Roberto Fiore, eurodeputato di Forza Nuova, in qualità di membro della delegazione europea deputata a verificare il rispetto dei diritti civili in Italia e le condizioni dei campi rom, ha incontrato questa mattina il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il ministro dell’Interno Roberto Maroni.
Roberto Fiore, nel corso dell’incontro ufficiale al Campidoglio, ha detto ad Alemanno:
"Dopo l’omicidio Reggiani si parlò dell’espulsione di 250 mila rom rumeni. Tutto questo non è avvento, di rom non ne sono stati espulsi nemmeno 250. Ho chiesto alla giunta comunale che cosa si propone di fare, e se si intende mantenere l’attuale stato di anarchia nei campi rom anche dopo che ieri è emerso l’enorme giro di spaccio di cocaina nei campi di di Tor de Cenci e Castel Romano".
Al ministro Maroni, durante l’incontro al Ministero dell’Interno, Fiore ha posto alcune questioni.
"Lei parlò, all’inizio del suo mandato, della sospensione del Trattato di Schengen. Oggi che - ha chiesto Fiore - diversi paesi europei l’hanno fatto, come intende comportarsi l’Italia?".
Fiore ha proseguito: "Le ricordo che oltretutto non conosciamo il numero effettivo dei rumeni espulsi dal nostro paese, mentre la Francia a luglio ne aveva già espulsi 890".
Per ultimo, l’onorevole Roberto Fiore ha chiesto "di sapere dove si trovino i 200 bambini rom coinvolti nel giro di pedofilia ’Fiori nel fango’ e quali ne siano le condizioni, visto che di loro non si sa più nulla". "Non vorrei - ha aggiunto il leader di Forza Nuova - che fossero tornati nei campi rom in balia di gente senza scrupoli".
Ansa» 2008-09-19 21:37
NOMADI: MARONI INCONTRA DELEGAZIONE PARLAMENTO EUROPEO
ROMA - Far conoscere le iniziative che il Governo italiano ha assunto sull’emergenza campi nomadi e quelle di contrasto all’immigrazione clandestina. Questo lo scopo dell’incontro di oggi tra il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che, insieme al ministro delle Politiche Europee, Andrea Ronchi, ha ricevuto una delegazione della Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni (LIBE) del Parlamento europeo, allargata ad altri rappresentanti comunitari.
Nel corso dell’incontro è stato illustrato al presidente della Commissione, Gerard Deprez, e agli altri parlamentari Ue il rapporto consegnato al vicepresidente della Commissione europea, Jacques Barrot. Nel corso della riunione, inoltre, è stata ribadita la collaborazione tra il Governo italiano e la Commissione europea in materia di sicurezza, con particolare riferimento al pacchetto sicurezza recentemente adottato.
"Non ci son parole per descrivere quello che ho visto: una situazione che insulta la dignità umana" ha detto Deprez, definisce le condizioni nel campo nomadi Casilino 900 di Roma, che questo pomeriggio ha visitato insieme ad una delegazione di europarlamentari tra cui anche 13 italiani. Sotto una fitta pioggia i deputati europei hanno visitato le baracche alla periferia della Capitale in cui vivono oltre 600 persone.
"Mi hanno detto che alcuni vivono qui da 35 anni - prosegue il presidente - Mi chiedo come sia possibile: mancano le più elementari norme igieniche, non c’è l’elettricità ". A chi gli chiedeva dell’iniziativa del governo e dell’avvio di un censimento della comunità nomade Deprez ha risposto: "E’ giusto che uno stato voglia sapere chi abita sul proprio territorio ma a mio modo di vedere un censimento senza un programma di integrazione è fine a se stesso".
MORGANTINI: NON AUMENTARE L’ESCLUSIONE Anche il vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini ha visitato i campi nomadi di Roma con la delegazione della Commissione Liberta’ civili, giustizia e affari interni dell’Europarlamento (Libe) in missione in Italia. Dopo lo scontro tra la parlamentare verde olandese Degroen e i senatori Pdl, prende sempre piu’ corpo una differente visione tra Parlamento europeo e governo italiano.
