[...] Il piano per il Sud
Il Consiglio dei ministri nella seduta di giovedì per la prima volta fuorisede ha approvato il quadro strategico nazionale per le politiche regionali 2007-2013. Si tratta di un piano da 123 miliardi, di cui circa 100 per il Mezzogiorno. Fondi recuperati sia da risorse dei fondi strutturali europei e sul relativo cofinanziamento nazionale, sia su risorse del fondo aree sottoutilizzate. La programmazione del piano è settennale e fa riferimento al Fondo aree sottosviluppate prevede anche il suo rifinanziamento per 64 miliardi. Si parla di un credito d’imposta per investimenti in macchinari e attrezzature, di una maggiorazione del cuneo fiscale, di un riordino della società Sviluppo Italia come collettore dei progetti, di un fondo per stimolare la competitività, di interventi per la riqualificazione delle aree urbane e altri interventi infrastrutturali [...]
Caserta, un’agenda in dieci punti
Liberalizzazioni, Prodi: «Decido io» *
Nessuno scatto, sprint o accelerazione: al vertice di Caserta il governo sceglie un più rassicurante e duraturo passo da maratoneta. Così dice Romano Prodi con il suo linguaggio mutuato dagli sport che più ama. Archiviata la "fase due" - terminologia cara a Piero Fassino ma bandita dalla Reggia di Caserta - che ne è del piano di liberalizzazioni già annunciato dal ministro Pierluigi Bersani? Lo stesso Bersani uscendo dal conclave dei ministri dice che lui va avanti sul progetto «spedito come un treno», evocando la nascita della prima società privata che gestirà una parte del traffico ferroviario.
Ma in effetti è proprio sul punto delle liberalizzazioni che si sono verificatei forti dissapori, non con la "sinistra radicale", ma con i colleghi della Margherita. Linda Lanzillotta, Paolo Gentiloni e altri non pare abbiano gradito l’annuncio del piano fatto da Bersani in tv e questo spiega perché al termine del vertice non viene neppure confermata la creazione di una "cabina di regia" in mattinata anticipata dal vicepremier Francesco Rutelli.
Per Prodi non serve nessuna "camera di regia" quanto piuttosto «una sintesi». Che evidentemente tarda a venire. «Il governo ha proceduto in modo unitario nella sostanza e non nella forma», sostiene il presidente del Consiglio dopo il seminario nella scuola di pubblica amministrazione ospitata in un’ala del palazzo borbonico. La maggioranza è oggi più salda, anche se litigiosa. Dunque alla fine è lo stesso Prodi a assumersi la responsabilità di portare avant le liberalizzazioni. Cioè sarà lui a decidere come proseguire sulla base delle "lenzuola" dei progetti di Bersani.
Prodi dice di non capire il termine «frenata» sulle riforme usato sui giornali. Non la capisce ma non la smentisce neppure. E nella conferenza stampa, pur ammettendo che nei due giorni di vertice ci sia stata «molta discussione», insiste sul «voto unanime» dell’agenda di Caserta, agenda che segna una linea d’azione del governo per il 2007 ma anche per l’intera legislatura, con l’obiettivo della crescita, cioè di accelerare il dinamismo economico nazionale. «Sappiamo che il Paese attende questo da noi».
I dieci punti
Ecco quindi l’agenda, che sembra una sintesi del programma,sintetizzato in dieci punti abbastanza generici. Anche se sul sito di Palazzo Chigi i dieci punti si traducono in 56 pagine di faticose elaborazioni.
Le priorità sono elencate così:
ricerca e istruzione,
apertura dei mercati e difesa del cittadino consumatore e riforma delle autorità di regolamentazione,
semplificazione amministrativa e tempi della giustizia,
sviluppo delle infrastrutture e reti di mobilità,
sviluppo del mezzogiorno e attuazione del nuovo quadro comunitario di sostegno,
difesa del territorio e del mare e sviluppo delle energie rinnovabili,
attrazione degli investimenti esteri e ristrutturazione di Sviluppo Italia,
federalismo fiscale e codice delle autonomie,
ricerca di una maggiore equità sociale e intergenerazionale con la piena valorizzazione della famiglia, dei giovani e delle donne,
aperura di un tavolo con le parti sociali per la verifica e la modernizzazione dello Stato sociale.
Prodi legge l’elenco nella conferenza stampa senza aggiungere il dettaglio.
I fischi di Forza Italia
I giornalisti restano abbastanza perplessi e critici alla conferenza stampa. Il Polo attacca: «Prodi galleggia ma non naviga». Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi, sostiene che si è trattata solo di una kermesse vecchio stampo. Gianfranco Fini parla di «illusionismo» per il Sud. Dice che Prodi si è travestito da Houdini. Per Sandro Bondi Caserta è la prova, anzi «ha certificato» la «crisi di questo governo».
