"Non restare ostaggi del passato. Possiamo finalmente guardare avanti e riconoscerci nella comune appartenenza europea" *
"L’essenziale è ’non restare ostaggi’ - come ho avuto modo di dire incontrando il Presidente Türk - né in Italia, né in Slovenia, né in Croazia ’degli eventi laceranti del passato’. L’essenziale è, secondo le parole dello stesso Presidente Türk, non far nascere ancora ’conflitti dai ricordi’". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della celebrazione al Quirinale del "Giorno del Ricordo" dedicato alle vittime delle foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.
Il Capo dello Stato ha sottolineato che "in ciascun paese si ha il dovere di coltivare le proprie memorie, di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo". "Possiamo finalmente - ha proseguito il Presidente - guardare avanti, costruire e far progredire una prospettiva di feconda collaborazione sulle diverse sponde dell’Adriatico".
Il Presidente Napolitano ha ricordato che "l’Adriatico, dopo aver sofferto a lungo lacerazioni e conflitti, viene oggi trasformato dalla prospettiva euroatlantica. Le nuove generazioni, slovene, croate, italiane si riconoscono in una comune appartenenza europea che arricchisce le rispettive identità nazionali".
Secondo il Capo dello Stato "la presenza di minoranze nazionali nei nostri tre Paesi rievoca vincoli storici e culturali che si snodano attraverso secoli di civiltà e costituisce una ricchezza comune di cui fare tesoro". "Il quadro di fondo - ha osservato il Presidente - e’ dunque una nuova comunità di valori fra i tre paesi. Siamo ormai, o stiamo per diventare, tutti cittadini europei. Il sacrificio delle generazioni che ci precedono non e’ stato versato invano se oggi possiamo insieme costruire un avvenire migliore per i nostri popoli e per l’Europa".
Il Presidente Napolitano ha fatto proprie le parole pronunciate da Enzo Bettizza nel corso del suo intervento al Quirinale circa la costruzione di un comune parco della pace da Caporetto a Duino: lungo quella striscia di terra europea, insanguinata dalla prima guerra mondiale, lungo la quale morirono un milione di europei. "Sarebbe un modo visibile di restituire alla nostra memoria, affinché il male non si ripeta più, il ricordo di tutti gli innocenti caduti, o assassinati, fra le petraie del Carso, nelle trincee del ’15-’18 e nelle foibe del 1945".
* PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA: WWW.QUIRINALE.IT