di Vincenzo Tiano
Un mazzo di fiori, ieri, è stato posato sul marciapiede porticato di via Valdonica. Quel marciapiede che ha visto un uomo piegarsi e accasciarsi al suolo tra le carezze del terrore. Quel marciapiede consumato quotidianamente da passi ignari di studenti e lavoratori. Un marciapiede come tanti tutto il tempo. Eppure, bagnato dal sangue e asciugato dai fiori, il diciannove marzo d’ogni anno a partire dal duemiladue: una data che per idea di Mario e Alberto Mattei viene (...)
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