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"Tebe" del Vaticano - la peste!!!

MILANO, OTTO MARZO. MIMOSE NERE. "I PROMESSI SPOSI" DENUNCIANO: CHE FETORE DI MORTE - UMANA, CIVILE, CULTURALE, POLITICA, E RELIGIOSA!!! IN LOMBARDIA, PER IL FETO BISOGNA SCEGLIERE O IL FUNERALE PRIVATO O LA FOSSA COMUNE !!! Appello di "Usciamo dal silenzio"... E CORTEO FUNEBRE DELL’OVULO NON FECONDATO indetto dal Collettivo femminista Maistat@zitt@

mercoledì 9 gennaio 2008 di Maria Paola Falchinelli
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Il collettivo femminista Maistat@zitt@, per rispondere alla delibera della Regione Lombardia sul funerale obbligatorio per i feti abortiti, indice un
CORTEO FUNEBRE DELL’OVULO NON FECONDATO
giovedì 8 marzo 2007 ore 18
partenza da Corso Italia 19, Milano
(sede centrale dell’Asl di Milano)
Dopo aver consegnato all’Asl i nostri assorbenti usati perché vengano "degnamente" seppelliti, il corteo si snoderà per le vie del centro. (...)

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> MILANO, OTTO MARZO. MIMOSE NERE. "I PROMESSI SPOSI" DENUNCIANO: CHE FETORE DI MORTE - UMANA, CIVILE, CULTURALE, POLITICA, E RELIGIOSA!!! IN LOMBARDIA, PER IL FETO BISOGNA SCEGLIERE O IL FUNERALE PRIVATO O LA FOSSA COMUNE !!! Appello di "Usciamo dal silenzio"... E CORTEO FUNEBRE DELL’OVULO NON FECONDATO indetto dal Collettivo femminista Maistat@zitt@

venerdì 16 marzo 2007

Letizia Moratti, la via breve per ottenere il consenso

di Umberto Galimberti (la Repubblica, 11 marzo 2007)

Se volessimo dare un nome all’iniziativa del sindaco Letizia Moratti che ha invitato i cittadini a scendere in piazza per dire basta a prostituzione, spaccio, violenza, rapine, truffe e quant’altro, questo nome sarebbe “populismo”. “Populista”, infatti, è quel governante che, di fronte ai problemi della nazione, in questo caso della città, invece di cercare la soluzione, porta in piazza le persone perché queste urlino che i problemi ci sono.

Sarebbe come se un preside portasse in piazza i suoi alunni per dire che nella sua scuola non funziona niente, o un industriale portasse in piazza i suoi dipendenti per manifestare contro le condizioni invivibili di lavoro. Quello che non farebbe mai un preside con i suoi alunni o un industriale con i suoi dipendenti, lo fa il sindaco con i suoi cittadini, strumentalizzando le loro paure, a cui non sa come porre rimedio. Bella dichiarazione di impotenza che, nella manifestazione, sarà affogata nello sfogo di massa che, essendo stato promosso dal sindaco, farà credere che il primo cittadino è dalla loro parte.

Il populismo è esattamente questo. è la via breve per ottenere consenso e approvazione promuovendo manifestazioni in cui si agitano i problemi che non si è in grado di risolvere. L’insicurezza dei cittadini e la paura che ne deriva hanno cause ben più complesse e profonde di quelle che i manifestanti sono soliti urlare. Esse nascono dalla percezione che siamo solo all’inizio di quel processo irreversibile che, per effetto della globalizzazione, traduce le grandi città in agglomerati di sconosciuti, senza più quel tessuto sociale che creava quel rapporto fiduciario tra gli abitanti del territorio i quali, se anche non si conoscevano, sapevano di sottostare a quella legge non scritta che era l’uso e il costume degli abitanti di quella città.


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