La comprensione è tutta mia, caro amico molto speciale. Molto probabilmente vorresti imitare il famoso esegeta tedesco R. Bultmann, che chiedeva la "demitizzazione" dei racconti dei miracoli che riempiono il Nuovo Testamento. Probabilmente, come lui, pensi che questo atteggiamento di fede cristiana possa rendere incomprensibile il messaggio della buona novella.
Tutto ciò dimostra solamente che le tue interpretazioni della Scrittura non sono assolutamente neutre, bensì obbediscono a una filosofia precostituita, a una negazione a priori di ogni possibilità da parte di Dio di intervenire nel mondo (come fa d’altronde la "nostra" Veronica Tussi).
Io sono uno di quei cristiani che si è "riconciliato" (per esperienza diretta, come credo il nostro Direttore) con l’idea che Dio interviene di tanto in tanto, anche oggi, per guarire un malato, e quindi sono disposto a scrutare, senza preconcetti, i testi più antichi che parlano di fatti simili. Non sono più tentato di leggerli attraverso una griglia sistematicamente riduttiva, come fai tu. Semplicemente dico a me stesso: se Dio compie oggi miracoli nella sua Chiesa, poteva compierli anche al tempo di Cristo...e viceversa!
Sperando con tutto il cuore, caro amico molto speciale, che un giorno Dio ti guarisca dalla tua cecità, come fece con il cieco nato, che andò a lavarsi nella piscina di Siloe, ti saluto.
W Napoli. W San Gennaro.
biagio allevato