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Tra egoismi, narcisismi e cecità ....

DPEF 2008-2011. UNA NAVIGAZIONE A VISTA. Un duro giudizio di Mario Deaglio. Le forze politiche non conoscono più il Paese e il Paese non conosce più se stesso - a cura di pfls

domenica 1 luglio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Nella migliore delle ipotesi, questo Dpef lascia invariato il quadro globale della finanza pubblica e dell’economia italiana. Non viene affrontato il problema principale della finanza pubblica italiana che è quello di ridurre la spesa, a cominciare dalle pensioni, e questo perché la spesa pubblica non può essere ridotta senza una riorganizzazione dell’amministrazione pubblica che è politicamente molto scomoda. Non si avverte, alle sue spalle, alcun grande disegno di cambiamento, (...)

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mercoledì 4 luglio 2007

Il ministro dell’Economia risponde alle domande degli spettatori "Condivido le preoccupazioni di Almunia, il giudizio del Fondo va approfondito" Padoa-Schioppa a Repubblica Tv "Il Dpef continua il risanamento"

Sulle pensioni: "E’ possibile l’accordo prima dell’estate" *

ROMA - "Sul piano del rinamento il Dpef nel 2007 realizza un obiettivo ambizioso e continua il risanamento nel 2008. Nei tre anni 2006-2008 il migioramento strutturale rispetta gli impegni presi con Bruxelles. Prevediamo di chiudere il 2007 meglio di come Bruxelles ci chiede di fare".

Cosi il ministro dell’Economia Padoa-Schioppa ospite di Repubbblica.tv. "Si poteva fare di più certo - ammette Padoa-Schioppa - ma io sono convinto di quello che ha deciso il governo. Certo, se si metteva il pareggio di bilancio in cima e allora il cammino sarebbe stato più veloce".

L’Unione europea e il Dpef. Quanto alle critiche arrivate dalle istituzioni internazionali al Dpef, il ministro ha negato la bocciatura. "Intanto, né la Commissione né il Fondo monetario hanno scritto i titoli dei giornali. Penso che le preoccupazioni che esprime Almunia sono da condividere. Ma c’è un esplicito apprezzamento con le agenzie per il miglioramento strutturale dei conti che è stato fatto nella precendete finanziaria che continua in questo Dpfe. Almunia avrebbe preferito un cammino più rapido. Anche io avrei preferito un cammino più rapido".

Le spese per il futuro. Evasione fiscale e debito ostacolano ancora le spese per le nuove generazioni "Spendiamo circa 5 punti del nostro Pil per pagare il debito, ne spendiamo 7 punti per l’evasione fiscale, 2 in più del Pil per le pensioni, 14 punti del Pil per cose che non esistono in altri Paesi. Naturalmente queste sono risorse che in altre nazioni sono destinate per altri fini. Ed è per questo che in altri paesi la spesa per ricerca per Pil è più alto, così come le infrstrutture, per gli ammortizzatori".

Accordo sulle pensioni. Sulla trattativa sulla riforma della previdenza, Padoa-Schioppa si è detto ottimista e ha affermato che è possibile che si raggiunga un accordo prima della pausa estiva.

L’importanza dei sindacati. "I sindacati hanno un ruolo fondamentale da svolgere - ha spiegato Padoa-Schioppa - io non ho mai detto che la rimessa in situazione di maggiore crescita, richiada il declino del peso del sindacato. Basti pensare che nei paesi del Nord Europa il cambiamento è stato condotto addirittura dal sindacato".

Flessibilità e precarietà. A un lettore "precario" che chiedeva al ministro se in futuro sarà possibile avere un lavoro più stabile, il ministro ha risposto che il governo sta cercando di introdurre strumenti di maggiore sostegno destinati ai lavoratori precari. "Io penso - ha detto il ministro - sia fondamentale la distinzione tra precarietà e flessibilità. Nell’arco di una vita è molto più raro il caso in cui si comincia un lavoro a venti anni e ci si rimane per tutta la vita. La flessibilità vuol dire anche che tra un periodo e l’altro ci sia un periodo di non lavoro. La precarietà è la situazione di disagio in cui ci si trova se la collettività non prepara strumenti di supporto per chi capita in questi momenti. Noi siamo molto poveri di strumenti che assistono il lavoro flessibile. Dobbiamo riuscire a mettere in campi più strumenti. Abbiamo iniziato, ma dobbiamo fare ancora di più".

* la Repubblica, 4 luglio 2007


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