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Vent’anni dopo...

PALERMO, ELEZIONI. Con Leoluca Orlando, che si candida di nuovo a guida della sua città, ho lavorato per anni: è un’occasione di cambiamento reale. Il "ricordo" del prof. Luigi Cancrini - a cura di pfls

giovedì 10 maggio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Siamo abituati a pensare alla mafia come ad una associazione spettacolare di uomini senza scrupoli che si occupano, nel mondo, di traffici di droga, di armi o di esseri umani e, in loco, di grandi appalti miliardari mantenendo rapporti importanti con i potentati della finanza e della politica. A livello nazionale e sopranazionale questa mafia è stata resa a volte perfino interessante da grandi opere di cinema e di letteratura anche nel momento in cui contro di lei lottavano i (...)

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> PALERMO, ELEZIONI. Con Leoluca Orlando, che si candida di nuovo a guida della sua città, ho lavorato per anni: è un’occasione di cambiamento reale. Il "ricordo" del prof. Luigi Cancrini - a cura di pfls

venerdì 11 maggio 2007
Quale cambiamento in una città in cui i voti si comprano con i pacchi di pasta, i biglietti da cinquanta Euro, le visite gratis effettuate da medici candidati e da medici amici di candidati, le promesse di assunzioni per lavori precari e meno, gli incarichi a professionisti perennemente al soldo di chi amministra e tanto, tantissimo altro schifo? Se è pur vero, come dice Cancrini, che l’elezione di Orlando potrebbe rappresentare un’occasione di cambiamento, è altrettanto vero che si tratta di una missione quasi impossibile. Finchè lo stato di bisogno di ampie fasce della popolazione palermitana rimarrà così profondo, non vi sarà a Palermo voto libero. Nelle ultime sindacature di Orlando, Palermo stava iniziando ad aprirsi al mondo altro. Dopo cinque anni di sindacatura del mio collega avvocato Cammarata, lacchè di Gianfranco Miccichè e di Massimo Dell’Utri, faccio mia la frase di chi ha detto "Palermo confina soltanto con sè stessa". Ultima chicca, che sicuramente conoscerete, l’assunzione all’Azienda comunale dei trasporti di centodieci autisti senza patente. Come si compete con questa gente? Ci vorrebbe qualche altro bel botto, come a Capaci, per risvegliare coscienze che si attivano solo di fronte ad eccezionali urgenze. Ma l’esperienza pregressa ha insegnato a Quei signori che è meglio stare sottotraccia, fare understatement. Più si è silenti e meglio si fanno gli affari. Perchè, vedete, non è che a Palermo manchino personalità valide, coraggiose, capaci, eccellenti, ma i loro allarmi, le loro grida, il loro lavoro, vengono sovrastati, annichiliti, neutralizzati da tutta la melma che domina e gestisce financo il più elementare dei bisogni della gente. A noi non resta che sperare in una improbabile elezione di Orlando, e se per miracolo dovesse farcela (da ultimo si parla di una differenza di circa 4-5 punti percentuali) sarà una festa immensa.

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