Dovremmo prendere tutti esempio dal poverello d’Assisi, il quale non era sicuramente meno indignato del Farinella nei confronti del "rilassamento" di alcuni alti prelati del suo tempo, ma al contrario del parroco di Genova, non sfidò nessuno e non tentò di affrontare l’niquità, ma si buttò nella povertà piu a fondo che potè, come sorgente di ogni perdono e di ogni purezza.
La Chiesa la si riforma solo soffrendo per lei. Si riforma la Chiesa visibile solo soffrendo per la Chiesa invisibile.
Don Farinella dovrebbe sapere che la Chiesa non ha bisogno di riformatori, ma di Santi !