Il caso Visco-GdF al Senato, bagarre in aula
Padoa-Schioppa: «Speciale inqualificabile»
Seduta sospesa per qualche minuto.
Il ministro: «L’obiettivo
è stato quello di ridare fiducia alle Fiamme Gialle» *
ROMA - Un intervento duro, fortemente contestato dai banchi dell’opposizione. Tanto che il presidente del Senato, Franco Marini, è stato costretto a sospendere la seduta per qualche minuto. Prima del voto sul caso Visco, il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, ha spiegato in un clima infuocato la posizione del governo sull’avvicendamento alla testa della Guardia di Finanza tra Roberto Speciale e Cosimo D’Arrigo, disposto dal Cdm la settimana scorsa e fortemente criticato dalla Casa delle Libertà. «L’obiettivo dominante del mio comportamento è stato quello di restituire fiducia e dignità al corpo della Guardia di Finanza» ha esordito Padoa-Schioppa. Il ministro ha poi ricostruito la vicenda, senza risparmiare forti critiche all’operato di Speciale: «Da parte del Generale vi sono state gravi manchevolezze nei rapporti con il potere politico. Sono mancate la trasparenza, la prudenza e la riservatezza». Per questo, ha aggiunto il titolare di Via XX settembre, «è venuto meno il legame» di fiducia con il Governo. «Il nesso con la vicenda Unipol è inesistente - ha precisato Padoa-Schioppa - se ci sono prove contrarie le esamineremo senza pregiudizi».
LA SEDUTA - L’intervento di Padoa-Schioppa è iniziato alle 19 e 40. Il ministro ha cominciato il suo discorso spiegando di aver proposto «al Consiglio dei ministri del primo giugno la sostituzione del comandante generale della Guardia di Finanza consapevole della gravità di questo passo». Immediate sono scattate le contestazioni dai banchi dell’opposizione. I senatori della Cdl, tutti in piedi, hanno agitato dei fogli con scritto ’ridateci la democrazia’ e dei manifesti con l’immagine di Visco accompagnati dalla scritta ’Don Vincenzo Visco, il padrino’. A questo punto Marini ha sospeso la seduta.
DECISIONE LEGITTIMA - Dopo qualche minuto il ministro ha ripreso il suo intervento. Padoa-Schioppa ha rivendicato la legittimità della decisione dell’esecutivo: «Nella sostanza si era verificata una discrasia tra l’attività di governo e le funzioni di gestione intestate al vertice militare. Questa situazione insostenibile doveva essere corretta con urgenza. Non ho dubbi né perplessità su fondatezza sostanziale e formale dei provvedimenti da me assunti e condivisi dal governo».
NESSUNA PRESSIONE - Poi l’attacco a Speciale: «Ha tenuto un comportamento inqualificabile, ha mostrato una gestione personalistica del Corpo, con gravi manchevolezze di trasparenza e di comunicazione al punto tale che le Fiamme Gialle sono arrivate a diventare un corpo separato». Il suo operato si è caratterizzato per «opacità», per «scarsa lealtà» e per un uso di «encomi e premi» privo di criteri oggettivi, tanto è vero che l’aiutante in campo dello stesso generale Speciale ha al suo attivo «un numero rilevante di encomi» nonostante «penda sul suo capo un procedimento per falso». Il ministro ha poi concluso il suo intervento citando Eraclito: «Combattere a difesa della legge è necessario per il popolo come la difesa delle mura. Ritengo di aver combattuto a difesa della legge affinché la difesa delle mura continui a svolgersi nel modo migliore».
* Corriere della Sera, 06 giugno 2007
Sul tema, nel sito, si cfr.:
Visco, l’Unione tiene e vince Il ministro: «Speciale sleale»I
l dossier del Governo sul generale *
Dopo una giornata tesissima, un lungo ed estenuante dibattito al Senato sul caso Speciale e la Guardia di Finanza, il governo ottiene il sì di tutta la maggioranza sul suo odg. La destra ha tentato in tutti i modi di logorare l’Unione, con urla, strepiti e striscioni con il ministro Visco.
Il ministro dell’economia Tommaso Padoa Schioppa è stato il protagonista in Aula e nella sua replica ha presentato un dossier contro dell’ex comandante generale della Guardia di Finanza, Roberto Speciale. Appena il ministro ha iniziato a parlare dai banchi della Cdl si sono alzate prima contestazioni e urla, poi sono apparsi cartelli con la scritta: «Ridateci la democrazia», cartelloni con la figura di Visco con su scritto "il padrino". Dopo una giornata tesissima in Parlamento, la destra si presenta al dibattito come se andasse allo stadio. Gli ultrà di Berlusconi hanno interrotto subito Padoa Schioppa e il presidente del Senato Marini ha sospeso la seduta.
Solo dopo una riunione dei capigruppo la seduta è ripresa e il ministro dell’Economia ha potuto fare il suo intervento. «Non voglio immaginare come gli italiani giudichino lo spettacolo che hanno visto», ha esordito il ministro. «L’obiettivo dominante del mio comportamento in questa delicatissima circostanza è stato restituire serenità e fiducia al corpo della Guardia di Finanza», ha detto Padoa-Schioppa. Per spiegare la rimozione del Generale della Guardia di Finanza, «ero consapevole della responsabilità che mi assumevo compiendo questo grave passo». Per quanto riguarda il comportamento del generale Roberto Speciale, fu reticente, poco trasparente ed eticamente scorretto. «Tutta la vicenda - ha affermato Padoa-Schioppa - è stata caratterizzata dall’assenza di una comunicazione serena e cooperativa, dalla mancanza di trasparenza, prudenza e riservatezza, e dal venir meno delle regole etiche e deontologiche che si chiama omissione». «La continua distorsione - ha aggiunto - di regole e procedure ha finito col deformare l’autonomia, che è indubbia prerogativa del Corpo, in qualcosa di diverso che chiamerei "separatezza", quasi che fosse venuto meno l’essenziale legame fra l’autorità di governo e il vertice del Corpo a servizio dello Stato».
Il ministro dell’Economia ha voluto rassicurare anche i tre senatori del gruppo svp che chiede rassicurazioni sulla politica fiscale: è «un tema all’attenzione del governo su cui sono pronto a un approfondimento», ha detto Padoa Schioppa. Nella risposta, il gruppo per le Autonomie ha dato il suo Sì all’odg della maggioranza.
Nel corso delle votazioni, il Senato ha infine respinto la mozione della Cdl in cui si chiedeva la revoca di tutte le deleghe al viceministro Visco con 160 no, 155 sì e nessun astenuto. In seguito, l’aula ha approvato l’ordine del giorno dell’Unione. L’ordine del giorno afferma che «il Senato condivide l’operato del governo ed esprime pieno apprezzamento per il ruolo che svolge la guardia di finanza, essenziale per l’ordine democratico e l’equità fiscale».
* l’Unità, Pubblicato il: 06.06.07, Modificato il: 07.06.07 alle ore 15.07