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Lettere

Veronica Tussi ci scrive di Karolina, la bimba polacca uccisa per errore ieri, nel napoletano. La Tussi pone degli interrogativi diretti sui miracoli, anche con ironia

Documento da leggere. Al miracolo, "la Voce di Fiore" dedicherà presto uno speciale
mercoledì 9 maggio 2007 di Emiliano Morrone
Già pubblicato su la Voce di Fiore lo scorso 6 maggio
Gentile direttore,
ieri 5 maggio, a San Paolo Belsito (Napoli) una bambina polacca, Karolina, 5 anni, è stata uccisa accidentalmente da un proiettile non a lei destinato. Non è la prima volta che succede. Ed ogni volta a me viene in mente un proiettile che invece era destinato alla persona colpita, ma che grazie alla Madonna di Fatima, subì una lieve deviazione, e non fu mortale. La domanda è ovvia: è pur vero che un Papa, essendo capo (...)

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> Veronica Tussi ci scrive di Karolina, la bimba polacca uccisa per errore ieri, nel napoletano. La Tussi pone degli interrogativi diretti sui miracoli, anche con ironia

mercoledì 9 maggio 2007

Volevo farLe notare che Pascal ha meditato molto su questa discrezione di Dio nelle sue manifestazioni miracolose. Le ha dedicato tutta la sezione 13 dei suoi Pensieri : "Vi avverto (spiega questo grande pensatore), Dio ha voluto nascondersi. Nei miracoli e nelle profezie c’è abbastanza luce per coloro che vogliono credere, ma abbastanza oscurità per coloro che non vogliono farlo" .

In altre parole, Dio ci fa segno, ma ci lascia liberi, non vuole forzare il suo ingresso nel nostro cuore.

Fin dall’inizio del suo ministero, Gesù respinse la suggestione del maligno affinchè usasse la sua potenza messianica per compiere miracoli spettacolari (vedi: lanciarsi nel vuoto dall’alto del pinnacolo del tempio !). Egli capì che avrebbe attratto a sé tutti gli uomini solo facendosi innalzare sulla croce (Gv 12, 32).

Ma è anche vero che di tanto in tanto Dio si compiace di compiere segni clamorosi. Lo vediamo già nel vangelo (in Galilea ci fu il grande miracolo della moltiplicazione dei pani, in seguito al quale le folle volevano acclamare re Gesù; In Giudea, un anno dopo, la risurrezione di Lazzaro spinse le autorità a eliminare lo stesso Gesù !).

Possiamo così affermare che i miracoli sono nella logica del mistero dell’incarnazione, di questa intrusione di Dio nella storia, grossa pietra d’inciampo per il non credente.

Accettare l’eventualità di un miracolo significa non ribellarsi a priori contro la possibilità di un’incarnazione dell’Eterno nella nostra storia. Questo è il primo significato attribuito da Cristo stesso ai miracoli da lui compiuti. Significato che ignora chi si confessa cristiano e non crede ai miracoli.

I miracolati, quindi, non sono più benvoluti da Dio dell’immensa folla di malati che non vengono guariti. Dio ne guarisce alcuni per dare a tutto il suo popolo (Chiesa)segni visibili della sua presenza. Lo scopo del miracolo è quello di accrescere la fede nei cuori. Basterebbe guardare i visi sorridenti dei malati che tornano da Lourdes e ascoltare le loro riflessioni , per rendersene conto.

Cordiali saluti.

biagio allevato


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