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Fiaba e cinema

ANCHE I MAGHI DIVENTANO MAGGIORENNI. HARRY POTTER AFFRONTA VOLDEMORT E GLI INGANNI D’AMORE. A LUGLIO, LA PROVA DI MATURITA’. E, PER IL "FUTURO", ll MATRIMONIO CON GINNY E TRE FIGLI.

sabato 21 luglio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il cinema non può fermare il tempo, Daniel Radcliffe è cresciuto insieme al suo personaggio, che non ha più lo sguardo del bambino intelligente e curioso, ma quello dell’adolescente alla prova della maturità. In più stavolta, come si sa, dovrà vedersela con il difficile incantesimo dell’amore e infatti sul bacio con la compagna Cho Chang (l’attrice Katie Leung), è stato già detto praticamente tutto, compresa la notizia abbastanza paradossale per cui sarebbero stati necessari 24 ciak (...)

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> ANCHE I MAGHI DIVENTANO MAGGIORENNI. HARRY POTTER AFFRONTA VOLDEMORT E GLI INGANNI D’AMORE. A LUGLIO, LA PROVA DI MATURITA’. E, PER IL "FUTURO" (COME PER "PINOCCHIO"), CHE "HARRY" VIVA!!!

venerdì 20 luglio 2007

I fan di Harry Potter avranno conferma domani del destino del loro eroe. Anche se i pirati del web hanno già rivelato l’epilogo

Il Maghetto a mezzanotte

-  Grande suspence per l’esito della trama di quello che dovrebbe essere l’ultimo episodio della fortunata saga ideata da J.K. Rowling
-  Ma quest’attesa creata ad arte può bastare a tener vivo il mito del ragazzino (ormai cresciuto) che combatte contro il male?

di Alessandro Zaccuri (Avvenire, 20.07.2007)

Potremmo chiamarli i figli della mezzanotte. O, meglio, i lettori della mezzanotte. In coda da ore, se non da giorni interi, con l’unico obiettivo di non perdere neanche un minuto, neanche un secondo. Stanotte, finalmente, la loro attesa avrà fine. Alle zero zero zero uno ora locale potranno acquistare la loro copia di Harry Potter and the Deathly Hallows, settimo e (per il momento...) conclusivo volume della saga esoterico-adolescenziale inaugurata da J.K:.Rowling esattamente dieci anni fa con il successo a sorpresa di Harry Potter e la pietra filosofale.

Che cos’è accaduto nel frattempo lo dicono i fatti. Anzi, i numeri: sette romanzi tradotti in 64 lingue, 325 milioni di copie complessive, cinque film già realizzati (il più recente, Harry Potter e l’Ordine della Fenice è nelle sale da pochi giorni), gadget, giochi e videogiochi, tutti destinati ad alimentare il patrimonio personale dell’autrice, stimato finora in 733 milioni di euro. E questo senza contare i proventi del famigerato Harry Potter and the Deathly Hallows (Salani, che pubblica la saga nel nostro Paese, non ha ancora deciso il titolo italiano, che potrebbe suonare come «Harry Potter e gli spiriti letali»). Soltanto negli Stati Uniti, le prenotazioni hanno toccato l’esorbitante quota di 12 milioni di copie, protette da un sistema di sicurezza da fare invidia al Pentagono e tuttavia beffato all’ultimo momento. Tutta colpa di un paio di librerie on line americane, che hanno consegnato troppo presto le copie prenotate dai loro clienti, tra cui si nascondeva anche una pattuglia di hacker pronta a mandare in rete il romanzo integrale, 759 pagine giuste giuste. Ecatombe finale compresa, dalla quale però - è venuta ieri la conferma ufficiale - riesce a salvarsi proprio il maghetto con gli occhiali tondi e la fronte segnata dalla cicatrice a forma di fulmine.

Contro il rischio del download selvaggio J.K. Rowling ha fatto appello proprio a loro, i lettori della mezzanotte. Non rovinatevi la sorpresa, ha implor ato. Raccomandazione forse inutile, perché l’appassionato medio è oggi un ventenne tutt’altro che sprovveduto dal punto di vista mediatico (nel 1997 avrà avuto circa dieci anni, l’età giusta per abbordare il primo, e più semplice, dei libri della serie). Anche quando non scaricano copie pirata, del resto, i potteriani adoperano Internet con disinvoltura, avanzando congetture e producendo fan fiction, versioni più o meno alternative dei racconti ufficiali, proprio come accade per i maniaci dei telefilm.

Sono una nuova generazione di lettori, si è detto e ripetuto con ottimismo nell’ultimo decennio. Ma sarà davvero così? Già allo scoccare della mezzanotte, forse, potremo capire se la previsione era fondata. La scrittrice, da parte sua, ha fatto il possibile perché i lettori di Harry Potter rimanessero, anzitutto, lettori di Harry Potter.

Da un libro all’altro la trama è diventata più allusiva e complessa, ma gli ingredienti sono rimasti immutati: il predestinato Harry che scopre i propri poteri di mago, il duello sempre più ravvicinato con il nemico - e tenebroso Doppelgänger - Voldemort, l’anno scolastico ad Hogwarts, le amicizie, i primi amori. Tutto all’insegna di una meticolosa customer satisfaction, in modo da non deludere mai il lettore delle puntate precedenti. Impermeabile agli elogi di colleghi come Stephen King così come alle stroncature inappellabili di critici come Harold Bloom, la scrittrice è andata avanti per la sua strada, rinverdendo la nobile tradizione del feuilleton (già all’epoca di Sue e dei Misteri di Parigi la morte di un personaggio poteva suscitare sommosse), ma più che altro aggiornandola all’epoca di Internet.

Sì, perché Harry Potter è il primo e in buona misura l’unico fenomeno editoriale perfettamente contemporaneo all’evoluzione del cyberspazio, dal tam tam originario sino alla beffa finale. La stessa volontà di tenere segreti i dettagli della trama potrebbe risultare incomprensibile al di fuori di una logica ben nota ai navigatori del Web, e cioè quella dello spoiler, della "rivelazione" capace di rovinare la sorpresa che soltanto un meccanismo narrativo ben congegnato può provocare. Prospettiva interessante, d’accordo, ma anche contrassegnata da un limite, sottolineato con intelligenza dal settimanale «Time»: l’esperienza della lettura, infatti, non si esaurisce mai nella conoscenza della trama.

Sapere come va a finire una storia non impedisce di apprezzarla, semmai consente di cogliere con maggiore finezza sottintesi e sfumature. Sempre a patto che i lettori della mezzanotte sappiano dimostrarsi lettori veri e che la magia del P-Day (come è stato definito questo fatidico 21 luglio) non svanisca all’ultimo rintocco.


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