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Politica addio?

"Pd" - Un partito democratico? Un partito nuovo? Ma di quale Italia e di quale Europa? "Note da lontano 13": un commento di Rossana Rossanda, prima della investitura di Walter Veltroni - a cura di pfls .

Il convitato di pietra di tutta la storia, quello che è stato ucciso e si spera sepolto, è la radice socialista della sinistra.
giovedì 28 giugno 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il socialismo è stato declinato in molte maniere, ma un’idea forte aveva alla base, l’ insopportabilità politica, alla luce della modernità, di un modo di vivere e di produrre inuguagliante e strumentale come quello capitalistico, non regolato se non dal mercato. Sul come rimediarvi, se per riforme o per rivoluzione, è stato l’oggetto del contendere fra socialisti e comunisti, ma che quel «sistema» fosse intollerabile, per l’illibertà sostanziale che esso comporta per la grandissima (...)

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> "Pd" - Un partito democratico? Un partito nuovo? Ma di quale Italia e di quale Europa? "Note da lontano 13": un commento di Rossana Rossanda - a cura di pfls .

martedì 24 aprile 2007


-  Il leader della terza mozione non entrerà nel Partito Democratico
-  Al congresso di Firenze disse: "Stiamo sbagliando percorso"

-  Ds, Angius lascia la Quercia
-  "Caro Fassino non condivido nulla"

"Nessuna risposta su Pse e laicità, me ne vado"

ROMA - Il primo ad annunciare l’addio era stato Fabio Mussi. Il leader del Correntone aveva scelto il palco del congresso diessino di Firenze per dire no al futuro Partito democratico e lasciare la Quercia in via di scioglimento. Gavino Angius, invece, non aveva portato lo strappo elle estreme conseguenze.

Alle assise di Firenze Angius e i suoi non avevano votato il dispostivo finale che prevede l’inizio della fase costituente per la nascita del Partito democratico. Oggi, invece, il leader della terza mozione ha deciso di lasciare i Ds. E lo ha fatto con una lettera a Piero Fassino e un’altra per i suoi compagni e compagne. Nella lettera Angius scrive di non condividere le caratteristiche e il profilo del nascente Partito Democratico e per questo annuncia la sua "non partecipazione". Per Angius il congresso non ha dato risposte "soddisfacenti" sul tema della laicità e sulla collocazione internazionale del Pd: "Restando il dissenso su punti essenziali della linea politica non resta che lasciare il partito".

Con Angius se ne andrà anche il portavoce della terza mozione Alberto Nigra mentre parteciperanno alla fase costituente gli altri esponenti di spicco della corrente: Massimo Brutti, Mauro Zani e Sergio Gentili.

Già dal palco congressuale Angius era stato critico nei confronti della svolta diessina. "Penso che si sta sbagliando il percorso, anche se convengo con Fassino che separarsi non è la soluzione. Ma non è sbagliato chiedersi su che cosa ci si unisce - aveva detto il leader della terza mozione - Si scioglie la più grande forza della sinistra italiana. Ho sentito tante parole: andiamo avanti, facciamo in fretta. E mi ha ferito soprattutto un’espressione: andiamo avanti anche se si perdono pezzi. Come se i compagni e le compagne che se ne vanno siano pezzi".

* la Repubblica, 24 aprile 2007.


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