Politica

Straordinaria affermazione di Vattimo, il vero vincitore delle elezioni comunali a San Giovanni in Fiore

Antonio Nicoletti (Sdi), col 48,88%, e Antonio Barile (Forza Italia), col 30%, al ballottaggio. Giovanni Greco (Nuovo Psi) fermo all’otto per cento
mercoledì 6 aprile 2005.
 

Col 12% dei consensi, Gianni Vattimo ha fermato, a San Giovanni in Fiore, la corsa incredibile (nel vero senso della parola) di un centrosinistra che ne ha causato il peggiore degrado. La destra, come scritto più volte in queste pagine elettroniche, ha cercato di seguire i metodi della sinistra promettendo ogni bene e fortuna a un gruppo consistente di disoccupati e disperati. La battaglia con Vattimo ha mostrato tutto il marcio della sinistra tradizionale, che, non avendo alcun argomento su cui basare la propria campagna elettorale, ha pensato bene di denigrare Vattimo utilizzando sistemi bassi ma anche idioti. Si è andati sul personale, sul teorema che un torinese non potesse risolvere i problemi impellenti della città di Gioacchino e su questioni religiose, come se la falsa appartenenza di qualche tirapiedi diessino o socialista alla Chiesa di Roma potesse garantire una politica leale e rispettosa delle singole persone e, al contrario, una posizione anticlericale come quella di Vattimo fosse da bandire perché sommamente pericolosa. La battaglia dei giovani della Voce di Fiore assieme al teorico del pensiero debole è valsa a denunciare, in ambito nazionale, l’atteggiamento mafioso di tanti politici in un comune dell’ultima regione d’Europa, la Calabria delle meraviglie e delle contraddizioni che fanno sangue. Per dirla con Nietzsche, per costruire si deve prima distruggere. Domani, aggiornamento del sito con dati e commenti.

Giovanni Talerico


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