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Cultura

VATTIMO-RORTY E IL DIO CRISTIANO. Il futuro della religione, due filosofi dialogano sul destino della fede - di Umberto Galimberti.

lunedì 30 maggio 2005 di Emiliano Morrone
[...] Vattimo dice che “La religione non è morta. Dio è ancora in circolazione”, ma quale religione, quale Dio? La religione cristiana e il Dio cristiano naturalmente, ma depurati l’una e l’altro da quello spessore metafisico che non il Cristianesimo, ma l’ontologia greca ha attribuito a Dio, conferendogli una sostanza e una realtà, al di là di tutte le possibili interpretazioni, da cui discende una verità assoluta che nessuna opinione umana può mettere in discussione. Questo (...)

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> Il futuro della religione*, due filosofi dialogano sul destino della fede

sabato 5 novembre 2005

GLI EU-ANGELICI, OVVERO I COCCHI DI GESU’

Caro La Sala, potrei anche concordare con te che Gesù abbia capovolto le radici: sarebbe forse un altro modo per dire che l’ingresso dell’Altro mondo in questo e nella storia ( “ Vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo signore” Lc 2, 10-11) ha capovolto al sole e all’aria i vecchi miti tribali, e, secondo l’antropologo René Girard, mostrato l’inutilità dell’arcaico e sanguinario sacrificio umano alla base del gruppo dei civilizzati, in quanto la vittima - contrariamente a quanto racconta il mito - è innocente. Tuttavia debbo riconoscere che tutto ciò l’ho appreso - senza per questo sentirmi pecorella ben al sicuro “ nell’ovile dell’aurea catena dei vari pastori e santi padri ... del ’sacro romano impero’ ”, dal papà, dalla mamma e dai sacerdoti della Chiesa cattolica del mio paese che annunciavano il Vangelo, ovvero il messaggio di Gesù crocifisso-risorto. Chissà a cosa ti riferisci quando parli di un messaggio eu-angelico ( “ non...van-gelizzato!!!”). Se la Chiesa non annunciasse il “Vangelo della vita” ( espressione questa che non si trova come tale nella Scrittura, ma che secondo il sommo pontefice Giovanni Paolo II “ben corrisponde ad un aspetto essenziale del messaggio biblico”) ognuno si farebbe la propria religione su misura e sarebbero la gnosi e l’anarchia ad affliggere la Terra. E’ quello che oggi accade nell’Islam in pieno marasma paranoico-sacrificale, anche perché non ha mai avuto un Vaticano a far da guida, da ponte, e a moderare gli eccessi di quell’ “animale delirante” che, secondo la definizione del tuo caro Nietzsche è l’uomo. L’uomo che non è solo questo, ovvero un terrestre tra culla e bara, ovvero tra le due famose pulsioni, e spesso terragno, ma anche “chiamato a una pienezza di vita che va ben oltre le dimensioni della sua esistenza terrena, poiché consiste nella partecipazione alla vita stessa di Dio” ( dall’Evangelium vitae). Insomma, continuo a pensare che sia assurdo irridere “ tutte le cento ( e più) obbedienti pecorelle ben al sicuro” per modo di dire, perché la Chiesa nel divenire ciò che essa è, lotta e soffre non poco per sottrarsi alla “ tentazione di rifiutare la propria vocazione per cadere nell’infedeltà di un’arbitraria autonomia”. Come osserva papa Benedetto XVI, “diviene evidente il carattere relazionale e pneumatologico dell’idea di corpo di Cristo e della concezione sponsale, e la ragione per cui la Chiesa non è mai giunta a perfezione ma ha sempre bisogno di rinnovamento. Essa è sempre in cammino verso l’unione con Cristo: ciò che comporta anche la sua propria, interiore unità che diviene, viceversa, tanto più fragile, quanto più si allontana da questo rapporto fondamentale” ( cfr.”La dottrina paolina della Chiesa come corpo di Cristo”, in J. Ratzinger, “La Chiesa”, Edizioni Paoline 1991, pp.23-28) .

