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Cine-Città del Vaticano

L’ULTIMA CROCIATA. "ALLARMI SONO GAY": "STERMINATELI SENZA PIETA’"(Italia, 2007 d. C.) !!! Una carnevalata, per di più isterica, i cui autori sono persone irrispettose. Questa l’opinione dell’Osservatore romano sulla manifestazione romana di sabato sui Dico - a cura di pfls

lunedì 12 marzo 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] l’Osservatore rileva che "erano in molti, fra l’altro, i manifestanti omosessuali che recavano sulle spalle o per mano, dei bambini, frutto di precedenti relazioni o anche di fecondazioni praticate all’estero. Bambini - scrive il quotidiano del Papa - la cui presenza è stata sfruttata proprio allo scopo di accreditare l’immagine, che vorrebbe essere rassicurante, di una famiglia da tutelare [...]
Dura critica dell’Osservatore romano alla manifestazione di sabato nella capitale.
"Una (...)

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> Recitar! Mentre preso dal delirio, non so più quel che DICO, e quel che faccio!

martedì 13 marzo 2007

Dopo la sveglia

di Paolo Hutter (il manifesto, 11.03.2007)

Piazza Farnese ha dato solo la sveglia per i diritti civili delle coppie. Adesso che ci siamo ri-svegliati c’è parecchio da fare, e forse c’è ancora qualcosa da capire, di questo impasse italiano in cui siamo immersi e che pure da qualche parte si potrà pur sbloccare. Gli organizzatori sottolineano che quella di ieri è stata la più grande manifestazione politica promossa dal movimento omosessuale italiano e intendono dire la più partecipata, lunga, intensa occasione di piazza all’infuori dei Pride.

Si può essere soddisfatti di qualche decina di migliaia di persone passate per piazza Farnese, dei ministri, dei politici e degli artisti presenti, di aver superato i confini del movimento politico gay e di aver trovato un tono appropriato, al tempo stesso orgoglioso combattivo e inclusivo, come negli applausi non scontati a Barbara Pollastrini (se fosse venuta, sarebbe stata applaudita anche Rosy Bindi). Ma è evidente che ci troviamo di fronte a ostacoli che non si sbloccano con 50.000 persone in piazza una tantum, né con un’astuzia parlamentare o con qualche invettiva contro i teodem. Vale la pena di ragionare ancora su questi ostacoli, anche per evitare l’errore opposto, quello di sopravalutarli.

L’Italia è un paese un tantino più cattolico e intriso di tradizionalismo vetero-familista degli altri. Ma non più di tanto, non è fuori dai processi sociali e culturali europei. La Chiesa cattolica ha più peso, ma non era riuscita a ritardare di molto né il divorzio né l’aborto. Il problema è che il peso conservatore della Chiesa è stato moltiplicato dal sistema politico e istituzionale, sia per ciò che è cambiato che per ciò che è rimasto intatto. Il superamento del proporzionale della prima repubblica, l’avvento del bipolarismo hanno avuto dei meriti, ma sono stati negativi per le rivendicazioni omosessuali e per la laicità in genere. E’ invece rimasto in piedi, sempre più anacronistico, il bicameralismo perfetto: e un Senato eletto senza il voto dei giovani oggi pende dagli umori degli ultra 80 enni. Se ci fosse solo la Camera a varare queste leggi (e a dare la fiducia al governo), come è più o meno ovunque, oggi staremo discutendo degli emendamenti ai Dico, non delle pregiudiziali.

E ancora: ieri si è visto un possibile nuovo fronte laico maggioritario, ma non è facile che prenda forma mentre si fa il Partito democratico coi teodem. Se questo, così prevalentemente o esclusivamente politico e istituzionale, è l’impasse, non ci si deve rassegnare ad attendere tempi miglior. A maggior ragione occorre cercare subito i venti propizi a far muovere le vele dei diritti: l’Europa, i giovani, la cultura, la realtà tenera e reale delle coppie, la musica, i linguaggi dei diritti e della solidarietà. Prima di affidarci a nuove conte parlamentari, dobbiamo far contare la società civile. Su tutti gli schieramenti.


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