Gramsci, oltre la politica c’è moltissima cultura
di Davide Madeddu *
La politica e la cultura prima di tutto. Ma anche la moda e l’arte. Eppoi la rete che divulga e diffonde in maniera velocissima. E’ la nuova esistenza che Antonio Gramsci vive settant’anni dopo la sua scomparsa. Perché, se è vero che i fascisti e i giudici del tribunale speciale volevano che «quel piccolo uomo» potesse continuare a pensare è anche vero che il pensiero del fondatore del Partito comunista e del quotidiano l’Unità continua ad essere il punto di riferimento per la politica e la cultura. Che parte dalla Sardegna, la terra dove Antonio è nato per fare poi il giro del mondo.
Lo sanno bene anche personaggi come Eric Hobsbawm Edoardo Sanguineti, Joseph Buttigieg che hanno partecipato e presenziato alle numerose iniziative organizzate sia in Sardegna sia nel resto della penisola per rendere omaggio al «grande rivoluzionario il cui pensiero è ancora attuale e continua a fare il giro del mondo». Merito anche della rete che trasporta e veicola il pensiero di Gramsci. E basta poi indicare il nome Gramsci su Google per averne una conferma.
Ma a Gramsci non sono dedicate solamente pagine web scritte in italiano, tedesco, russo, giapponese. Il presidente della regione Sardegna ha voluto dedicare la festa per la cacciata dei piemontesi dall’Isola proprio al pensatore nato ad Ales e cresciuto tra Ghilarza e Torino. Perché «aveva ragione Gramsci a dire che bisogna istruirsi, giacché l’istruzione serve per la vita».
Antonio Marras, lo stilista che firma pure per Kenzo, ha sfidato il conformismo e i luoghi comuni stampando sulle felpe e le maglie della collezione uomo del 2004 il brano «Odio gli indifferenti. Credo che vivere vuol dire essere partigiani. Indifferenza è abulia, è fanatismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti». Il tutto accompagnato dal disegno stilizzato del ritratto di Gramsci. «Omaggio a un grande uomo - spiega Marras - tenace e duro ma forte nelle convinzioni e nella volontà. Un grande che non può essere dimenticato». Moda, magari controcorrente che però riesce a trascinare tanto il popolo degli artisti quanto quello dei fotografi e decoratori. Non a caso si assiste molto spesso all’allestimento di mostre ed esposizioni di quadri o fotografie ritoccate e rielaborate dedicate proprio a Gramsci. Eppoi c’è l’arte che attorno alla figura di Nino riunisce artisti come Maria Lai, il regista Gianfranco Cabiddu, Dario Fo, Franca Rame, Caetano Veloso. Oppure la Compagnia teatrale Artevox che ha allestito lo spettacolo teatrale “Nino, appunti su Antonio Gramsci” andato in scena a Milano. Per gli amanti della rete ci sono poi anche le altre iniziative che si possono trovare anche sul sito internet www.gramsci2007.it Per non dimenticare.
* l’Unità, Pubblicato il: 06.05.07, Modificato il: 07.05.07 alle ore 11.35