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EVANGELO E COSTITUZIONE. "Per amore del mio popolo non tacerò" (Profeta ISAIA).

PER L’ITALIA E PER LA CHIESA: LA MEMORIA DA RITROVARE. L’"URLO" DI DON PEPPINO DIANA. «La camorra ha assassinato il nostro paese, noi lo si deve far risorgere, bisogna risalire sui tetti e riannunciare la "Parola di Vita"». Riflessioni di don Ciotti e una nota di Raffaele Sardo - a cura di Federico La Sala

sabato 25 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Un prete di quella Chiesa campana che nel giugno 1982 aveva avuto il coraggio di dire forte «basta!», con un documento dal titolo eloquentemente ispirato al profeta Isaia: Per amore del mio popolo non tacerò. Un grido di dolore, oltre che di amore. Elevato senza animosità, ma con molta nettezza. Un implicito punto di non ritorno rispetto a pezzi di Chiesa tradizionalmente attenti a non addentrarsi nei temi relativi a mafia e criminalità organizzata.
In quel fondamentale testo c’era (...)

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> PER L’ITALIA E PER LA CHIESA: LA MEMORIA DA RITROVARE. L’"URLO" DI DON PEPPINO DIANA. «La camorra ha assassinato il nostro paese, noi lo si deve far risorgere, bisogna risalire sui tetti e riannunciare la "Parola di Vita"». ... Via da Locri Bregantini, il vescovo antimafia.

giovedì 8 novembre 2007

Destò scalpore la scomunica dei mafiosi e dei violenti da lui pronunciata

Via da Locri Bregantini, il vescovo antimafia

Benedetto XVI lo ha nominato nuovo arcivescovo di Campobasso. L’annunciato trasferimento dalla diocesi calabrese dopo 13 anni ha provocato reazioni negative e proteste in tutta la regione. Il presule: ’’Per obbedienza sono venuto e per obbedienza parto’’

Città del Vaticano, 8 nov. (Adnkronos) - Benedetto XVI ha nominato questa mattina come nuovo arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano mons. Giancarlo Maria Bregantini (nella foto). Lo spostamento, annunciato ufficiosamente già da qualche giorno, è stato confermato oggi ufficialmente dalla Sala Stampa vaticana. Bregantini, che è stato anche nominato amministratore diocesano in attesa di prendere ufficialmente possesso della nuova sede entro il prossimo mese di gennaio, lascia dopo 13 anni la diocesi di Locri prendendo il posto di mons. Armando Dini

Lo spostamento di Bregantini da Locri ha provocato reazioni negative e proteste in tutta la Calabria per il noto impegno del presule contro la criminalità organizzata e la ’ndrangheta calabrese in particolare. Fu lui ad animare un movimento di contestazione dell’oppressione mafiosa e a dar vita, insieme alla Conferenza episcopale italiana, a diverse iniziative sociali in favore dei giovani per combattere concretamente il disagio, la povertà di lavoro, l’arretratezza economica della regione. In particolare destò scalpore la scomunica dei mafiosi e dei violenti pronunciata latae sententiae, cioè immediatamente, dal vescovo. Ancora forte è stata la sua presa di posizione dopo il gravissimo episodio di sangue e di mafia di Duisburg in Germania.

’’Accolgo questa nomina con ogni obbedienza: per obbedienza sono venuto e per obbedienza parto’’. Con queste parole mons. Giancarlo Maria Bregantini ha accolto la sua nomina. All’obbedienza che oggi mi chiede il Papa, spiega l’ex vescovo di Locri in un’intervista a ’Radio vaticana’ anticipata oggi dalla Sala stampa vaticana, ’’rispondo con questa disponibilità e, anche se con tanta sofferenza nel cuore, saluto la mia diocesi e mi avvio a un’altra’’. ’’Voglio però dire, cercando di rasserenare gli animi, che molto di quello che ho insegnato loro è stato maturato insieme, con i giovani e con i collaboratori, cresciuti orami fisicamente e spiritualmente’’. ’’Tocca ora a loro raccogliere il testimone e so che sono in grado di farlo. Io sono certo che il Signore li accompagnerà e renderà forti, anche se in questo momento sono in lacrime’’, ha aggiunto.

Il presule fa inoltre il punto su quanto ancora resta da fare in Calabria per combattere in modo sempre più convincente la ’ndrangheta. ’’Mancano tre cose - ha spiegato Bregantini - Anzitutto, che tutte le istituzioni facciano al loro parte, in maniera piena e leale, qualitativa e quantitativa. Manca poi, in secondo luogo, il collegamento fra tutte le realtà positive e, quindi, una coordinazione attuata in miglior modo. E, infine, la Calabria è trattata ancora come terra dimenticata, basta vedere la questione dei treni, dei trasporti. Soltanto con fatica si riuscirà a innestare un processo di consapevolezza reale e visibile sul piano sociale, politico ed economico’’.

E’ fra l’altro probabile che nei prossimi mesi l’arcivescovo di Campobasso entri a far parte del Consiglio permanente della Cei, l’organo di governo dei vescovi italiani. Un modo, questo, per valorizzare da parte della Conferenza episcopale italiana, la sua esperienza e il suo ruolo. Fra l’altro nei mesi scorsi il presidente dei vescovi italiani, mons. Angelo Bagnasco, ha annunciato che la Cei pubblicherà un documento sulla situazione del Mezzogiorno con riferimenti espliciti ai problemi legati alla criminalità organizzata.

Il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero non nasconde il proprio ’’sconcerto’’ spiegando tra l’altro che ’’la sua permanenza nella nostra terra era vitale". "Chiederemo al Vaticano di ripensare la scelta di trasferire mons. Giancarlo Maria Bregantini ad altra sede. Egli sicuramente è stato e rimane un punto fermo di riferimento per tutte le comunità della locride", ha detto il sindaco di Locri Francesco Macrì.


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