’’Come Parlamento stiamo cercando di tenere fede ai Trattati costitutivi dell’Ue - ha detto al Tg Europarliament dell’ANSA Luisa Morgantini - che prevedono la non discriminazione dei diversi gruppi etnici. E’ vero che il governo italiano ha corretto il tiro. Adesso sta procedendo all’identificazione nei campi rom, ma senza rilevare le impronte digitali. Io credo comunque che il problema principale dei rom, alcuni dei quali sono qui da anni, e’ che non hanno nessuna identita’, nessuna cittadinanza. E’ quindi utile fare dei censimenti’’.
’’Ci sono questioni che vanno risolte anche all’interno dei campi nomadi (l’accattonaggio, la violenza sui bambini) ma non con provvedimenti che rafforzano l’esclusione ma attraverso forniture di programmi che possano dare la cittadinanza’’.
ALEMANNO, CASILINO ’900 PRIMO CAMPO DA CHIUDERE ’’Il Casilino 900 e’ per noi il primo campo da chiudere. Attendiamo che il commissario di governo, prefetto Mosca, completi il censimento dei campi nomadi mentre si stanno individuando le alternative a questo e ad altri campi che dovranno essere sgombrati’’. | quanto afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. ’’Non appena l’attivita’ ricognitiva del Commissario sara’ terminata, questa deve essere per tutta l’Amministrazione la priorita’ assoluta’’, aggiunge Alemanno. Oggi il campo Casilino 900 e’ stato visitato dal presidente della Commissione liberta’ civile, giustizia e affari interni della Comunita’ europea, Gherard Deprez, accompagnato da una delegazione di europarlamentari. Per Deprez la situazione all’interno del campo ’’insulta la dignita’ umana’’.
BORGHEZIO, DOPO CENSIMENTO LUCE E SERVIZI NEI CAMPI ’’Oggi Maroni ci ha garantito che al termine del censimento della Comunita’ nomade si aprira’ un tavolo in cui verranno definiti i termini per riorganizzare i campi e dotarli di luce e servizi’’. Lo ha detto l’euro deputato della Lega, Mario Borghezio, parlando a margine della visita al campo nomadi Casilino 900 a Roma. Per l’esponente leghista la situazione del Casilino 900 ’’e’ da considerarsi da quarto mondo. Ho parlato con gli abitanti - ha affermato -C’e’ molta gente per bene che si e’ rimboccata le maniche e lavora’’. Borghezio, al quale gli abitanti del campo hanno offerto anche un caffe’, si e’ detto convinto che ’’se qui si passasse dalle baracche alle case diventerebbe un vero gioiello, con tanto verde intorno’’.
AGNOLETTO IN CAMPO ROM, ADATTO SOLO AI TOPI ’’Questo campo e’ adatto solo ad allevare i topi’’. Lo ha affermato l’eurodeputato Vittorio Agnoletto parlando a margine della visita effettuata questo pomeriggio nel campo rom di Casilino 900 da una delegazione di eurodeputati. Agnoletto ha proseguito affermando che le condizioni in cui sono costretti a vivere tanti nomadi sono ’’inaccettabili’’. ’’Il governo italiano - ha proseguito Agnoletto - ha stanziato tantissimi soldi per effettuare un censimento della comunita’ nomade ma non ha stanziato nulla per le emergenze sociali’’.
