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Nasce a San Giovanni in Fiore Officina Br. Il 24 aprile concerto con Marco dei 99 Posse e Gennaro Mandara De Rosa

lunedì 9 aprile 2007 di Emiliano Morrone
Un gruppo di giovani residenti a San giovanni in Fiore ha deciso di proseguire il cammino di emancipazione politica e culturale iniziato dagli allievi di Paolo Cinanni sulla rivista di satira Gniks e proseguito dagli eretici di "la Voce di Fiore". I ragazzi si chiamano Officina Br, che sta per "Brigate rotte". Subito, in occasione della loro presentazione, hanno messo in piedi, per il prossimo 24 aprile, un’iniziativa di significato, con il contributo determinante del Dino’s Hotel. Per (...)

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> Nasce a San Giovanni in Fiore Officina Br. Il 24 aprile concerto con Marco dei 99 Posse e Gennaro Mandara De Rosa

lunedì 9 aprile 2007

Caro compagno di ventura, la vita,

tu sai che io so chi sei. Non firmarsi non ha senso.

Paolo Cinanni non è proprietà privata, anche perché egli stesso la combatteva. Sai, di lui so davvero poco. Ma ricordo che era direttore di Gniks. E, consentimi, quella rivista era sulla linea della Voce: meglio, la Voce stava sulla linea di Gniks.

Una considerazione.

Tu, purtroppo confondi il significato della parola collaborazione. Forse perché sei di mera estrazione comunista, di partito. Io sono cristiano e comunista, senza essere cattocomunista. Non ho collaborato né con l’assessore Spadafora né con la Regione. Ho avuto delle idee e le ho realizzate, rivolgendomi alle istituzioni e facendo uno sforzo immane per accettare alcune anomalie. A Comune e Regione certe cose costano nulla, specie se c’è uno come Emiliano Morrone che smuove molto.

Dalle nostre parti siamo ancora abituati a stare sugli altari, a salire sui palchi e ricevere le luci.

La mia azione è mossa da un’esigenza etica. Non ho cercato voti per le case, caro Francesco.

Personalmente, di tizio e caio, comunali o regionali, non mi interessa. Nella mia vita non ho mai chiesto niente a nessuno.

Le anomalie che ho accettato sono:

1) che la televisione e certa stampa locale, molto stupidamente, abbiano presentato l’incontro con Ermanno Bencivenga come che l’avesse progettato e concretizzato l’amministrazione comunale, luogo, peraltro, di mafie di vario grado;

2) che la Regione faccia vanto del mio festival filosofico quando non gliene importava affatto e quando, come è avvenuto per altro da parte del Comune di San Giovanni in Fiore, la sua struttura non ha mosso un dito per concorrere in sede organizzativa.

La differenza fra me e te è che io non sto a recriminare in fatto di titolarità o paternità delle iniziative. Faccio, opero, agisco, consapevole che se San Giovanni in Fiore e la Calabria non vogliono morire definitivamente, è necessario intervenire sul piano culturale. A me costa spendermi. Vivo fuori, devo occuparmi dei miei problemi quotidiani, non ho protettori umani e, per ciò che faccio, non ho riscontro quantificabile in moneta.

Da un po’ di tempo a questa parte, poi, sono passato alle denunce scritte, formali. Non mi limito a quelle sui quotidiani. Dunque, i miei nemici sono molti di più.

Inoltre, ti ho invitato sempre a partecipare attivamente ad alcuni progetti, ma tu, mi pare, sei pervaso da sentimenti di misurazione, passami il termine, e da un certo rodimento interiore per l’elezione di Marco Militerno. Ti consiglio, siccome ti stimo, di staccarti da queste inutili forme di provincialismo. Hai molte carte da giocare. Mettiti al servizio della comunità, se ritieni. Io non ho portato circhi e ballerine. Marco Posse e Gennaro De Rosa si sono ritrovati artisticamente in uno spettacolo scritto, diretto e presentato da me. E, se mi permetti, il teatro e le iniziative letterarie, ad alcune delle quali sei stato invitato, non sono bazzecole. Né il festival della filosofia. E questo lo sai perfettamente. Delle cose annunciate, finora, scusa il piglio, tutto ha avuto corpo. Poi, levami una curiosità: chi ti dice che la gente non mi segua? Tu, per primo, se non erro, mi seguisti in campagna elettorale. Fui io il fondatore del movimento di Gianni Vattimo. L’hai già dimenticato? Devo contraddirti: tu ti stai sforzando di dimostrare anonimamente e via Internet che il movimento è morto per colpa di Marco Militerno.

Io ti dico, e non riesci ad accorgertene, che quel movimento si è allargato molto. A partire dalla base a livello locale. Quante persone solidali con le mie idee e quelle di Marco ho incontrato nel mio ultimo viaggio a San Giovanni in Fiore. Saverio Basile ha scritto sull’ultimo numero del Corriere che non eleggere Vattimo come sindaco è stato un errore imperdonabile. Segno chiaro, mi pare, che anche l’area moderata dell’elettorato accetta oggi le nostre - tu dove sei? - battaglie.

Non sarà che a oggi, come altri, i quali manco più salutano, ti lasci vincere da un inspiegabile negativismo. Noi eravamo assieme a uno dei padri del pensiero debole, non del pensiero negativo. Bada.

Ti saluto senza rammarico. Qualche volta il confronto aperto è più sano di queste tue incursioni anonime. Che non sono di oggi. E che, come vedi, ti pubblico senza timore.

Forse, parlare e confrontare gli argomenti, anche pubblicamente, è assai meglio che nascondersi e giocare a insegnar coerenze.

In amicizia.

Emiliano Morrone


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