[...] «La disumana ferocia delle foibe fu una delle barbarie del secolo scorso, in cui si intrecciarono in Europa cultura e barbarie. Non bisogna mai smarrire consapevolezza di ciò - ha sottolineato - nel valorizzare i tratti più nobili della nostra tradizione storica e nel consolidare i lineamenti di civiltà, di pace, di libertà, di tolleranza, di solidarietà della nuova Europa che stiamo costruendo da oltre 50 anni, e che è nata dal rifiuto dei nazionalismi aggressivi e oppressivi, da (...)

Claudia Cernigoj dovrebbe tornare a casa e filare la lana, perchè qando dice che le foibe sono delle discariche e gli infoibati pochi, ma che in definitiva se la sono andata a cercare, non sa a che punto arrivi la sua ignoranza; non ha mai visto un partigiano titino, cosa ben diversa da quelli cha hanno combattuto nell’Appennino in modo molto più duro, non era a Trieste qundo è entrata l’ Armata di Liberazione e il Comando di Città ha promulgato il tre maggio 1945 lo stato di guerra e il coprifuoco di quinidici ore, non ha asistito alla depertazione di nessuno perche non era neanche nel ventre materno, quindi cosa vuole insegnare? Gli abitanti di Capodistria hano dovuto assistere alla deportazione dei prigionieri tedeschi dal locale penitenziario fatto dai Militari dell’Armata che partivano al mattino con i tedeschi in piedi sul cassone dei piccoli camioncini militari e tornare gli stessi camioncini al pomeriggio con le sole divise; per fare una stima non sicura, si può parlere di diverse centinaia di tedeschi, superiore certo al numero degli infoibati a Basovizza secondo Cernigoj. Questa è solo una goccia degli infoibamento, qundi Claudia vada pure a casa a filare le lana, perchè non ha niente da insegnarci. Vasco vascon - Lodi