2.700 PERSONE CENSITE, 1.270 SONO MINORI Sono 2.700 le persone fino ad oggi censite dal personale della Croce Rossa italiana nell’ambito del censimento della comunita’ nomade di Roma, scattata circa due mesi fa. Gli operatori della Cri hanno operato in 35 campi, tutti abusivi. Seicento i nuclei famigliari identificati, 1.270 i minori censiti. Il personale della Croce Rossa, inoltre, sta analizzando anche il livello di scolarizzazione e le vaccinazioni. ’’Per il primo aspetto restiamo su cifre molto basse - spiega il presidente provinciale della Cri, Fernando Capuano -. Nei campi fino ad ora censiti non piu’ del 50% dei minori ha preso parte ai programmi di scolarizzazione. Anche dal punto di vista delle vaccinazioni il dato non e’ incoraggiante: sono molti, infatti, i minori che non hanno effettuato alcun tipo di vaccino’’. Nei giorni scorsi la Cri ha concluso il censimento al campo Casilino 900, uno degli insediamenti abusivi piu’ grandi d’Europa. Nel campo di via Palmiro Togliatti sono state oltre 600 le persone identificate. La prossima settimana si iniziera’ con in campi regolari, a cominciare da quello di via di Salone e Tor De Cenci. ’’Stiamo lavorando in massima tranquillita’ - spiega Capuano -. La percentuale di chi si e’ rifiutato di farsi censire non supera l’1%: solo nell’insediamento di via dei Quintiliani c’e’ stato un rifiuto di massa al censimento da parte di una comunita’ di Sinti giostrai, ma si e’ trattato di una iniziativa simbolica’’.
In base ai dati raccolti fino ad oggi la etnografia della comunita’ nomade capitolina e’ per grandi linee confermata, rispetto agli anni scorsi. Sul territorio sono presenti per lo piu’ comunita’ di rom romeni, montenegrini e dell’ex Jugoslavia. La Croce Rossa, che nell’operazione e’ impegnata con circa 100 operatori, sta distribuendo ai censiti una tessera sanitaria che prevede una foto di riconoscimento, i dati identificativi del soggetto ed informazioni di carattere sanitario, come ad esempio eventuali patologie o vaccini effettuati. ’’Nei prossimi giorni avremo un incontro all’Istituto superiore di sanita’ - spiega Capuano - perche’ abbiamo intenzione di effettuare una campagna di vaccinazione’’. Secondo i dirigenti della Cri i tempi del censimento verranno rispettati. ’’Tutti dati raccolti verranno consegnati al commissario Mosca entro il 13 ottobre’’, assicura il direttore provinciale.
Delegazione Ue ai campi rom. E Maroni cambia idea
di Marco Filippetti *
Arrivano i parlamentari europei e Roberto Maroni diventa amico dei rom. Niente aggravante di clandestinità per i cittadini comunitari, nessuno sgombero dei campi nomadi senza una soluzione alternativa e niente schedatura su base etnica o religiosa come è successo qualche tempo fa nei campi nomadi napoletani. Questi gli impegni presi dal ministro durante la visita dei deputati della Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento europeo.
Pur di fare bella figura con il Commissario europeo Jaques Barrot e dimostrare che l’Italia non è un paese razzista il ministro degli Interni “ammorbidisce” i toni usati fino ad ora contro i rom e promette che nel decreto definitivo non ci sarà nessuna violazione delle norme comunitarie.
Come scritto sulla risoluzione votata da Strasburgo, che condanna le politiche discriminatorie adottate verso i nomadi dal nostro paese, venerdì gli eurodeputati hanno incontrato le autorità italiane e visitato i campi rom. La delegazione della Commissione di Strasburgo, guidata dal Presidente Gerard Deprez, è stata ricevuta dal Garante della privacy, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno ed il ministro degli interni Maroni. Nel pomeriggio gli eurodeputati hanno visitato il campo nomadi del Casilino 900 e il campo di via Salone.
Questioni piu calde; la raccolta delle impronte digitali e le precarie condizioni dei campi nomadi italiani. «Non ci sono parole per descrivere quello che ho visto: una situazione che insulta la dignità umana» ha detto Deprez, definendo le condizioni in cui versa il campo nomadi Casilino 900. Sotto una fitta pioggia i deputati europei hanno visitato le baracche alla periferia della Capitale in cui vivono oltre 600 persone. Il campo è sprovvisto di acqua potabile e i servizi igenici sono pressoché inesistenti.
