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Eu-ropa!!!

FOIBE: GIORNO DEL RICORDO. MEMORIE E VERITA’!!! «Non dobbiamo tacere, assumendoci la responsabilità di aver negato o teso ad ignorare la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica» (Il Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano) - a cura del prof. Federico La Sala

sabato 10 febbraio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] «La disumana ferocia delle foibe fu una delle barbarie del secolo scorso, in cui si intrecciarono in Europa cultura e barbarie. Non bisogna mai smarrire consapevolezza di ciò - ha sottolineato - nel valorizzare i tratti più nobili della nostra tradizione storica e nel consolidare i lineamenti di civiltà, di pace, di libertà, di tolleranza, di solidarietà della nuova Europa che stiamo costruendo da oltre 50 anni, e che è nata dal rifiuto dei nazionalismi aggressivi e oppressivi, da (...)

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> FOIBE: GIORNO DEL RICORDO. MEMORIE E VERITA’!!! ---- Pahor riapre la polemica sulle foibe. Lo scrittore triestino-sloveno pone il problema delle responsabilità per la pulizia etnica. La proposta di Predrag Matvejevic ... I fascisti inventarono le fosse poi le vittime furono italiane. Sarebbe meglio che il giorno del ricordo si trasformasse in quello dei ricordi.

domenica 6 dicembre 2009
Non parlo di Boris Pahor, ma di Predrag Matvejevic: nonostante la sua alta cultura anche lui ha preso una cantonata quando parla del ministro dei Lavori Pubblici che non era Caboldi Gigli ma Giuseppe Cobolli Gigli; era Ministro dei lavori pubblici ma non è stato mai un fascista e nemmeno fanatico fascista; le parole a lui attribuite sulle foibe e contro gli sloveni, provengono da uno sctritto che sarebbe meglio chiamarlo favola del pseudo scrittore Scotti Giacomo; Giuseppe Cobolli Gigli, come ministro dei lLavori Pubblici, è stato tre anni nell’allora Colonia Eritrea come dirigente del Genio Eritreo; sotto di lui sono stati costruiti i tremila km. di strade dell’Etiopia moderna, opera riconosciuta e apprezzata dall’Imperatore d’Etiopia Hailè Sellassiè nonostante la guerra di Abissinia. Predrag Matvejevic conosce tutto lo scritto-favola di Scotti Giacomo, che racconta che Giuseppe Cobolli era figlio del maestro sloveno Nikolaus Kombol; siccome Giuseppe Cobolli Gigli era capodistriano del più buon sangue, le parole di Scotti Giacomo sono una grave offesa e difammazione nei confronti non solo delle famiglie Cobolli ma di tutti i capodistriani che hanno ben conosciuto le famiglie Cobolli, che invece di essere camicie nere, hanno dato all’Italia nelle due grandi guerre quattro medalio d’orio al V. M., come ufficiali e sottufficiali del Regio Esercito e della Marina; Scotti Giacomo si è messo sulle spalle il reato di difammazione aggravata tramite Internet e come si vede da Predrag Matvejevic ha fatto molti proseliti, in tanti hanno raccontato la medesima favol con le sue poesie, e poterebbero essere considerati come associazione a delinquere; lo scrittore fiumano, filotitino poi convertito per questa sua eresia sulle famiglie Cololli viene chiamato a Trieste dai profughi Giuliani ’el gran mona’, perchè non si può denigrare in questo modo una persona onorevole che nella prima guerra mondiale è stato anche volontario. come Sauro e altri Giuliani, nel Regio Esercito disertando le fila dell’esercito austriaco; un saluto comumque a Predrag Matvejevic, e ’un gran mona’ a Scotti Giacomo con tutto il mio cuore istriano. Vasco Vascon

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