Alla "festa dell’orgoglio cattolico" hanno aderito 450 associazioni. Alla stessa ora
la contro-manifestazione del "Coraggio laico". Bonino ai Ds: laici lasciati soli
Oggi il Family Day in piazza
Napolitano: non discriminare i gay
di GIOVANNA CASADIO *
ROMA - Gli unici a parlare di Dio, alla vigilia del raduno cattolico del Family day, sono Giulio Andreotti e Paola Binetti. L’uno, il senatore a vita, per annunciare che "a 88 anni sono già in proroga con la vita ma, se Dio vuole, sarò in piazza". L’altra, la senatrice Teodem, per assicurare che i centomila attesi sono obiettivamente una sottostima così che "ognuno di più è grazia di Dio". Per il resto, parole pesate degli organizzatori visto il clima politico incandescente, scosso dal contro-raduno del "Coraggio laico" in Piazza Navona, dalle polemiche sui gay, dalla massiccia presenza del centrodestra alla manifestazione cattolica di Piazza San Giovanni. Silvio Berlusconi fa sapere che potrebbe esserci anche solo per "un salutino".
Prova il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano a smorzare i toni e in un messaggio inviato al convegno nazionale dell’Arcigay a Milano, invita a "rimuovere le discriminazioni" e a "un confronto pacato". Proprio davanti alla platea gay, il ministro radicale Emma Bonino, animatrice della piazza e delle battaglie laiche, attacca i Ds. Barbara Pollastrini, ministro delle Pari opportunità, ha appena concluso il suo intervento e Bonino denuncia: "Barbara ha appena detto che quella di Piazza Navona sarà una manifestazione piccola, io le rispondo che è un peccato che anche loro abbiano lasciato l’organizzazione solo alla Rosa nel pugno". E aggiunge, poi:"Hanno deciso di essere equidistanti, o equivicini" alle gerarchie ecclesiastiche. Un rimprovero alla Quercia che Fabio Mussi, il ministro transfuga dai Ds e anti-Partito democratico, rincara:" Io ci sarò in Piazza Navona con tutta la sinistra per difendere la libertà. Il Family day? Non ci andrei neanche se fossi ministro, è una manifestazione più "anti" che "pro"".
Stessa ora (oggi, dalle 15), le due piazze raccoglieranno una marea di gente e dividono governo e politici. Imponente la festa dell’orgoglio cattolico che richiamerà almeno mezzo milione di persone, 450 le associazioni che hanno firmato il manifesto "Più famiglia" e contro i Dico, la legge del governo sulle coppie di fatto anche gay. Mega palco, intrattenimento dedicato in particolare ai bambini, 30 mila palloncini, tre grossi palloni aerostatici per indicare dov’è la festa. Berlusconi in piazza anche se i suoi collaboratori lo sconsigliano e chissa che non la spuntino e alla fine resti a casa. L’Udc di Pierferdinando Casini ha mobilitato le sue sezioni e prevede di trascinare al Family day seimila militanti. An in massa però difficilmente ci sarà il presidente Gianfranco Fini. Nella storica piazza "rossa", saranno presenti dell’Unione i Teodem, i ministri Beppe Fioroni della Margherita e Clemente Mastella. Il Guardasigilli e leader dell’Udeur a chi lo critica, replica: "Se proprio vogliono, sarei capace di dimettermi da ministro e riprendere la carica lunedì". Ci sarà con moglie e famiglia. Fioroni con il figlio ("A meno che non scelga i suoi amici scout"). Il vice premier Francesco Rutelli, il cui outing cattolico ("Se fossi semplice deputato ci andrei") ha colpito gli stessi colleghi di partito, si augura "una giornata serena, utile e costruttiva". Marco Follini ("Evitiamo gli eccessi di zelo") aderisce e se ce la fa, passa. I ministri Ferrero (Prc) e Pollastrini (Ds) fanno sapere di essere vicini "in spirito" alla piazza laica.
* la Repubblica, 12 maggio 2007