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PARAGUAY. VATICANO E USA: COMANDO UNIFICATO CONTRO FERNANDO LUGO. Contro il vescovo, che ha abbandonato la vita religiosa per poter competere alle presidenziali, pronta a scatenarsi l’ira "imperiale" di Bush e di Ratzinger - a cura di pfls

giovedì 5 aprile 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Credo che la politica sia uno strumento della santità e una forma di carità, credo che ci sia bisogno di metterci mistica, contare su forza militante per realizzare il bene comune per le grandi maggioranze. Ma dobbiamo avere una proposta realizzabile, senza utopie molto lontane. Per me la politica non è niente di strano, ho avuto tre fratelli esiliati nel periodo di Stroessner, uno di loro è morto in Svezia l’anno scorso, e mio padre è stato arrestato venti volte. Anch’io sono stato (...)

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> PARAGUAY. VATICANO E USA: COMANDO UNIFICATO CONTRO FERNANDO LUGO. ---- "Mi assumo tutte le responsabilità e riconosco la paternità". Annuncio-shock in Paraguay nel giorno di Pasquetta: pressato ormai da giorni dai gossip e dall’opposizione, il presidente Fernando Lugo ha ammesso di essere il padre di un bambino nato due anni fa.

martedì 14 aprile 2009


-  Pressato dall’opposizione Lugo ha ammesso la paternità di un bimbo di due anni
-  avuto dalla ventiseienne Viviana Carrillo quando ancora indossava l’abito talare

-  Paraguay, confessione shock del presidente
-  "Ho avuto un figlio quando ero vescovo"

-  Gli avvocati della donna intendevano chiedergli di sottoporsi a un esame del Dna
-  Monsignor Gogorza: "Un duro colpo per la chiesa cattolica del Paese"
*

ASUNCION - "Mi assumo tutte le responsabilità e riconosco la paternità". Annuncio-shock in Paraguay nel giorno di Pasquetta: pressato ormai da giorni dai gossip e dall’opposizione, il presidente Fernando Lugo ha ammesso di essere il padre di un bambino nato due anni fa da una relazione avuta con la ventiseienne Viviana Carrillo mentre era vescovo della Chiesa cattolica nella diocesi di San Pedro.

Lugo, 58 anni, esponente della sinistra, ha vinto le elezioni nell’aprile scorso, spezzando oltre mezzo secolo di dominio del Partido Colorado. Ha spiegato di aver meditato nella Settimana Santa su come rispondere alla richiesta di riconoscimento avanzata dalla sua compagna.

"Mi assumo tutte le responsabilità derivanti dal fatto e riconosco la paternità del bambino", ha detto Lugo in una breve conferenza stampa. L’ex "vescovo dei poveri" ha spiegato che non parlerà più di questa vicenda per proteggere la privacy del bambino. Il figlio di Viviana Carrillo, si chiama Guillermo Armindo ed è nato il 4 maggio 2007.

Lugo, al potere dall’agosto dell’anno scorso, quando vinse le presidenziali alla guida di un’ampia coalizione di centrosinistra, ha scelto di porre fine al logoramento, soprattutto da parte dell’opposizione, al quale era da tempo sottoposto, anche perché gli avvocati della donna intendevano chiedergli di sottoporsi a un esame del Dna proprio per verificare la paternità del piccolo Guillermo.

Consacrato vescovo nel 1994, per potersi dedicare alla politica, Lugo aveva chiesto le dimissioni dallo stato clericale nel 2006. Sospeso a divinis, era stato riammesso allo stato laicale dal vaticano con una decisione senza precedenti dopo la sua vittoria alle elezioni, permettendogli così di assumere le funzioni di presidente senza infrangere il diritto canonico.

Tra le mille reazioni suscitate dalla dichiarazione odierna di Lugo spicca quella dell’ex presidente della Conferenza episcopale del Paraguay, monsignor Ignacio Gogorza, per il quale l’ammissione della paternità è "un duro colpo per la chiesa cattolica del Paese". Un altro noto vescovo di Asuncion, monsignor Mario Medina, ha invece preferito sottolineare "il coraggio e la sincerità" del presidente.

Fino ad oggi, Lugo aveva evitato di pronunciarsi sulla vicenda, esplosa in un momento in cui l’ex vescovo di San Pedro affrontava una dura offensiva da parte dell’opposizione. La settimana scorsa, fonti del governo avevano infatti sottolineato che il vero obiettivo dell’iniziativa era proprio quello di "colpire l’immagine" del presidente. Una versione dei fatti smentita oggi, e in prima persona, proprio dallo stesso capo dello Stato.

* la Repubblica, 13 aprile 2009


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