Imbrattati con vernice porpora il pavimento del portico davanti alle Acli emiliane.
Intimidazioni anche nel capoluogo campano. Nei giorni scorsi minacce a Genova e Torino
A Bologna e Napoli scritte contro Bagnasco
Il ministero dell’Interno: "Attenzione massima" *
BOLOGNA - Nuove scritte contro il presidente della Cei a Bologna e Napoli. Sul pavimento del portico di fronte alla sede delle Acli, nel capoluogo emiliano, hanno scritto "Bagnasco vergogna". Gli autori della scritta contro il numero uno della Cei, hanno imbrattato con spray color porpora anche la targa sulla porta delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani.
"Probabilmente quelle scritte sono state fatte durante la notte", ipotizza il vicepresidente delle Acli, Manuel Ottaviano. "E’ comunque significativo - ha aggiunto -, che l’abbiano fatto contro la nostra associazione, che si è sempre espressa in maniera contraria ai Dico". Sul posto sono già intervenuti gli agenti della Digos e della scientifica per i rilievi del caso.
Il vice ministro dell’Interno Marco Minniti, ha assicurato che "l’attenzione è massima: lo è stata in questi giorni e continua ad esserlo. Abbiamo messo in atto misure di carattere preventivo come avviene per moltissime altre personalità il cui lavoro finisce per mettere in discussione la loro tranquillità e integrità personale".
Francesco Murru, presidente provinciale e componente della direzione nazionale Acli, ha annunciato che sporgerà "denuncia contro ignoti": "Le Acli non si fanno intimidire da nessuno" e ha confermato la partecipazione dell’associazione al Family Day "così come abbiamo annunciato", il 12 maggio in Piazza San Giovanni a Roma.
Una frase contro il presidente della Cei e contro papa Benedetto XVI è stata scritta anche a Napoli sul muro laterale della chiesa di Sant’Eligio Maggiore, nel quartiere Vicaria. Le parole "Bagnasco, Ratzinger: vergogna!" sono state tracciate con vernice a spray rossa e per cancellarle ci vorrà il benestare al comune di Napoli da parte della soprintendenza ai beni ambientali, trattandosi di edificio di culto di valore monumentale.
Secondo ambienti della Digos partenopea, che ha inviato una segnalazione a Roma, si tratta probabilmente di un episodio di emulazione, dato che il contenuto non è pesantemente offensivo e non vi compaiono i simboli quali la falce e martello o la stella a cinque punte. La zona in cui è comparsa la scritta, inoltre, nella "mappa geopolitica" cittadina è tradizionalmente di destra.
Negli ultimi giorni scritte contro il presidente della Cei sono apparse a Torino e a Genova.