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Per la pace e per l’Italia - nello spirito di Francesco!!!

NO DAL MOLIN - della guerra !!! BUONA-GIORNATA!!! PER LA MANIFESTAZIONE DI VICENZA, NAZIONALE ED EUROPEA - CONTRO OGNI vecchia e abUSAta TENTAZIONE, RICORDIAMO I "FATTI DI GENOVA" E LA "MORTE" DI CARLO GIULIANI !!! PER LA PACE, INVITIAMO IL PAPA E IL CARDINALE RUINI A "DEPORRE LE ARMI" E A PARTECIPARVI: A USCIRE DAL VATICANO, E FARE COME PAPA WOJTYLA!!! Per l’identità, non perdiamo la differenza tra il metro della politica e il metro di Cristo!!! Una riflessione (2001) del teologo Giovanni Felice Mapelli - a cura di pfls.

sabato 17 febbraio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] La Chiesa risponde ad un’alterità, che non è di questo mondo.
Sotto questa luce evangelica sono pochi i momenti in una lunga serie di secoli in cui essa è stata fedele al suo Maestro: San Paolo dice "Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è nulla per ridurre a nulla le cose che sono (le cose che "credono di essere" più letterale).
Questo non significa una Chiesa degli estremismi e degli estremisti: ma nemmeno una Chiesa delle (...)

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> NO DAL MOLIN - della guerra !!! --- Niente ampliamento della base Usa a Vicenza. Motivo? I cittadini non sono stati consultati. Lo annuncia il Tar del Veneto in una sentenza destinata a fare giurisprudenza. Il verdetto del Tar arriva dopo l’esposto presentato dal Codacons, che aveva raccolto le proteste dei cittadini vicentini, in gran parte contrari all’ampliamento dell’aeroporto militare Dal Molin.

venerdì 20 giugno 2008

Vicenza, il Tar dice no alla base. A ottobre il referendum *

Niente ampliamento della base Usa a Vicenza. Motivo? I cittadini non sono stati consultati. Lo annuncia il Tar del Veneto in una sentenza destinata a fare giurisprudenza. Il verdetto del Tar arriva dopo l’esposto presentato dal Codacons, che aveva raccolto le proteste dei cittadini vicentini, in gran parte contrari all’ampliamento dell’aeroporto militare Dal Molin.

Nelle motivazioni depositate dal tribunale amministrativo, si spiega che la base americana non può essere ingrandita poiché è mancata la consultazione della popolazione interessata, nonostante fosse prevista dal memorandum Usa-Italia che aveva sancito l’ok italiano alle richieste americane.

Inoltre, secondo il Tar del Veneto non «è stata riscontrata» nessuna traccia di documenti che testimonino il consenso «presentato dal Governo Italiano a quello degli Stati Uniti d’America, espresso verbalmente nelle forme e nelle sedi istituzionali». Ma considerando «l’importanza della materia trattata», un sì a voce non basta, perché «ogni determinazione deve essere emanata con atto formale e comunque per iscritto».

Ma il Tar del Veneto evidenzia anche «altri profili di illegittimità, alla luce della normativa nazionale ed europea». Il bando di gara per la realizzazione delle opere, ad esempio, non rispetterebbe «le normative europee e italiane in materia di procedure ad evidenza pubblica per l’assegnazione di commesse pubbliche». Inoltre non si è rispettata la condizione prevista di elaborare un progetto alternativo, «relativo in particolare agli accessi alla base». Infine nella sentenza del Tar si esprimono «gravi dubbi» anche sulla Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) rilasciata dalla Regione Veneto, che non avrebbe adeguatamente considerato l’impatto «sulla situazione ambientale, sul traffico, sull’incremento dell’inquinamento e sul rischio di danneggiamento e alterazione delle falde acquifere».

Alla luce di tutti questi rilievi, la sentenza del Tar inibisce «nei confronti di chicchessia l’inizio di ogni attività diretta a realizzare l’intervento».

Nel ricorso, il Codacons aveva presentato come elementi a sfavore del raddoppio del Dal Molin «la violazione dell’art.11 della Costituzione sul ripudio della guerra come strumento di offesa e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; la violazione degli art. 80 e 87 della Costituzione, sull’obbligo di ratifica con legge dei trattati internazionali di natura politica; la violazione dei trattati di Maastricht, Amsterdam e Nizza, laddove per i principi di politica estera e di sicurezza comune definiti Pesc c’è la necessità del parere favorevole del Consiglio Europeo.

Soddisfatto il comitato No Dal Molin, secondo il quale la sentenza dimostra «quanto fondate sono le tesi dei cittadini che da due anni si oppongono alla realizzazione dei progetti statunitensi. Vigileremo sull’osservanza di questa sentenza - aggiungono - per difendere la legalità che più volte hanno tentato di calpestare i promotori dell’opera».

La battaglia contro l’ampliamento, portata avanti in particolare dai No Dal Molin, va avanti ormai da anni: qualche spiraglio nella soluzione della questione si è aperto con l’elezione, nell’aprile scorso, del nuovo sindaco di Vicenza, Achille Variati, che da sempre ha sostenuto il referendum sulla base. Ora la sentenza del Tar conferma che il parere dei cittadini di Vicenza è indispensabile per decidere delle sorti geopolitiche e ambientali della città. E Variati ha annunciato che il referendum potrebbe tenersi già il prossimo ottobre.

* l’Unità, Pubblicato il: 20.06.08, Modificato il: 20.06.08 alle ore 14.42


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