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A don Primo Mazzolari (1890 - 1959). «Et nos credidimus Charitati...»!

"Adesso"!!! Lettera di un industriale milanese a don Primo Mazzolari, presentata da don Aldo Antonelli - a cura di pfls

mercoledì 4 luglio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Le letture possono essere molteplici ... ma io la trovo molto sofferta e sincera, ed anche molto premonitrice.
Chissà cosa scriverebbe, oggi, questo signore quando ormai la produzione si coniuga indissolubilmente con lo sfruttamento e l’inquinamento, con il falso e l’ingiustizia, creando dei vuoti di povertà abissali da una parte e accumulando inique ricchezze dall’altra.
Non dico per "progredire", ma anche solo per restare a galla, questi signori sono costretti, nolenti e/o (...)

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venerdì 6 luglio 2007

E-MAIL PERSIANE

Luci e ombre nello ‘spirito del capitalismo’

Cari Amici di Esphean,

il mio riferimento all’eclisse dello ‘spirito weberiano’ a Piacenza ha suscitato un importante dibattito, che si è focalizzato prevalentemente su una controversa diagnosi del capitalismo piacentino oggi. La mia riflessione si concentrava in realtà sul declino locale dello spirito della Modernità, della Civiltà Moderna, frenato dalla mentalità tradizionale, soprattutto nell’articolazione del ‘genius loci’ di Piacenza.

Ora, anche ispirandomi al nostro Zaratustra, che, assai prima di tanti dialettici europei, ci ha insegnato il dualismo fondamentale di Luce e Ombra, l’ineludibile antitesi manichea in ogni realtà del positivo e del negativo, voglio approfondire, oltre i cotées luminosi del sistema capitalista e dello spirito del capitalismo, anche quelli oscuri.

Sul versante della storia, dell’Europa e del mondo dal ‘500, non è possibile sottovalutare la crescente importanza fino all’egemonia globale oggi dell’economia di mercato, fondata sulla competizione, dove le figure dei capitalisti corrispondono a potenti interessi, influenze, esigenze, bisogni e svolgono funzioni propulsive fondamentali, per il bene e per il male, con importantissimi risvolti tecno-scientifici, culturali, sociali, ideologici, fino a plasmare o almeno influenzare la vita della quasi totalità degli uomini. Con un bilancio spettacolare ed estremamente controverso. In questo contesto vanno affrontati i nostri problemi di vita e sopravvivenza, consapevoli che tutto si tiene, e che anche i fenomeni locali, come la curva zigzagante dell’economia piacentina, ora in picchiata, appare una micro-variabile dipendente. Ma di questo scriveremo prossimamente.

Sul versante individuale, dell’etica personale e del ruolo economico sociale del singolo attore, il poeta Shakespeare ci dona una bellissima chiave di lettura, quando Polonio così inquadra l’enigmatico, inquieto principe Amleto -II, ii-: ‘Though it’s madness, yet there is method in’t’. Sebbene sia follia, vi è certo un metodo in essa.

Il termine method sintetizza lo ‘spirito weberiano’ -apertura, razionalità, calcolo comparato, iniziativa, progettualità, creatività, avventura, rischio etc.- che in certa misura, nei limiti delle logiche economiche e in dialettica con altre istanze di tipo sociale, culturale, artistico, critico, costituisce un filo importante della Modernità, razionalistica, scientifica, tecnologica, umanistica.

Ma è madness il rifiuto di una vita giusta e bella, goduta all’insegna del carpe diem, perché ‘vassene lo tempo, e noi perdiam lo meglio’. In questa ottica, il capitalista appare un folle. Infatti egli dedica il suo pensiero, la sua azione, i suoi sentimenti, i suoi mezzi,i suoi crediti, la sua passione, la sua esistenza tutta, non già alla concretezza, pur precaria, del qui e ora e dell’immediato futuro, ma a impegnarsi lavorare sacrificarsi per costruire un’impresa che, in tempi medi e/o lunghi, sempre più precari, e se tutto andrà bene, forse produrrà beni materiali o immateriali, possibili fonti, attraverso il mercato, fattore estremamente volatile, di un profitto. Infine e al meglio, con il favore di indefinibili variabili,‘il denaro che fa denaro farà ancora più denaro’, in una spirale infinita, a sua volta folle: e sarà la ricchezza, il potere, il successo. Altrimenti sarà la bancarotta.

Non solo. Nella madness del capitalista c’è anche un’altra componente irrazionale, i famosi ‘animal spirits’: avidità, prepotenza, spregiudicatezza, cinismo, determinazione, sfruttamento, spietatezza, astuzia, inganno, corruzione etc. Dato il carattere di competizione estrema nella giungla del mercato, dove vige la norma hobbesiana di ‘homo homini lupus’, gli attori si trovano coinvolti in una lotta darwiniana per la sopravvivenza, per il successo, lotta al limite con ogni mezzo e al di là da ogni limite.

La storia del capitalismo lo testimonia senza ombra di dubbio: basti ricordare negli Stati Uniti i brutali Robber Barons dell’Ottocento - i Mellor, Stanford, Carnegie - e i recentissimi super-sofisticati squali di Enron, o in Italia lo strapaesano Callisto Tanzi.

Certo non si può dimenticare che proprio un italiano rappresentò l’antitesi di queste figure emblematiche: l’indimenticabile Adriano Olivetti, protagonista di un capitalismo illuminato, moderno, aperto alla cultura della Modernità e sensibile ai problemi sociali. In un certo senso per Olivetti si potrebbe invertire la formula shakespeariana: ‘though it’s method, yet ther’s madness in’t’.

Si deve riconoscere che ogni imprenditore è animato sia da principi valori e ideali sia da pulsioni, passioni, avidità, insomma che gli aspetti riassunti come method, lo ‘spirito weberiano’, si incontrano e scontrano con gli aspetti di madness, determinando in definitiva una personale identità nella vastissima gamma tra i due archetipi o modelli estremi: l’illuminato Olivetti e il bancarottiere Tanzi.

Tra questi modelli estremi i piacentini protagonisti della rivoluzione agraria della fine Ottocento probabilmente avrebbero aborrito il secondo e apprezzato con un certo distacco il primo.

Un facile indovinello d’attualità. Dove collochereste, in questa svariata gamma, il tycoon Silvio Berlusconi? Forse in posizioni mediane o ad uno dei due estremi? E quale? Ancora una volta vi coinvolgo in problemi inquietudini enigmi. Mi riprometto di tornare a sorridere con svagati divertissements.

Sempre il vostro

Aria


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