Cristiano, dici, ma non romano-’cattolico”! Ebbene non posso che dissentire. Dal momento, infatti, che il cattolicesimo appare come la più equilibrata e la più psicosessualmente progressiva tra le religioni, prodotto finale del lungo cammino dell’Occidente sulla strada della civilizzazione, esso è anche esposto a quello strano odio di sé che nutre l’occidente, sempre lì a giudicare, a puntare il dito su ciò che è deprecabile e a non vedere ciò che vi è di grande e di puro nella storia della Chiesa. E’ come se la Chiesa fosse ritenuta nemica di ciò che noi crediamo debba essere la libertà, e responsabile di sensi di colpa che non è stata certo la Chiesa a instillare nell’uomo, in quanto l’uomo ha già dentro di sé i suddetti contenuti ( vale a dire ciò che Freud definisce pulsioni aggressive e autodistruttrici in sempierna lotta con Eros ). Della Chiesa ammiro il modo in cui ha saputo trasmettere attraverso il tempo lo splendore estetico, il vigore intellettuale e la saggezza della civiltà greco-romana e di quella giudeo-cristiana. E continuo a dissentire da quelli che vivono la Chiesa come un oppio o un oppressore, e anzi sono dell’opinione che voler negare alla Chiesa ogni sapere sul bene sia una forma di odio viscerale, se non una tipica forma di sterile “rivolta di schiavi nella morale” ( l’espressione è di Nietzsche, che non è un mio maestro).

“ Il problema - come ha scritto nel blog ( www.giannidemartino.splinder.it) il professor Iakov Levi ( cfr. Psicostoria RIUSCIRA’ LA CHIESA DI PIETRO A SALVARE ANCORA UNA VOLTA l’OCCIDENTE?) - consiste nel fatto che ogni equilibrio può essere mantenuto solo a spese di un investimento energetico continuo. Le correnti pulsionali destabilizzanti sono sempre all’opera, e rischiano continuamente di erompere, come un vulcano che periodicamente scaglia verso il cielo aperto il proprio contenuto viscerale. Da qui l’impellente necessità del dogma, la fede come strumento apotropaico contro la verità pulsionale”. Vi sono numerosi motivi per partire in quarta o in crociata contro la Chiesa, ma non capisco questo l’accanimento e la patente di INUTILITA’ data alla Chiesa in nome di un Gesù che sdradica, vale a dire proprio di Colui che l’ha fondata. Forse qualcuno scambia i pastori per degli ayatollah e teme di ripiombare nell’oscurantismo, ma il’Umanesimo, il Rinascimento, due secoli di Illuminismo, le e i tanti ponti culturali esistenti in occidente per passare dal cosmo contadino alla Rivoluzione Industriaci ci hanno immunizzati da questo pericolo. E’ vero che forse numerosi Italiani sono tornati ad avere un forte attaccamento alla Chiesa e alle sue leggi morali non solo perché amamano la vita, fin dal suo concepimento, ma anche per paura della globalizzazione e del progresso scientifico, come sembra dimostrato dagli esiti dell’ultimo referendum. La Chiesa, tuttavia, non è solo pietra tombale sull’orifizio del vulcano, ma anche trasmissione del pensiero di Gesù, ovvero dell’Uomo con un futuro, ed è l’annuncio evangelico della tomba vuota. Quanto ai messaggi eu-angelici ( ma siamo sicuri che fossero angeli ?), non saprei cosa pensare, caro La Sala: infatti non ero lì, e non se li ho sentiti allora non potrei sentirli nemmeno adesso che me ne parli ( ma perché tutti quei punti esclamativi ?). Beati gli eu-angelici che “vedono” , per sinestesia suppongo, “più consonanza”, di quanto io non pensi “tra i vari Gioacchino, Francesco, Dante, Marx, Freud, Nietzsche, Russell, Kierkegaard”; e anzi, come affermi , osi anche pensare “che essi sono più amati da Gesù, che non tutte le cento (e più) obbedienti pecorelle ben al sicuro.” A parte il fatto che tra Dante e Nietzsche, per esempio, non è così evidente che poi vi sia tutta questa consononza, c’è da osservare che gli eu-angelici si sentono gnosticamente e moralmente superiori ai cristiani e ai cattolici evangelizzati; e anzi penserei che siano portati a credere di essere i cocchi di Gesù - insomma i soliti figli della gallina bianca, più che della colomba e del serpente fedeli alla Terra e al Cielo. In ogni caso, caro la Sala, non c’impantaniamo. Andiamo, ma senza troppa fretta, alla casa del padre, e amiamoci come se fossimo fratelli e sorelle. Insomma cerchiamo di diventare più buoni e auguriamoci che soffi il vento.


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