«Mi hanno detto che alcuni vivono qui da 35 anni - prosegue il presidente - Mi chiedo come sia possibile: mancano le più elementari norme igieniche, non c’è l’elettricità». A chi gli chiedeva dell’iniziativa del governo e dell’avvio di una schedatura della comunità nomade Deprez ha risposto: «E’ giusto che uno stato voglia sapere chi abita sul proprio territorio ma a mio modo di vedere un censimento senza un programma di integrazione è fine a se stesso».
Sulla questione schedatura intervengono i parlamentari della sinistra. Per Vittorio Agnoletto, eurodeputato di Sinistra europea, «il Garante è animato da gran buona volontà ma privato di qualunque risorsa e possibilità concreta di intervento». La delegazione, ha spiegato voleva sapere se «le persone vengono informate che sono libere di non rispondere al censimento e il Garante si è limitato a rispondere che “dovrebbe” essere così. Abbiamo chiesto - ha continuato - la distruzione di tutti i dati raccolti prima del 17 luglio che non rispettavano le linee guida, cioè quanto fatto a Napoli dove sono stati raccolti anche dati sulla religione e l’etnia. Il Garante è favorevole ma ci ha risposto di non avere la possibilità di verificare se questo stia avvenendo». Sempre per Agnolotto «Maroni ha stanziato 3 milioni di euro per il censimento e non un soldo per le attività volte all’integrazione dei rom e per i servizi sociali».
Per Claudio Fava, eurodeputato di Sinistra democratica «Maroni, di fronte alle pressione della Ue e del Parlamento europeo, modificherà il decreto legge contro i rom a dimostrazione della natura razzista del provvedimento». Continua Fava: «Il ministro ha cancellato l’aggravante di clandestinità per i comunitari, evidentemente contraria al principio di libera circolazione delle persone e al principio di uguaglianza». Per Giusto Catania parlamentare europeo del Prc il governo «si comporta come un Giano bifronte. Da una parte fa la faccia buona con l’Europa per non esporsi a critiche, e dall’altra continua a perpetuare di fatto quotidianamente abusi verso questo popolo». Insomma, «anche se modificassero il decreto bisogna verificare se poi realmente cambieranno direzione».
In visita ai campi nomadi c’erano anche i deputati neofascisti Roberto Fiore e Luca Romagnoli accompagnati dal leghista Mario Borghezio che è stato a Colonia, al convegno europeo dell’estrema destra contro “l’islamizzazione” dell’Europa e che alla fine ha deciso di visitare il campo.
* l’Unità, Pubblicato il: 19.09.08, Modificato il: 20.09.08 alle ore 18.10
Cronache razziste
di Maria Novella Oppo (l’Unità, 21.09.2008)
IL RAZZISMO è in primo piano nella cronaca nera come in quella politica (che, purtroppo, sempre più spesso è nera). Leghisti, ex fascisti e berluscones (compresi alcuni sedicenti socialisti), pur dicendo di non essere razzisti, non prendono mai le distanze dalle più schifose azioni o dichiarazioni razziste: si limitano a dire che si tratta di tutt’altro. Così, per esempio, uccidere un ragazzo gridandogli sporco negro, non è razzismo. Non è razzismo schedare i bambini rom. E non è razzismo gettare escrementi sul luogo dove deve nascere una moschea. Ma, se non è razzismo, che cos’è? Nessuno lo spiega e non lo ha spiegato, ieri ad Omnibus, neanche il sindaco di Verona, Tosi, al quale la conduttrice Luisella Costamagna chiedeva di condannare Borghezio e la manifestazione nazista di Colonia. Tosi si è limitato a rispondere: «Io non ci andrei». Così la Lega minimizza il razzismo e questo sappiamo a che cosa può portare. E più di tutti lo sanno i tedeschi, che ieri hanno proibito ai vari Borghezio di sfilare, mentre da noi sono al governo.