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Regione Calabria

Presentata a Roma da Loiero, Adamo e Oliverio Toscani la nuova campagna della Regione "Gli ultimi saranno i primi"

Pubblichiamo nei prossimi giorni la foto, per consentire ai lettori della Voce di commentare
lunedì 26 febbraio 2007 di Vincenzo Tiano
Dal sito www.regione.calabria.it
Parte con una "provocazione" mediatica di Oliviero Toscani la nuova campagna istituzionale della Regione Calabria "Gli ultimi saranno i primi". La presentazione è avvenuta in anteprima a Roma, nella Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati, dove sono intervenuti il presidente e il vicepresidente della Regione, Agazio Loiero e Nicola Adamo, assieme al fotografo Oliviero Toscani.
L’immagine punta a emozionare, per superare i pregiudizi e i luoghi comuni (...)

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> Presentata a Roma da Loiero, Adamo e Oliverio Toscani la nuova campagna della Regione "Gli ultimi saranno i primi"

giovedì 8 marzo 2007

Ho appena letto sul giornale la notizia che la Regione ha commissionato una campagna pubblicitaria per la promozione dell’immagine della Calabria. Ho letto gli slogan e le valutazioni dell’Ideatore Oliviero Toscani “UNA CAMPAGNA DI PROVOCAZIONE PER VENDERE IL PRODOTTO CALABRIA”. Sono saltata dalla sedia. La “provocazione” mi ha colpito molto, ma in senso negativo e grottesco.

Cari Loiero e Toscani, la dignità dei Calabresi, il dolore dei Calabresi, la speranza dei Calabresi, la sensibilità dei Calabresi, NON SI VENDE A METRI, (2500 manifesti 6X3 m) non si dona a nessun altare sacrificale di nessun dio pagano, soprattutto se a questo dio si donano anche molti, ma molti, migliaia di euro. È grottesco, è allucinante, per me calabrese, vedere e subire questo ennesimo schiaffo. Faccio parte di quella Calabria sana, che da sempre lavora con enormi e straordinari sacrifici, di quella gente che, per scelte o per necessità, o solo perché di Calabria, è rimasta qui, investendo e costruendo le nostre realtà di professionisti, di imprenditori, o di piccoli industriali, e molto spesso da sola, fatta eccezione per qualcuno. Negli anni passati ci siamo inventati e improvvisati costruttori del nostro futuro; dopo trent’anni - però - mi rendo conto che il nostro coraggio e la nostra volontà non sono bastati. Il presente che stiamo vivendo è quel futuro, che a noi giovani di allora, era stato promesso e non mantenuto. Questo presente non è altro che il perpetuarsi di un deprecabile metodo-sistema politico e amministrativo che non crede - sostanzialmente - nei calabresi. Gli anni passati hanno visto una politica che ha generato la cultura dell’assistenzialismo e della superficialità, cosicché, a gran voce, si poteva gridare che c’era bisogno di leggi speciali per il mezzogiorno per avere sempre più miliardi, e selezionare solo qualcuno da portare sul carro dei “vincitori”. Ancora adesso continuate a implorare per quella che voi definite “una Calabria arretrata”. Ho nausea di ciò perché ho visto che non c’è stata una classe politica capace di capire la prima regola elementare dello sviluppo di qualsiasi realtà: “COLTIVARE LE FORZE LOCALI SANE“. Nel caso nostro, aiutarci a fare impresa, stabilire - ad esempio - nuove regole per il credito. Da anni le associazioni di categoria chiedono collaborazione, chiedono di guardare in basso, dove ci sono le microimprese che hanno bisogno di essere curate. Se non si guarda a quello che già esiste, e se non si ama e protegge quello che già abbiamo, per dargli come priorità assoluta, lavorare e produrre serenamente, che futuro potranno trovare quei ragazzi “usati” in quelle foto? Fra qualche anno quei sorrisi saranno smorfie di rabbia e delusione così come noi ragazzi e ragazze di trent’anni fa, che abbiamo visto il nostro coraggio ed entusiasmo sempre più vilipeso. L’assurdo è che devo vedere questa tragedia oggetto e soggetto di speculazione per una campagna pubblicitaria, un prodotto che ha fatto incassare soldi al signor Toscani , che non sa ancora che possiamo essere anche poveri, ma siamo diventati tanto istruiti. Il termine TERRONE poteva essere usato cinquant’anni fa! Si deve aggiornare il Signor Toscani! Conosco le sue precedenti campagne, ricordo le sue foto. Quelle provocazioni allora avevano un senso, era un’altra epoca. Adesso mi dispiace ma non ha studiato il prodotto da reclamizzare. Ha fatto flop. In quanto a Lei, Presidente Loiero, ha detto che vuole che vengano fuori i Calabresi! Si! Ha ragione! Cominci a farci lavorare e a lasciare i soldi della regione ai Calabresi, cominci a fare politica pratica. La smetta di costruire anche Lei Cattedrali nel deserto! La promozione della nostra immagine nel mondo deve essere fatta da calabresi per i calabresi, dandoci gli strumenti amministrativi per imparare e migliorare innovandoci e investendo su noi stessi . Voi che siete quelli che dovrebbero far emergere il meglio della Calabria, vergognatevi. Lucia Perri Fotografo di Rende ( CS ) lucia.perri@tin.it


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