C’è stato anche il solito episodio di fischi organizzati a salutare la fine del seminario del governo. Una contestazione che ha preso causalmente di mira in particolare il ministro per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini. Un gruppetto di una decina di giovani simpatizzanti di Forza Italia (alcuni dei quali sfoggiano un cappellino con la scritta "Silvio ci manchi") si sono mischiati a una delegazione operai della Finmek in cassa integrazione da due anni. E hanno iniziato ad apostrofare gli esponenti del governo. Ne è seguito un dibattito abbastanza acceso fra i due gruppi: «Non vogliamo farci strumentalizzare», dicevano gli operai.
Le pensioni, verso un nuovo welfare
Ma anche per il socialialista Enrico Boselli la «delusione è cocente» per le mancate decisioni sui Pacs - altro stop della Margherita e non di Rifondazione o dei Verdi ndr - e sulla graduazione dello "scalone" pensionistico. Sulle pensioni, Prodi ribadisce che non c’è fretta ma il lavoro di verifica è stato avviato, con il documento firmato con i sindacati. «I tempi li accelereremo il più possibile- spiega il premier- e se il confronto non sarà terminato per il 31 marzo, lo sarà subito dopo». In ogni caso, insiste Prodi, «avvieremo subito il confronto. La nostra agenda non è cambiata». Parlando però di «verifica e modernizzazione dello stato sociale», come riporta il documento conclusivo del conclave di governo, «abbiamo voluto sottolineare che un punto non è staccato da un altro. Se non ci occupiamo di tutto- conclude- non faremo mai cose nuove, come quelle che vanno sotto il nome di pensioni dei giovani».
Finanziaria più leggera
Quanto alla Finanziaria, basta con il cosiddetto "assalto alla diligenza". La manovra d’ora in poi dovrà essere più leggera fermo restando la centralità del ruolo del Parlamento. Così Il ministro dell’economia Tommaso Padoa Schioppa. «Deve diminuire la mole complessiva della manovra di bilancio - ha detto Padoa Schioppa - analizzando parte dei contenuti tra diversi strumenti legislativi e disribuirli nell’arco dell’interno anno». Non sarà più una manovra così ampia e neppure rincorsa dagli emendamenti localistici. Ovvero, sarà pienamente emendabile da parte del Parlamento, ma mantenendo «fermi i saldi fissati con il Dpef».
Il piano per il Sud
Il Consiglio dei ministri nella seduta di giovedì per la prima volta fuorisede ha approvato il quadro strategico nazionale per le politiche regionali 2007-2013. Si tratta di un piano da 123 miliardi, di cui circa 100 per il Mezzogiorno. Fondi recuperati sia da risorse dei fondi strutturali europei e sul relativo cofinanziamento nazionale, sia su risorse del fondo aree sottoutilizzate. La programmazione del piano è settennale e fa riferimento al Fondo aree sottosviluppate prevede anche il suo rifinanziamento per 64 miliardi. Si parla di un credito d’imposta per investimenti in macchinari e attrezzature, di una maggiorazione del cuneo fiscale, di un riordino della società Sviluppo Italia come collettore dei progetti, di un fondo per stimolare la competitività, di interventi per la riqualificazione delle aree urbane e altri interventi infrastrutturali.
C’è anche un capitolo di politica estera, di cui si è trattato a Caserta assente il ministro Massimo D’Alema in viaggio in Medioriente. Ma è stato proprio lui ad annunciare il via libera a un provvedimento di riforma del sistema della cooperazione internazionale attraverso un disegno di legge delega .
Infine viene recepita la direttiva europea sulle misure per l’espulsione per via aerea di immigrati. La direttiva comunitaria vieta l’autorizzazione di espulsioni, per via aerea, di immigrati verso paesi che utilizzano la tortura o prevedano la pena di morte. Il provvedimento, in conformità alle convenzioni internazionali, riguarda anche i semplici «transiti».
A proposito di ambiente viene prorogato lo stato di emergenza, per criticità ambientali, nel territorio del comune di Acerra, in provincia di Napoli - dove una settimana fa si sono verificate nuove proteste contro il cantiere del termovalorizzatore - e nella laguna di Orbetello.
Questo il bilancio del summit di Caserta, che lascia fuori molte aspettative. Sulla legge elettorale ad esempio. Argomento non toccato, come pure quello delle pensioni. Prodi sulla riforma elettorale e sul referendum non ha voluto parlare, limitandosi a dire di essere personalmente convinto della necessità di una legge che garantisca la governabilità e non che si limiti a fotografare la realtà politica. E per finire ancora sulle liberalizzazioni, prima di andarsene Bersani ha annuncioato la presentazione «a breve» di un nuovo disegno di legge che continui il primo provvedimento del luglio scorso.
* l’Unità, Pubblicato il: 12.01.07, Modificato il: 12.01.07 alle ore 18.58