I mercanti (ancora) nel tempio
risponde Luigi Cancrini (il’Unità 25.03.2010)
Anziché preoccuparsi di non dare scandalo, non solo con gravi fatti di pedofilia sempre negati o coperti, i signori ecclesiastici intervengono ancora in soccorso alla destra di Berlusconi con la solita lezioncina sull’aborto, platealmente sconsigliando il voto per i candidati della sinistra.
Convinto come sono del fatto che l’etica di un uomo moderno debba fondarsi ancora sulla lettura dei Vangeli e del fatto che la Chiesa come comunità di fedeli è molto più avanti di chi la guida, sento in modo particolarmente acuto (e quasi doloroso) la contraddizione che c’è fra la parola di Gesù e la pratica politica recente del Vaticano. Vicino a coloro che soffrono e alle ragioni della loro sofferenza, Gesù sarebbe stato assai infastidito da un circo come quello di Berlusconi e dai vescovi che con tanto cinismo lo sostengono nelle sue battaglie elettorali: utilizzando, stavolta, il dolore della donna (e dell’uomo) che arriva (arrivano) a ritenere necessario un aborto per attribuire all’uomo di Arcore il ruolo di custode della moralità.
Qualcuno arriverà ancora una volta, forse, a scacciare i mercanti dal tempio. Quello di oggi è davvero un momento buio, comunque, per una gerarchia assediata dalle denunce sulla pedofilia e dalle proteste di chi, credente, le chiede conto di questo brutto aiuto elettorale dato, come al tempo del Family Day, a un uomo la cui straripante immoralità è sotto gli occhi di tutti.