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ONU e... DIS-UmaNITA’

TBC SUPER RESISTENTE. RITORNA LA TUBERCOLOSI, IN CAMBOGIA - E NON SOLO!!! All’orizzonte si profila una nuova tragedia: oltre 70 mila cambogiani sieropositivi e 18 mila malati di tubercolosi sono rimasti senza cibo. Ma stavolta la nostra indifferenza davanti al fondamentale diritto al cibo potrebbe ritorcersi contro di noi. JEAN ZIEGLER LANCIA L’ALLARME - a cura di pfls

mercoledì 30 maggio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Focolai di tubercolosi farmacoresistente sono stati registrati nelle carceri statunitensi, nella Federazione Russa, in Sud Africa. Durante la breve pandemia della tubercolosi nota come XDR in Sud Africa sono morti 52 pazienti su 53. Nell’ipotesi che i malati abbiano accesso alle cure più avanzate, il costo di una terapia supererebbe i 50 mila dollari a paziente. Ai poveri non resta che morire. Perché lasciamo che tutto questo accada? Gli esperti puntano il dito contro i media che, (...)

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> TBC SUPER RESISTENTE. RITORNA LA TUBERCOLOSI ---- BARI. Interprete contagiata dalla Tbc. Lavora per la prefettura con gli immigrati, allarme tra gli agenti. Si è sottoposta al test dopo la morte di Joy Johnson

giovedì 19 marzo 2009

Interprete contagiata dalla Tbc

Lavora per la prefettura con gli immigrati, allarme tra gli agenti.
-  La giovane fa parte della commissione che ascolta i richiedenti asilo del Cara
-  Si è sottoposta al test dopo la morte di Joy Johnson

di Mara Chiarelli *

Primo esito positivo ai test antitubercolosi, avviati dopo la morte della giovane nigeriana Joy Johnson. Vittima del contagio, diffusosi con ogni probabilità all’interno del Cara, è una interprete di origine marocchina, che fa parte della commissione prefettizia per i richiedenti asilo politico. La donna, di 30 anni, è stata sottoposta a controlli come tutti gli altri presenti nel Campo di Bari Palese, dove Joy Johnson, 24 anni, era arrivata il 14 novembre scorso.

Un mese dopo la nigeriana era andata via, trasferendosi a casa di altre connazionali al quartiere Madonnella e finendo a battere il marciapiede alla periferia sud di Bari. Lì è stata trovata agonizzante il 9 marzo scorso da un cliente, che aveva dato l’allarme. L’autopsia, poi, aveva confermato la tubercolosi polmonare in forma avanzata come causa del decesso. Da allora, e già tra le polemiche, erano partiti i controlli al Cara: nei confronti degli ospiti, un migliaio cresciuto di altri 47 arrivati da Lampedusa due giorni fa, ma anche del personale venuto a contatto con la giovane prostituta.

E il primo risultato positivo al test (occorrono tre giorni dalla puntura sotto pelle) è arrivato proprio due giorni fa: l’interprete marocchina, è stato accertato, aveva avuto due colloqui con Joy Johnson, proprio per la sua richiesta di asilo politico. Ora dovrà sottoporsi a una terapia farmacologica della durata di sei mesi minimo. E già dalle 9 di oggi il questore Giorgio Manari, avvierà la profilassi nei confronti del personale dell’Ufficio Immigrazione e delle interpreti: sarebbero in tutto una cinquantina le persone più "a rischio contagio", e oggi saranno una dozzina quelle sottoposte a test. Ma per il Sap, il sindacato autonomo di polizia, non è misura sufficiente: «Chiediamo che i controlli siano estesi anche al Cie - spiega il segretario provinciale barese John Battista - e al personale della sezione Volanti. Si tratta, in questo ultimo caso, di agenti sempre a contatto con i cittadini e che, quindi, potrebbero maggiormente diffondere il contagio».

Il sindacato punta il dito anche contro l’Ufficio sanitario che, dichiara il segretario, non organizza «corsi di formazione per tutti i coloro che lavorano a contatto con il pubblico. I colleghi - dice - non sono al corrente dei rischi che corrono e delle precauzioni da utilizzare». Carente, secondo John Battista, anche l’assistenza in questo momento critico: «Avrebbero dovuto fare prima i controlli, non sarebbe costato molto, se non il prezzo esiguo del kit per il test. Invece ora, c’è chi lo sta pagando di tasca propria: 17 euro per stare più tranquilli».

* la Repubblica, 19 marzo 2009


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