Harry Potter può fermare la corsa di Trump alla Casa Bianca
’Tycoon come Voldemort’, i libri saga riducono il consenso *
Altro che Hillary Clinton: il vero avversario di Donald Trump alle prossime elezioni presidenziali si chiama Harry Potter. Il maghetto più famoso del mondo, uscito dalla penna di J.K. Rowling, potrebbe ostacolare la corsa del candidato repubblicano alla Casa Bianca a mani basse, senza neppure un colpo di bacchetta magica: merito dei buoni sentimenti e dei valori di giustizia e tolleranza che trasudano dei libri della saga, e che pagina dopo pagina aumentano l’avversione degli elettori americani verso il candidato repubblicano e i politici autoritari in genere. Lo dimostra un sondaggio dell’Università della Pennsylvania pubblicato sulla rivista ’PS: Political Science and Politics’.
’’Per i lettori di Harry Potter è praticamente impossibile ignorare le somiglianze che accomunano Trump con il personaggio affamato di potere Voldemort’’, scrive la coordinatrice dello studio Diana Mutz, docente di scienze politiche e comunicazione. Il suo gruppo di ricerca è giunto a questa conclusione dopo aver intervistato un campione rappresentativo della popolazione statunitense nel 2014 e poi nel 2016, con l’obiettivo di scoprire quanti fossero i fan del mago di Hogwarts e cosa pensassero riguardo a temi ’caldi’ come la pena di morte, le torture, le discriminazioni verso gay e musulmani, nonché la candidatura di Donald Trump alle presidenziali.
Come se ce ne fosse stato bisogno, i risultati confermano che Harry Potter è un personaggio trasversale che ha conquistato lettori di ogni partito, democratici, repubblicani e indipendenti senza distinzioni. Quello che più sorprende, però, è l’effetto della saga sulle opinioni degli elettori. Per ogni libro di Harry Potter letto, il gradimento di Trump cala del 2-3%.
’’Può sembrare poco - sottolinea Mutz - ma se consideriamo un elettore che ha letto tutti e sette i libri, il gradimento di Trump scende di 18 punti su una scala di 100, un effetto simile a quello che può avere l’identificazione con il proprio partito su questioni come quelle dei gay e dei musulmani’’.