L’allarme di medici senza frontiere: situazione drammatica in Africa e Asia
Il ritorno della tubercolosi: due milioni di morti all’anno
Nelle zone dove è diffusa l’Hiv «i farmaci interagiscono fra loro e il loro effetto si indebolisce» *
MILANO - I medici pensavano di averla sconfitta negli anni ’70. Ma la tubercolosi (Tbc) è tornata, più forte che mai con le sue forme resistenti ai farmaci e l’alleanza letale con l’Hiv. Ancora più pericolosa perché sottovalutata, e a lungo dimenticata da politici e case farmaceutiche: nove milioni di casi l’anno, quasi due milioni di morti e 2 miliardi di persone contagiate dal batterio, cioè un terzo della popolazione. Mezzo milione sono invece i casi di "super-Tbc", quella multiresistente. «La maggior parte dei casi si concentra in 22 Paesi, tutti a basso o medio reddito. È nell’Africa subsahariana che la situazione si fa davvero critica, perché c’è anche un’alta prevalenza di Hiv». E’ l’organizzazione internazionale di Medici senza frontiere (Msf) a rilanciare l’allarme e a riportare la malattia sotto i riflettori. Possibilmente anche sul tavolo dei "potenti" del G8. E’ per questo che viene lanciata la campagna «Tubercolosi: i nuovi volti di una vecchia malattia». L’invito avanzato dal direttore generale di Msf Italia Kostas Moschochoritis che serve «un maggiore accesso alle cure, farmaci innovativi e test diagnostici più adeguati. E vanno estesi anche i programmi di cura della Tbc resistente, favorendo l’accesso ai farmaci di seconda linea. La cura per la Tbc, infine, deve essere integrata con quella per l’Hiv».
AFRICA: ESPLOSIVO L’ABBINAMENTO CON L’HIV - Nell’Africa subsahariana la situazione è drammatica «perchè c’è anche un’alta prevalenza di Hiv», avverte Moschochoritis. Altra area problematica è il Sudest asiatico. «All’alta incidenza della tubercolosi in queste zone - ha aggiunto il direttore di Msf - si aggiunge il fatto che spesso i sistemi sanitari non funzionano bene, e le cure sbagliate sono nel mirino per l’aumento dei casi di Tbc multiresistente». Quando la Tbc si affianca all’Hiv le cose si complicano ulteriormente, «perchè spesso i farmaci interagiscono fra loro e il loro effetto si indebolisce». Nei Paesi ad alta prevalenza di Hiv, spiega Moschochoritis, i casi di tubercolosi sono praticamente triplicati.
* Corriere della Sera, 24 marzo 2009