Politica

La propaganga scorretta di Martino come la zappa sui piedi

venerdì 24 marzo 2006.
 

Molta acqua è passata sotto i ponti di Arcore da quando la rivoluzione berlusconiana ha cessato la sua ghigliottina (salutare per l’alternanza), lasciandosi alle spalle alcune riforme positive, leggi ad personam e moltissima confusione politica. L’uomo politico che riuscì nel ‘94 e sette anni dopo senza arte né parte a dare una batosta clamorosa al partitone dei Ds che arrogante si riteneva imbattibile e ad una sinistra che si illudeva di rimanere al potere solo per rendita, oggi si ripresenta con cinque anni di governo discusso. Fossi stato in lui non mi sarei riproposto, se non altro per consentire agli altri di operare. Soprattutto non sarei ricorso agli stratagemmi dell’ottimismo surreale e della propaganda scorretta. Un esempio che dà nell’occhio è la lettera del Ministero della Difesa a noi giovani italiani con cui il ministro Antonio Martino (Forza Italia) ci comunica con affetto e cordialità l’abolizione del servizio militare obbligatorio. Cito testuali parole: “lo scopo di questa mia intrusione nell’intimità delle vostre famiglie era solo quella di condividere la soddisfazione e la gioia per una legge che ho fortemente voluto e che porta il mio nome”. Ammette pertanto di essersi intruso senza ragione altrimenti non userebbe tali parole. Per saggezza popolare poi si ritiene che chi fa del bene non lo dica. Capisco che in politica questa regola non valga per la logica del voto, ma mi chiedo che senso abbia un’informativa mascherata di cordialità se tutti già sapevano. Difatti, tirandosi la zappa sui piedi lui stesso scrive tra parentesi: “ormai lo sanno tutti”. Qual è allora il vero scopo della lettera? Di affetto e amicizia? Tutti capiscono che alla vigilia delle elezioni non è altro che un atto di sfacciata propaganda. La legge - di per sé buona - è del duemilaquattro. Il ministro avrà forse pensato che qualche giovane-lupo potesse esser all’oscuro o che qualcun altro, imbracciata l’artiglieria, fosse sul punto di partire per il fronte! Seriamente, esiste la gazzetta ufficiale per conoscere le leggi oltre alla stampa e alla tv. Se per ogni atto normativo si dovessero informare personalmente e individualmente gli interessati, sarebbe più comodo che tutti si trasferissero a dormire in Parlamento. Considerando che il ministro Martino ha inviato la lettera a tutti i giovani italiani delle classi ‘84 e ‘85 e che ogni lettera costa solo di servizio postale 0.45 euro, lascio a voi il calcolo di un’inutile spesa per raccattare voti alle spalle del contribuente. Come si può essere così ingenui o politicamente scarsi da fare una mossa che non porterà nessun beneficio personale e politico, sottovalutando il senso critico dell’elettore? La gente è delusa: non sarà certo la carta intestata di un ministero a ricreare la fiducia persa verso le istituzioni. La rivoluzione è finita e il capopopolo vive l’Autunno del patriarca di Marquez. Chi non sa esercitare il potere è escluso dalla dinamica democratica. Speriamo ci sia primavera oltre le elezioni.

Vincenzo Tiano


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