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FRANCIA. ELEZIONI PRESIDENZIALI. PRIME PROIEZIONI. Sarkozy, 53,5%: Segolene Royal, 47% . RISULTATI UFFICIALI: NICOLAS SARKOZY E’ IL NUOVO PRESIDENTE. SEGOLENE ROYAL AMMETTE LA SCONFITTA - a cura di pfls

domenica 6 maggio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[... ] PERCENTUALI
Nicholas Sarkozy (Ump) 53,29
Segolene Royal (Partito Socialista) 46,71
Affluenza 84,93
Astensioni 15,07
Schede nulle 3,77 [...]

FRANCIA: NICOLAS SARKOZY E’ IL NUOVO PRESIDENTE *
PARIGI - "Amo la Francia come si ama tutti coloro che ci hanno dato tutto. Voglio ora restituirle tutto ciò che mi ha dato". Lo ha detto stasera Nicolas Sarkozy, dopo la diffusione delle proiezioni che gli assegnano la vittoria nelle (...)

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> FRANCIA. ELEZIONI PRESIDENZIALI. PRIME PROIEZIONI. Sarkozy, 53,5%: Segolene Royal, 47% . RISULTATI UFFICIALI: NICOLAS SARKOZY E’ IL NUOVO PRESIDENTE. ... Neo-gollisti verso la maggioranza assoluta. Astensione record al 39,5%

lunedì 11 giugno 2007


-  Alle politiche crolla la sinistra. Comunisti senza gruppo e sconfitta socialista
-  Da Ségolène Royal e dal segretario Hollande appello agli elettori alla mobilitazione

-  Francia, trionfa il presidente Sarkozy
-  Neogollisti verso la maggioranza assoluta

-  Delude il centrista Bayrou. Verdi fuori dalla Camera bassa. Nessun seggio per Le Pen
-  Astensione record al 39,5%. Molti ministri eletti al primo turno. Successo del premier Fillon

PARIGI - Ora è praticamente certo: la valanga Sarkozy ha travolto sinistra e centristi francesi. Cinque settimane dopo aver dato le chiavi dell’Eliseo alla destra, i francesi si sono recati alle urne per rinnovare i 577 seggi dell’Assemblea Nazionale, decretando un grande successo per il neopresidente. Molti i ministri eletti al primo turno.

Exit poll. I candidati della maggioranza presidenziale avrebbero avuto il 45,6% secondo Ipsos, il 45,8% per Sofres e il 46,4% secondo CSA. La sinistra (Partito socialista e alleati, Partito comunista, Verdi e altri) avrebbe complessivamente tra il 39% e il 39,9%. In termini di seggi i partiti della maggioranza presidenziale (Ump, Nouveau Centre e altre formazioni minori), che nella precedente legislatura contavano su 359 deputati, si aggiudicheranno tra i 440-470 seggi su un totale di 577. La grande forbice tra i possibili seggi vinti è data dall’incertezza legata al risultato del ballottaggio in programma domenica prossima 17 giugno, cui parteciperanno tutti i candidati che hanno ottenuto più del 12,5% dei voti. Oggi risultano eletti solo i contendenti che hanno superato la soglia del 50%.

Ministri eletti al primo turno. Il ministro della difesa, il centrista Hervè Morin, è stato eletto al primo turno con il 50,05% dei voti nella circoscrizione dell’Eure nel primo turno delle legislative francesi di oggi. Al primo turno sono stati anche eletti il ministro del lavoro, Xavier Bertrand e quello del bilancio Eric Woerth. Bertrand, del partito di maggioranza UMP, ha ottenuto il 53,28% dei voti nella circoscrizione dell’Aisne. Woerth, ugualmente del’UMP, ha ottenuto il 57,40% dei voti nella circoscrizione dell’Oise.

Successo personale del premier Francois Fillon e del ministro dell’Economia Jean Marie Borloo, che hanno vinto al primo turno, mentre il numero due del governo Alain Juppe, è ancora in forse. Undici membri del governo si erano candidati alle legislative e, come anticipato dal premier, se non saranno eletti saranno esclusi dall’esecutivo.

Allo sbando i comunisti del Pcf. Per la prima volta, dal 1958, il Partito comunista francese non avrà più un gruppo parlamentare all’Assemblea nazionale per formare il quale occorrono più di 20 deputati. Le proiezioni danno al Pcf un 4-5%, una cifra che potrebbe portare a 6-12 deputati, insufficienti comunque a formare un gruppo parlamentare. Alla crisi politica si unisce una drammatica crisi finanziaria, anche perché il 5% alle presidenziali era la soglia utile per avere rimborsi statali, e i pochi voti alle legislative si tradurranno in minori finanziamenti pubblici.

Male socialisti, centristi e verdi. Netto il crollo dei socialisti, in crescente calo dopo la sconfitta alle presidenziali del 6 maggio di Ségolène Royal, cui Csa assegna tra 60 e 90 seggi contro i 149 vinti nel 2002. Deludente il risultato del centrista Francois Bayrou,giunto a sorpresa terzo alle presidenziali con il 18,6% dei voti e oggi costretto personalmente al ballottaggio domenica 17 giugno. Il suo nuovo partito Mouvement Democrate avrebbe ottenuto tra 1 e 4 seggi al massimo contro i 29 che la sua formazione storica, l’Udf, aveva vinto nel 2002. Le proiezioni danno fuori dalla camera bassa i verdi, che avrebbero perso i loro tre deputati, mentre l’estrema destra del Front National di Jean Marie Le Pen, penalizzato dal maggioritario a doppio turno, non avrebbe conquistato alcun seggio.

Affluenza. Bassa l’affluenza alle urne che ha raggiunto appena il 61% contro l’84% delle presidenziali. L’astensione ha toccato il livello record del 39%.

Appello ai socialisti. Ségolène Royal si è appellata agli elettori perché votino in massa al secondo turno domenica prossima 17 giugno. "Chiedo ai 17 milioni di persone che mi hanno votato alle presidenziali di andare a votare....perché ci sia un bilanciamento dei poteri, per consentire alla sinistra di trovare un nuovo sentiero per il domani", ha dichiarato la Royal. La candidata socialista uscita sconfitta nella corsa all’Eliseo ha sottolineato il peso negativo sul risultato del Ps che ha avuto la scarsissima affluenza alle urne, di poco superiore al 60% contro l’84% delle presidenziali.

Sulla stessa linea il compagno e segretario del Ps, Francois Hollande, che ha detto di temere "lo sbilanciamento delle forze all’Assemblea nazionale. Non è salutare avere un’istituzione in cui una parte abbia un numero di seggi mai raggiunto prima".

* la Repubblica, 10 giugno 2007


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