così, è necessario, inevitabile, umano. Quel simpaticone di Gabriele Piluso è rientrato in consiglio. Ma era previsto. Nulla è lasciato al caso. S’è fatto spazio per la giovane Annarita Pagliaro, impegnata socialmente con l’informazione, a scadenza, e oggi chiamata a un compito di rappresentanza e dimostrazione di coerenza. Fuori Giovanni Iaquinta (Ds, autenticamente idealista), uno che oltre a insegnare latino e inseguire tramonti al tramonto, gocce di pioggia e gabbiani solinghi sul mare, pensa e sa, crede e spera. Fuori perché fastidioso, difficile da gestire e controllare e troppo progressista. Gli eccessi, nell’Unione locale, vanno temperati in modo da armonizzare le differenze e creare contesti svuotati. «Si gira», Pirandello. Sicché, «non ci resta che cantare ancora», immutate le cose che non dovevano mutare: «Freude, schoner Gotterfunken, Tochter aus Elysium, wir betreten feuertrunken, Himmlische, dein Heiligtum». Poiché siamo europei e, fra un po’, Aldo Orlando ci proporrà anche una sua discussione politica sulle radici cristiane dell’Europa, reinterpretando il professor Pera e papa Benedetto XVI. Fra l’altro, la presidenza del consiglio comunale è stata affidata a Franca Migliarese Caputi, di cui non sappiamo. L’abbiamo sentita, però, guardando la tv locale, nella sua veste istituzionale. Ha parlato delle donne, in nome del partito. Una faccenda generalizzante, come a riproporre l’ideologia unica, in nome d’un riscatto femminile ancora da compiere. Sono certo che Ida Dominijanni tuonerebbe, a sentirla, perfino rompendo la sua concentrazione davanti allo schermo. Epperò, qui, tutto il processo d’emancipazione della donna è in fieri e passa per la fiera del Rotary e i commenti sui fatti, politici e sportivi, o sportivamente politici, della segunda feira. «Poscia che fummo al quarto di’ venuti», chi c’era, c’è e ci sarà, dietro un tale rinnovamento epocale di San Giovanni in Fiore, che ci restituisce, addirittura, un Pierino Lopez serafico e francescano, pronto ad audirci nei programmi? Mi viene in mente un componimento. «Coitadinho/ Do tiraninho!/ Não bebe vinho./ Nem sequer sozinho.../ Bebe a verdade/ E a liberdade,/ E com tal agrado/ Que já começam/ A escassear no mercado». A volte, è meglio essere oscuri, come Eraclito. Non c’è il rischio d’essere raschiati. Vi prego, però, non fate caso a queste righe, io soffro la «psicopatologia della vita quotidiana». «J’attend siffler le train». «Il treno ha fischiato», Pirandello.

Emiliano Morrone

lavoce@jaflos.it


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