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Fiaba e cinema

ANCHE I MAGHI DIVENTANO MAGGIORENNI. HARRY POTTER AFFRONTA VOLDEMORT E GLI INGANNI D’AMORE. A LUGLIO, LA PROVA DI MATURITA’. E, PER IL "FUTURO", ll MATRIMONIO CON GINNY E TRE FIGLI.

sabato 21 luglio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il cinema non può fermare il tempo, Daniel Radcliffe è cresciuto insieme al suo personaggio, che non ha più lo sguardo del bambino intelligente e curioso, ma quello dell’adolescente alla prova della maturità. In più stavolta, come si sa, dovrà vedersela con il difficile incantesimo dell’amore e infatti sul bacio con la compagna Cho Chang (l’attrice Katie Leung), è stato già detto praticamente tutto, compresa la notizia abbastanza paradossale per cui sarebbero stati necessari 24 ciak (...)

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> ANCHE I MAGHI DIVENTANO MAGGIORENNI. --- poche settimane dalla fine delle riprese di "Harry Potter e i doni della morte", il settimo e ultimo romanzo di J. K. Rowling ... (di Silvia Bizio - Harry Potter, addio a Hogwarts, l’ultima volta del maghetto sul set).

venerdì 30 aprile 2010

CINEMA

-  Harry Potter, addio a Hogwarts
-  l’ultima volta del maghetto sul set

-  Malinconia nei teatri di posa vicino Londra fra gli attori della saga.
-  Si gira l’epilogo della serie. "Siamo cresciuti qui, ci mancherà"

di SILVIA BIZIO *

LONDRA - Negli enormi teatri di posa degli studi di Leavesden, la ex fabbrica di Rolls Royce (e ancora prima pista di atterraggio del dopoguerra) a un’ora da Londra, è palpabile il senso di malinconia che aleggia fra i quasi 1000 impiegati che da oltre dieci anni sono impegnati nella realizzazione dei film tratti dalla saga dei romanzi di Harry Potter.

Siamo a poche settimane dalla fine delle riprese di "Harry Potter e i doni della morte", il settimo e ultimo romanzo di J. K. Rowling (uscito in Usa nel luglio 2007, ha subito battuto ogni record di una prima stampa nel mondo, con 72 milioni di copie vendute in pochi giorni), per la regia di David Yates (cui si devono Harry Potter 5 e 6). Come noto il film verrà diviso in due parti che Yates sta girando contemporaneamente e che usciranno rispettivamente nel novembre 2010 e luglio 2011 in 3D.

"A dire la verità ero contrario a spezzare la storia in due film, non lo avevamo mai fatto prima", dice il produttore David Hayman, cui si deve la scoperta del primo libro della Rowling. "Ma quando Steve Kloves, sceneggiatore di tutti questi film, ha cominciato a lavorare sull’adattamento è risultato evidente che in un solo film di tre ore non avremmo reso giustizia alla storia, avremmo dovuto tagliare troppo. Steve diceva addirittura che c’era abbastanza materiale per farne un terzo. E tanto vale essere onesti", aggiunge Hayman. "Il successo di "Avatar" ha confermato la popolarità del 3D, e quindi abbiamo deciso di trasformarlo in post produzione, anche se questo non era il piano originale".

Dal regista ai produttori, allo scenografo premio Oscar Stuart Craig che ha disegnato tutti gli incredibili set dei sette film (che diventeranno presto teatro di attrazione della Universal a Orlando, Florida, e forse parte di un museo permanente a Leavesden), agli attori e la troupe, la vita post Harry Potter sta diventando realtà. Perfino Rupert Grint (Ron Weasley), incontrato sul set, ha sentimenti contraddittori: "Ho passato metà della mia vita a girare questi film, siamo cresciuti insieme, con Daniel, Emma e la troupe. È difficile pensare che sono gli ultimi giorni e poi sarà tutto finito. So che tutto questo mi mancherà, ma allo stesso tempo assaporo la libertà e la possibilità di andare avanti con la carriera", dice il giovane attore, che ancora guida il suo camioncino per gelati e un pickup Chevrolet del ’67 e che si vedrà presto sugli schermi nel piccolo film "Wild target" di Jonathan Lynn accanto a Rupert Everett e Emily Blunt.

"A differenza dei primi sei film, girati in un’atmosfera molto più protetta, questo ci ha portato fuori, anche nel Galles, in posti sconosciuti, campeggiamo nelle foreste, il mondo appare più grande. Abbiamo passato tanta parte dell’anno in questo studio uscirne è stata una scoperta eccitante. Certamente questo film è molto più complicato, e ha tanti trucchi in più".

Daniel Radcliffe è malato, ragion per cui la produzione ha cambiato programma all’ultimo momento e sta recuperando spezzoni di scene con effetti speciali girate magari un anno fa: fra queste la riconfigurazione al computer delle misure del gigantesco Hagrid (Robbie Coltrane) di fronte ai sette giovani dell’Ordine che dopo aver bevuto una pozione Polisucco hanno preso tutti le sembianze di Harry.

"Per fortuna questi film sono tanto complessi e ci sono così tanti ruoli che se un attore principale manca per un giorno abbiamo sempre altro da fare", spiega Yates, parlando nell’enorme set deserto del Ministero delle arti magiche che ormai ha rivelato la sua vera natura di regime oppressiva e fascista: una gigantesca costruzione di mattonelle nere e verdi e fregi dorati con uffici che sembrano aleggiare nel vuoto. Al centro del set domina una fontana in stile realismo socialista metafora della superiorità che i maghi purosangue sentono nei confronti dei maghi Babbani, raffigurati schiacciati fra due lastre di granito e sovrastata dalle figure di una strega e un mago. È in questo Ministero che i nostri tre eroi, Harry (Daniel Radcliffe), Ermione (Emma Watson) e Ron (Grint) s’infiltrano per recuperare il medaglione di Dolores Umbridge (Imelda Staunton), uno dei sette Horcrux in cui Voldemort ha nascosto la sua anima.

"Parte I è un "road movie" girato in stile documentaristico e con grande uso di steadycam", racconta Yates, "assai diverso dall’atmosfera che dominerà la seconda parte. Ma la storia è arrivata alla conclusione naturale, e il film sarà come sempre fedele al libro, senza sorprese. I fan possono dormire sonni tranquilli".

* la Repubblica, 29 aprile 2010


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