Cara Graziella,
è sicura che questo suo sistema sia il migliore possibile per rispondere a uno dei molti, sicuramente non fra i primi, problemi importanti della nostra contemporaneità? A me pare che questa crociata contro il Vaticano non porti che ad aumentare la voragine. In ogni caso, la mia divergenza d’opinione non si fonda tanto, qui, sulla difesa dell’opportunità d’un dialogo, che, come è ovvio, abbisogna della disposizione di tutte le parti. Io credo che la responsabilità sia solo politica. E che in Italia, nonostante il Vaticano, il vertice della Chiesa è diventato un pretesto per deresponsabilizzare colpevolmente l’amministrazione della cosa pubblica. Scusi, non caschi nell’errore di buona parte degli elettori della sinistra italiana: chi fa le leggi?, chi le approva? Diciamola tutta. Ci rappresenta (?) una classe politica che non sa interpretare il proprio ruolo. Né vuole farlo. Perché, poi, dovrebbe? Non c’è dialettica, non c’è coraggio e non c’è onestà intellettuale, in parlamento e nel governo, sulla disciplina di tutti i diritti. E non sono generico e vago. Si ricordi di Rutelli sulla fecondazione assistita, ad esempio. In quanto alla sinistra, dia retta a me, non riesco a capire dove sta. Mi pare tutto un polpettone di inganni, raggiri, commedie e prevedibili colpi di scena. Che noi si vada a marciare cogli striscioni, i cartelli e i pastelli, mi sembra inutile e strumentale. Inutile perché non serve a niente. Strumentale perché rafforza, semmai, le tendenze ballerine in ogni balera romana.
Con grande cordialità.
Emiliano Morrone