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Politica addio?

"Pd" - Un partito democratico? Un partito nuovo? Ma di quale Italia e di quale Europa? "Note da lontano 13": un commento di Rossana Rossanda, prima della investitura di Walter Veltroni - a cura di pfls .

Il convitato di pietra di tutta la storia, quello che è stato ucciso e si spera sepolto, è la radice socialista della sinistra.
giovedì 28 giugno 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il socialismo è stato declinato in molte maniere, ma un’idea forte aveva alla base, l’ insopportabilità politica, alla luce della modernità, di un modo di vivere e di produrre inuguagliante e strumentale come quello capitalistico, non regolato se non dal mercato. Sul come rimediarvi, se per riforme o per rivoluzione, è stato l’oggetto del contendere fra socialisti e comunisti, ma che quel «sistema» fosse intollerabile, per l’illibertà sostanziale che esso comporta per la grandissima (...)

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> "Pd" - Un partito democratico? Un partito nuovo? Ma di quale Italia e di quale Europa? ---- La truffa delle legge elettorale: la grande coalizione in vista (di Piero Sansonetti).

domenica 17 febbraio 2008


-  La truffa delle legge elettorale: la grande coalizione in vista
-  Una tesi che riceve continue conferme: bipartitismo convergente.

di Piero Sansonetti (Liberazione, 17 febbraio 2007)

La decisione di Pierferdinando Casini di presentarsi da solo alle elezioni complica un po’ il panorama politico ma rende chiarissima la "truffa" che si delinea nei confronti degli elettori. Truffa quadrupla. Proviamo a spiegare perché.

Prima truffa , di carattere aritmetico. Ai nastri di partenza della campagna elettorale ci sono quattro o forse cinque (o forse sei o sette) partiti: quello di Berlusconi, il Pd, la Sinistra, Casini (immagino con la Cosa Bianca), forse la destra di Storace, forse (se non andrà con Casini) Mastella, forse i socialisti e i radicali. Di questi partiti, uno arriverà primo e prenderà il 55 per cento dei seggi alla Camera, tutti gli altri (indipendentemente dalla loro collocazione a destra o sinistra) si divideranno il restante 45 per cento dei seggi. Il partito che arriverà primo (quasi certamente quello di Berlusconi) difficilmente avrà ottenuto più del 40-42 per cento dei voti. Dunque beneficerà di un premio di maggioranza pari al 10-15 per cento. Una enormità. Non esiste in nessun paese dell’Occidente. Una legge così ha un solo precedente: la legge elettorale varata da Mussolini nel ’23. E’ una legge di tipo fascista.

Seconda truffa. Il senso della legge dovrebbe essere quello di dividere il parlamento in maggioranza e opposizione. Una maggioranza solida del 55%, una opposizione consistente del 45%. Agli elettori decidere se la maggioranza andrà alla destra o alla sinistra. Nel parlamento che uscirà dal 14 aprile non sarà così. Alcuni (o forse molti) dei partiti che hanno preso i voti come opposizione cambieranno schieramento e passeranno in maggioranza. E’ uno scenario molto probabile. Praticamente sicuro per Storace, probabilissimo per Casini, abbastanza probabile per il Pd. Anche perché in Senato - dove il premio di maggioranza viene distribuito regione per regione, e quindi è praticamente inesistente - probabilmente Berlusconi non avrà i voti per governare, o ne avrà pochissimi (come fu per Prodi) e dunque dovrà ricorrere necessariamente alle alleanze. In questo modo si comprime e si punisce l’opposizione.

Terza truffa. Si dice che questa meraviglia bipartitica - inventata da Veltroni, Fini, Guzzetta, Segni e qualche altro genietto - garantirà all’elettore che sarà lui - l’elettore - a scegliere chi governa e chi no. Cioè che le coalizioni, le alleanze, i programmi, si fanno prima delle urne. Bene, ora è chiaro che è esattamente il contrario. Prima ci si accapiglia in campagna elettorale, poi si vota, e poi l’ammucchiata. Un imbroglio del genere non si era mai visto in democrazia. Agli elettori non sarà concesso di scegliere né per quale deputato votare, né per quale partito, né per quale coalizione. E’ una situazione davvero senza precedenti.

Quarta truffa. Per i motivi che dicevamo prima - ma anche per l’incredibile somiglianza del programma politico illustrato dal Pd con il programma elettorale che Berlusconi presentò nel 2001 e nel 2006 - diventa sempre più vicina la prospettiva della grande coalizione. E tutta quella storia del "voto utile" diventa più truffaldina che mai. Ti dicono: «vota per Berlusconi o Veltroni, perché solo uno di loro due può vincere e quindi è inutile votare per i partiti minori...» . Falso: se voti per uno o per l’altro cambia poco, tanto governeranno insieme.

L’unica vera certezza, per l’elettorale, è chi starà all’opposizione: la Sinistra l’Arcobaleno. Non vorrei apparire fazioso, ma a me sembra che davvero l’unico possibile voto utile - dal punto di vista "scientifico" - sia quello per la sinistra.


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